La Gazzetta dello Sport - Verona
La magia del Fiandre
BUGNO SCEGLIE IL RE DEL PAVÉ «VAN DER POEL O VAN AERT»
Sono passati trent’anni. A gennaio Clinton e Yeltsin avevano firmato al Cremlino l’accordo per congelare l’installazione di armi nucleari. In Italia Berlusconi aveva annunciato la discesa in campo. C’era una guerra nel cuore dell’Europa, in Bosnia. A febbraio avevano rubato l’Urlo di Munch, a marzo Schindler’s List aveva vinto 7 Oscar. Il 3 aprile, la domenica di Pasqua, Gianni Bugno vinse il Giro delle Fiandre. «Io faccio sempre fatica a ricordare. Però ho in mente l’ansia, perché rischiai di buttarlo via». Arrivò nel finale con Ballerini, Museeuw e Tchmil, «loro erano i mostri sacri del pavé, io non ero bravo come loro, ma se mi porti su un rettilineo finale in leggera salita divento pericoloso».
3 Bugno parte ai 250 metri dall’ultima posizione, si sposta tutto a sinistra e anticipa la volata. Negli ultimi metri smette di pedalare e alza le braccia.
«Ero convinto di avere vinto. Invece da dietro arrivava Museeuw. Ho rischiato. Suo padre continuava a dire che aveva vinto Johan».
3 Vi sentite ancora?
«No, con Museeuw non siamo mai stati nemici. E neanche rivali: quelle erano le sue corse, non le mie. Era un fuoriclasse».
3 Che ha chiamato suo figlio Gianni.
«Ammirava me. Strano no?».
3 Torniamo a quel giorno di Pasqua. Freddissimo.
«All’inizio nevicava. Roba da non uscire neanche dall’albergo. Entrai davanti nel primo tratto di pavé, uscii per ultimo. Faticavo. Ma la squadra aveva fiducia».
3 Lei invece non ne aveva.
«Meno. Però il Belgio è unico, e il Fiandre è forse la corsa più bella. La gente, la piazza piena. Un’aria strana, che c’è solo lì».
3 Primo Bugno, quarto Ballerini, sesto Baldato, poi Bontempi. Un ordine d’arrivo da sogno.
«Oggi sarebbe impossibile. Ci sono i fenomeni, vincono tutto loro. Visto Pogacar al Catalunya? Gli basta uno scatto e addio».
3 Sabato alla Sanremo è stato battuto il suo record di velocità.
«Con queste bici è incredibile che ci abbiano messo 34 anni».
3 Che effetto le ha fatto vedere il campione del mondo fare da gregario per Philipsen?
«Van der Poel ha dimostrato intelligenza tattica, aveva capito di non poter vincere e ha fatto vincere il suo compagno. Che lo aveva aiutato a vincere la Roubaix».
3 Van Aert che va in altura e non corre Strade Bianche e Sanremo: giusto o sbagliato?
«Fanno tutti così. Ma non gli puoi dire niente: perché scendono al livello del mare e vincono».
3 Chi lo vince il Fiandre?
«Se lo giocano Van der Poel e Van Aert, alla pari. Mathieu ha l’accelerata secca, Van Aert una progressione diversa, dipende da come arrivano».
3 Bettiol va forte.
«Ha dimostrato una buona condizione. Ma al Fiandre ci sono quei due là, se non succede niente di strano si lotta per il podio».
3 Milan cosa può fare?
«Mi piace, però ha mollato sulla Cipressa... L’importante è che non si snaturi, quest’anno ci sono le Olimpiadi. La Roubaix l’avrei evitata».
3 Fa bene Ganna dunque?
«Sì. La Roubaix ti massacra. Fa bene a pensare alla crono. E anche al quartetto, non abbiamo mica già vinto».
3 Van der Poel può vincere tutte le Monumento?
«Difficile, è più limitato in salita. Infatti il Lombardia non lo corre mai».
3E Pogacar?
«Lui può fare tutto, non ha limiti. Senza Van der Poel, a Sanremo sarebbe arrivato da solo. E il giorno che si metterà in testa la Roubaix vincerà anche quella. Magari a fine carriera».
Trent’anni fa la vittoria del monzese. La domenica di Pasqua toccherà agli eroi di oggi. «Con quei due davanti non c’è storia...»