La Gazzetta dello Sport - Verona

Da Klaassen a Sanchez, quegli errori che pesano Arna, quanti infortuni

L’austriaco e il cileno erano in crescita poi l’Atletico... L’olandese è un enigma

- Di Filippo Conticello s TEMPO DI LETTURA GETTY

rima il rigore molliccio calciato dal Niño Sanchez, autoprocl a mato s i “c a mpeón” in una intervista di culto, ma dal collega Griezmann definito sempliceme­nte “cagón” (“fifone”, se si vuole tradurre con gentilezza): il cileno, che aveva fatto ampi passi avanti durante la stagione, in un colpo solo è tornato qualche casella indietro nella consideraz­ione di tutto il mondo interista. Poi ecco l’altro calcio dal dischetto di Davy Klaassen, più convinto del compagno Alexis ma pur sempre respinto da Oblak sul prato bollente del Metropolit­ano: la meteora ex Ajax poteva dare un senso alla stagione, ma ha finito per essere ricacciato nel buco nero. Riavvolgen­do il nastro, poi, nella mente di ogni nerazzurro resta conficcato come una freccia il ricordo del grande spreco di Marco Arnautovic: all’andata a San Siro ne ha segnato uno, strozzando pure il pallone, ma ha divorato prima tre occasioni giganti. Con un po’ di cinismo in più l’Inter sarebbe andata in casa del Cholo con tutt’altro spirito. In più, i muscoli ballerini dell’austriaco hanno “tradito” di nuovo, giusto prima della battaglia di Madrid, dove l’attaccante sarebbe servito come rimpiazzo di un incerto Thuram. La caduta in Champions è una delusione tremenda, ma non ha rovinato in sé la stagione dell’Inter, visto che sarà comunque illuminata dalla se

PAnche per De Vrij incubo a Madrid, ma il difensore resterà pure nella prossima stagione

conda stella. Piuttosto, ha complicato il percorso di tre discusse riserve della squadra: dalle parti di Alexis e Arna, alle spalle della Thula, c’è il buco più grande della stagione, mentre il centrocamp­ista olandese era ed è rimasto un enorme punto interrogat­ivo. Un discorso a parte meriterebb­e Stefan de Vrij, da considerar­si un titolare aggiunto e sempre piuttosto puntuale in questo 202324, ma uscito ammaccato dalla notte di Madrid: l’olandese era in ritardo nel gol di Depay che ha fatto girare la qualificaz­ione, e in occasioni simili in passato Acerbi aveva dimostrato un’applicazio­ne ben più feroce.

Bocciati Nel riavvolger­e il nastro dei match contro l’Atletico, la società ha trovato quindi conferme alle proprie precedenti convinzion­i: da quelle partirà per intervenir­e appena possibile sul mercato. In questa Inter ci sono giocatori di personalit­à spiccata e talento puro, gente che non trema neanche nei teatri più caldi del Continente: il Calhanoglu visto al Metropolit­ano, ad esempio, è davvero un regista “totale” da considerar­si tra i migliori su piazza. Altri, al momento opportuno, non hanno inciso alla stessa maniera del turco o di Barella. Ha deluso, sopratutto, la coppia di attaccanti di riserva, proprio dopo settimane di crescita evidente: Sanchez aveva ormai capito il suo nuovo ruolo di alternativ­a e aveva colleziona­to ottime prestazion­i, ma l’errore dal dischetto sanguinerà fino alla scadenza del contratto datata 30 giugno. Arna è interista fino al 2025. ma non è escluso che possa salutare prima per aprire le porte a un nuovo innesto. Più fiducia, invece, in De Vrij, fresco di rinnovo fino alla fine della prossima stagione: lui onorerà il contratto, mentre l’esperienza nerazzurra del connaziona­le Klaassen non andrà oltre l’estate. La separazion­e sarà indolore: lì arriva Zielinski, per tutti sarà un’altra storia. 2’45”

Rigoristi

a chi?

Davy Klaassen, 31 anni, con Alexis Sanchez, 35: i due hanno sbagliato il rigore nella serie che ha eliminato l’Inter. Sotto, a sinistra Marko Arnautovic, 34 anni, e a destra Stefan De Vrij, 32: tra il match di andata e quello di ritorno le loro prove sono state negative

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