La Gazzetta dello Sport - Verona

«Dopo Sanremo so quanto valgo Sto ritrovando il mio posto»

- Di Ciro Scognamigl­io @CIROGAZZET­TA

Re della Milano-Torino e quinto in via Roma: «In Belgio con fiducia»

ossimo in un giallo due indizi non basterebbe­ro a fare una prova - ce ne vogliono tre, Agatha Christie insegna - ma questa è una storia diversa, e reale. La storia di Alberto Bettiol, che quasi cinque anni fa ‘scelse’ il Fiandre come primo successo tra i grandi - come se l’Australian Open per Jannik Sinner fosse stato il primo torneo conquistat­o in assoluto - «e mi ha destabiliz­zato, sì, ma intanto l’ho vinto...». La storia di altri sprazzi di classe cristallin­a, però troppo isolati «ma ho imparato che il passato è alle spalle, e comunque non si può cambiare». La storia infine più recente di una Tirreno-Adriatico molto faticosa (un 4° posto) che però ha lanciato il 30enne toscano della Ef prima al successo alla MilanoTori­no e poi al quinto posto (miglior azzurro) alla Milano-Sanremo. Non abbastanza per esaltarsi, neppure per considerar­lo un ritorno «perché non sono mai andato via», ma una base per poter affermare «io so quanto valgo, e sto ritrovando il mio posto in gruppo» decisament­e sì.

FPiani Bettiol è tornato a Lugano, dove vive, e se guarda l’agenda ora ci vede tanto Belgio e un pizzico (ma importanti­ssimo) di Francia. «E3 Saxo Classic venerdì, punto di domanda sulla Gand-Wevelgem di domenica. Poi Dwars door Vlaanderen, Giro delle Fiandre, e... Parigi-Roubaix. All’undicesimo anno da profession­ista, finalmente la faccio. Assurdo che non l’abbia ancora corsa». Nell’anno olimpico, Filippo Ganna ha scelto di saltare il Nord, mentre sarà interessan­te vedere il livello di Jonathan Milan alla Gand-Wevelgem e valutare i progressi continui di Luca

Gazzetta.it Sul nostro sito puoi rivedere gli highlights del successo di Bettiol alla Milano-Torino e il finale da brividi della Milano-Sanremo

Mozzato, la scorsa settimana primo nella Bredene Koksijde Classic. Ma è Alberto Bettiol l’unico azzurro in attività che può dirsi capace di vincere un Monumento, un Giro delle Fiandre in cui comunque c’erano già sia Mathieu Van der Poel (quarto) sia Wout Van Aert (14°).

Spirito «Sto bene, poco ma sicuro — spiega Bettiol -, poi serve sempre la consapevol­ezza dei campioni che si devono affrontare e io so che in questi anni non sono stato costante. Ma è il presente che mi interessa. Se mi è scattato un clic in testa? Diciamo che aspettavo solo la conferma del risultato, però ero già certo della mia condizione. Tra l’altro la Milano-Torino non dovevo neanche farla, l’ho chiesto io alla squadra perché volevo provarmi una volta in più. Quando si vin

I DUE CAMPIONI

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