La Gazzetta dello Sport - Verona

De Rossi top d’Europa

Nessun subentrato ha la media punti del tecnico della Roma

- di Alessio D’Urso ROMA GDS s TEMPO DI LETTURA

Ne ha fatti 2,44 a partita, con il 77% di vittorie È il migliore: il suo calcio viene già studiato Poi Sage del Lione e Stephan del Rennes

Utilizzati finora 23 elementi e sei moduli diversi: in sessanta giorni, una rivoluzion­e Tutti coinvolti

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Quarant’anni. Il più giovane. Il più vincente. «Er più», direbbero a Ostia, la zona di Roma dov’è nato. Esistesse il campionato europeo s o l o d e g l i a l l e n at o r i subentrati, Daniele De Rossi potrebbe già alzare il trofeo della Champions: è in cima alla classifica dei tecnici dei cinque tornei top d’Europa, colui che in corsa, correndo a cento all’ora, ha saputo capitalizz­are meglio degli altri le nove panchine in Serie A, con una percentual­e di vittorie del 77,8% e una media punti eccellente di 2,44 a partita. Con il grande merito rispetto agli altri, peraltro, di allenare non una squadra di seconda fascia, ma la Roma: un club di alto livello in una grande città, abituato a lottare al vertice tra mille pressioni e aspettativ­e.

Due mesi Davanti ai coach di Lione e Rennes, Pierre Sage e Julien Stephan, che però in panchina hanno gestito nella Ligue 1 quattordic­i gare ciascuno (a seguire Marcelino con 16 nella Liga, Jess Thorup addirittur­a con 19 e Bjelica con 14 in Bundesliga), Capitan Futuro ha stravinto finora il confronto allargato e il suo calcio è già oggetto di studio. Una multi-strategia costruita su più fattori: la passione del talento nato e cresciuto nel vivaio gialloross­o, la dedizione che lo ha reso carismatic­o e leader silenzioso in grado di assumersi grandi responsabi­lità e la tradizione che è quella di famiglia, di un calcio studiato fin dai primi passi seguendo la saggia guida del padre, Alberto, responsabi­le alla Roma anche dei tecnici delle squadre nazionali. In due mesi, si è preso tutto: illuminand­o un mondo, quello gialloross­o, che co nt i nu a a credere ai propri sogni.

Scelte E i sogni di gloria si coltivano anche con il coraggio di cambiare. A partire dai diversi moduli tattici che DDR ha utilizzato da quando allena a Trigoria: ben sei, con il 4-3-3 come schema di partenza. E con l’onestà, pure, di dire «Ho sbagliato», come quando a Firenze, per esempio, ha schierato la squadra con la difesa a tre (su cui aveva puntato con alterne fortune il predecesso­re Josè Mourinho), trasmetten­do un messaggio di timidezza al gruppo. Ma nessuno, in queste nove giornate di serie A targate De Rossi, ha segnato in ogni caso più di lui. Con Daniele in panchina, i gialloro s si ha nno messo a segno 2 3 gol ne l l e sue nove in A, con la più alta p e rce ntu al e r e a l i z z a t i va (25%), meglio di ogni altra s quadra de l c a mp i o n a t o. Proprio perché dal centrocamp­o in su la musica è cambiata e la squadra ha ormai una spiccata vocazione offensiva. Che si sviluppa attraverso il movimento dei t re q u a r t i st i atto r no a Lukaku, le sovrapposi­zioni degli esterni e gli inseriment­i dei mediani, in coincidenz­a con la rinascita di uomini simbolo come Pellegrini. Exploit personali e numeri di gruppo che hanno portato la squadra a guadagnare fin qui ben 22 punti in classifica: nello stesso periodo, soltanto l’Inter di Inzaghi ha fatto meglio, conquistan­done 25.

Turn over E tutti, del resto, sono coinvolti in questo progetto “derossiano” di respiro europeo, compresi i giovani, come il talento Joao Costa, impiegato durante il recupero in Europa League a Brighton, per un totale di 23 giocatori utilizzati. Un turn over anche necessario, visti gli impegni ravvicinat­i, che d’altra parte ha evidenziat­o pure la capacità dell’allenatore di saper vincere soffrendo, di misura, “a corto muso”, non brillando magari nel gioco, ma sfruttando al massimo le occasioni in partita. Emblematic­a l’ultima sfida con il Sassuolo, domato in una giornata di stanchezza mentale arrivata dopo le fatiche in Europa grazie alla prodezza personale di Pellegrini ma pure in ragione di un’anima forte che la squadra ormai possiede. Non resta ora che giocarsi la volata per la Champions, potendo contare sulla spinta dei tifosi dell’Olimpico contro avversari notevoli come Lazio, Juve e Bologna e con Dybala e Lukaku a pieno regime. Tra l’ammirazion­e dei colleghi d’Europa e di fronte al mare di Roma, DDR continua a provare sensazioni di orizzonti illimitati. 3’14’’

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GETTY L’esultanza all’Olimpico Daniele De Rossi festeggia in panchina Dybala, dopo il gol del 2-1 della Joya contro il Torino all’Olimpico del 26 febbraio scorso

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