La Gazzetta dello Sport - Verona
Binaghi: «Italia superpotenza Atp Finals verso il tutto esaurito»
Il presidente Fitp illustra i numeri record: fiducia sull’evento a Torino anche dopo il 2025
Abbiamo una generazione di giovani campioni e la capacità di gestire eventi come le Finals
Sono come Jannik, ho sempre rispettato tutti ma non ho mai avuto paura di nessuno
GLI EFFETTI DEL BOOM
Binaghi Il palasport torinese sembrava sterminato, ora è fin piccolo
HA DETTO
Angelo Binaghi iusciremo a tenere le Atp Finals in Italia anche dopo il 2025». Angelo Binaghi lo promette con convinzione circondato dagli sfarzi di Palazzo Madama, nel cuore di Torino, e dopo aver elencato i numeri straordinari della terza edizione disputata in terra sabauda. Il risveglio è stato dolce con la vittoria di Luca Nardi su Novak Djokovic, e lo scintillio della sala delle feste che ospita la conferenza stampa pare una metafora del momento del tennis italiano, che il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel definisce «da impazzire». «Oggi l’Italia è una superpotenza in questo sport a livello mondiale — aggiunge —. Io sono come Sinner, ho sempre rispettato tutti ma non ho mai avuto paura di nessuno. Quello che abbiamo noi ora non ce l’ha nessuno, una generazione di giovani campioni e anche la capacità di gestire eventi del genere. È l’inizio di un ciclo straordinario».
«RChe ritorno Popolarità e sensibilità da parte del governo e delle pubbliche amministrazioni, un binomio vincente per il presente e per il futuro. Di sicuro i numeri delle Atp Finals 2024 sono la fotografia più veritiera della passione travolgente degli italiani per il tennis. «Numeri che molto difficilmente riusciremo a superare — racconta Binaghi — anche se il nostro obiettivo resta comunque una prossima edizione se possibile ancora migliore». Si comincia con i 306,3 milioni di impatto economico sul territorio (superiore anche a quello generato dall’ultimo Festival di Sanremo) per passare poi ai 65,7 milioni di impatto fiscale e ai 1950 posti di lavoro creati a tempo pieno per un anno. «Il governo mette 16,2 milioni di euro e ne riprende quattro volte tanto — spiega il numero uno della Fitp —. In sostanza ogni euro pubblico investito si trasforma in 80 euro che ricadono sul territorio. Sono dati straordinari. L’aspetto su cui ancora possiamo migliorare è sul rating della sostenibilità: abbiamo la doppia A».
Sold out in estate La copertura mediatica è stata di 483 milioni di spettatori complessivi, di cui 86,7 in tv, più del doppio rispetto allo scorso anno; 396,3 milioni di persone hanno seguito le Atp Finals sui social, per un totale di
La finale del 2023 vinta da Novak Djokovic su Jannik Sinner
È stato calcolato che il valore commerciale delle ultime Atp Finals è pari a 41 milioni di euro
6.970 ore di trasmissione, con un incremento del 21% rispetto al 2022. Sono state calcolate 1841 ore di esposizione del brand tra tv e streaming digitale (il 23% in più), per un valore commerciale pari a 41 milioni di euro. Anche il livello di soddisfazione è altissimo: 98%. «Di sicuro ha inciso molto il miglioramento del villaggio». Gli spettatori delle Finals hanno gradito così tanto l’esperienza fatta che il 90% pensa di ripeterla. E l’andamento del ticketing lo conferma: sono 98.430 i biglietti già venduti, 146% in più rispetto al 2023, ovvero già due volte e mezzo quelli dello scorso anno. L’incasso è già stato di oltre il triplo: 14.745 milioni, il 207% in più rispetto ai 4,8 milioni dello stesso periodo 2023. «Prima dell’estate si arriverà al sold out — assicura Binaghi —. Quel palazzetto che all’inizio ci sembrava sterminato ora è diventato troppo piccolo, anche se il Comune nella scorsa edizione gli ultimi giorni ci aveva sbloccato 300 posti che quest’anno potremo vendere dall’inizio. Nessun evento sportivo potrà battere questi dati finché non verranno costruiti impianti più capienti. Significa che il tennis supera tutti i limiti. Nella prossima edizione ci potremo misurare solo sulla velocità con cui raggiungeremo il sold out».
