La Gazzetta dello Sport - Verona
Bagnaia lanciato «La GP24 perfetta per il mio stile E adoro Portimao»
Pecco cerca il terzo successo in Algarve «Qui saremo più competitivi del Qatar»
ESAME DI PORTOGHESE
La pista giusta per provare a dare un altro schiaffo ai rivali e far capire loro che il Re è lui e buttarlo giù dal trono sarà complicato. Ha aperto la stagione in Qatar mostrando il suo lato “cattivo”, Francesco Bagnaia, due sorpassi immediati, incisivi e senza possibilità di replica a Brad Binder e Jorge Martin per mettere subito le cose in chiaro e archiviare il primo weekend guardando ancora tutti dall’alto della classifica. E siccome il ferro va battuto caldo, Portimao non potrebbe arrivare nel momento migliore per il due volte campione della Ducati, che di storie, quasi tutte belle, in Portogallo può raccontarne diverse. «È una delle mie piste preferite» non ci gira intorno Pecco, che nel pensare al Circuito International do Algarve prende «un po’ del Mugello e un po’ del Sachsenring per il disegno delle curve e i tanti cambi di elevazione: ci sono curve veloci e solo due-tre lente, se hai feeling in entrata di curva fai la differenza». Ci ha vinto due volte, anzi tre, visto che lo scorso anno non fece il weekend perfetto solo perché Marc Marquez gli fregò per 64 millesimi la pole, ma poi sia nella prima Sprint Race della storia sia nel GP domenicale, nessuno riuscì a creargli un minimo fastidio, per i primi, importanti e fondamentali, mattoncini nella costruzione di una seconda stagione trionfale.
Carattere ferreo La prima volta, invece, nel 2021, confermò soprattutto di essere bravo a dimenticare velocemente le delusioni importanti: la gara prima, a Misano, cadendo nel finale mentre era in testa aveva consegnato il Mondiale a Fabio Quartararo, ma poi, dominando in Portogallo e replicando subito dopo a Valencia – la quarta vittoria in 6 gare – Pecco fece vedere di essere ormai pronto a giocarsi il traguardo più importante. Un anno fa, invece, con la doppietta messa a segno nell’apertura stagionale, sigillò semplicemente che quel numero 1 sul cupolino della GP23 rappresentava esattamente il suo status. Pecco ha dominato gare alla grandissima, altre le ha buttate, è passato quasi indenne da un bruttissimo incidente, si è rialzato subito, ha lottato, sofferto, incassato e reagito da campionissimo di fronte al pressing crescente del rivale per il titolo Jorge Martin. E alla fine ha dimostrato che nella MotoGP di oggi il riferimento è lui.
Questione di feeling Due titoli consecutivi, impresa già da pochi, ti danno certezze sempre più granitiche. Avere poi migliorato il feeling con la moto, ne aggiunge di ulteriori. «Con la GP24 possiamo essere ancora più competitivi del Qatar – dice nella conferenza stampa che apre il weekend –, anche perché su questa pista l’assetto della moto fa meno la differenza, qui conta soprattutto il feeling». E sin dai primi giri sulla nuova Ducati, Bagnaia ha capito che i progressi erano stati importanti. «La moto si adatta di più al mio stile, mi ha dato qualcosa che sulla GP23 mi mancava. A livello di tempo sul giro non c’è una differenza enorme, è una questione di sensazioni. Ma la vera differenza con la vecchia moto la vedremo solamente più avanti in stagione». Insomma, tra un complimento a Férmin Aldeguer che il prossimo anno salirà in MotoGP («Lui è uno dei più veloci della nuova generazione, lo scorso anno nel finale ha fatto cose straordinarie») e uno a David Alonso, che in Qatar si è portato a casa la Moto3 («Lo seguo da prima che arrivasse nel Mondiale, ha qualcosa di speciale e non credo che tutti abbiano dato peso a quel che ha fatto in Qatar, da 7° all’inizio dell’ultimo giro a primo») Bagnaia è pronto per la sfida. «Adoro questa pista, non vedo l’ora di iniziare».