Tra Torino e Milano Tra tutte queste cifre ce n’è una che lo inorgoglisce più di tutti ed è quello dei tesserati: «Attualmente sono 821.529, +54% rispetto all’anno scorso. Supereremo il milione di tesserati. Siamo assaltati, il nostro sistema è Fort Apache. Bisogna andare veloci per creare nuove strutture, ma ampliare un impianto coperto non è così facile come per uno scoperto. Parleremo con gli enti coinvolti, qualcosa forse si può fare». Di sicuro c’è la volontà di mantenere le Finals in Italia oltre il 2025, come già ribadito più volte da Binaghi, sfidando anche la possibile concorrenza dell’Arabia, entrata nel mondo Atp col fondo Pif: «Vinceremo questa partita, la novità è che c’è stato un confronto molto positivo col governo, che ha visto i dati in anteprima e ci sostiene. Siamo confidenti, ma dove e per quanto tempo è presto per dirlo». In corsa c’è anche Milano, che potrebbe succedere a Torino dopo un altro biennio sabaudo: «Milano di sicuro ha una grande forza». Come il tennis italiano. 3’40”
Angelo Binaghi
Vinceremo la partita delle Finals contro l’Arabia: confronto positivo col governo che ci sostiene
Oliver Bearman
Ha 18 anni, nato a Chelmsford in Inghilterra, è figlio di David, un broker che da giovane ha corso con le GT. Ha iniziato con i kart a 8 anni. Nel 2021 vince i titoli italiano e tedesco di F.4 e debutta in F.3. Sono sei i piloti nella Ferrari Driver Academy: cioè Oliver Bearman (Gb), Dino Beganovic (Sve), Rafael Camara (Bra), Tuukka Taponen (Fin) e due ragazze, Maya Weug (Ola) e Aurelia Nobels (Bra)
Nel 2023 passa alla F.2 con Prema. Scelto come membro della Ferrari Driver Academy, sabato scorso ha debuttato in F.1 con la rossa
Il vero talento emerge subito. È stato così per Ayrton Senna, per Michael Schumacher, per Lewis Hamilton e per Max Verstappen, tanto per citarne alcuni. Ma per debuttare su una F.1 a diciotto a nni, nel b e l mezzo d i u n weekend di gara e senza averla mai guidata prima, non bastano solo le capacità naturali. L’impresa compiuta da Oliver Bearman in Arabia Saudita, settimo all’esordio con la Ferrari, è spiegabile solo con un enorme lavoro oscuro che c’è alle spalle. Il ragazzo inglese fa parte della Driver Academy, cioè il vivaio dei giovani piloti del Cavallino, da c u i è u s c ito anche Charles Leclerc. È in questa cantera che l’ hanno preparato, da quando aveva 15 anni, per la missione a cui era destinato. Si è trasferito nelle vicinanze di Modena, in un appartamento in affitto, e lì ha iniziato la dura scuola dei “Saranno famosi”. Tanto allenamento, fisico e mentale, infinite giornate con meccanici e ingegneri, ma soprattutto ore e ore al simulatore. Perché Bearman appartiene alla generazione 2.0 dei piloti da corsa, capaci di scendere da una macchina “virtuale” e salire su quella vera come se fossero la stessa cosa, come se correre a 300 all’ora fosse lo stesso che giocare alla Playstation.
Lezioni È successo da quando i test in pista sono ridotti quasi a zero, per abbattere i costi, e i si
CHI È
Il maestro dei piloti
e l’allievo Charles
Jock Clear, 60 anni, guida la Ferrari Academy. Qui nel paddock a Shanghai nel 2019 con Charles Leclerc, di cui ancora oggi è il “driver coach” alla Ferrari pitò in seguito con Montoya. Allora era normale, ma era anche molto costoso. Invece pensate che Ollie avrà fatto al massimo tremila chilometri, su macchine di F.1 del 2021 e del 2022, niente rispetto ai piloti titolari. Eppure si è dimostrato subito pronto», racconta Clear. «La prestazione in Arabia Saudita è stata la validazione di tutto il lavoro svolto in fabbrica sul simulatore. Lì Ollie ha avuto modo di guidare la vettura di quest’anno, da novembre fino a marzo, affiancando Leclerc e Sainz nello svilup
Villeneuve fece 27 mila chilometri di test prima del debutto in un GP Oggi la mente di un pilota deve elaborare centinaia di dati