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L’ISIS TORNA A RIVENDICAR­E LA STRAGE DEL TEATRO MA PUTIN ACCUSA KIEV «PUNIREMO I COLPEVOLI»

Il Cremlino: «Arrestati 4 attentator­i, fuggivano verso l’Ucraina» Zelensky nega tutto. La Polonia: no al pretesto per un’escalation In Italia controlli nei luoghi sensibili, domani vertice al Viminale Il Cremlino conferma l’arresto di 11 uomini, tra cui 4

- di Pierluigi Spagnolo

IL TEMA DEL GIORNO

IN 5 PUNTI

Reazioni e sospetti 1Dopo l’attentato di Mosca, rivendicat­o da una cellula dell’Isis e che ha provocato quasi 150 morti, il presidente Vladimir Putin promette «punizioni esemplari» e scarica le responsabi­lità sull’Ucraina, che nega ogni coinvolgim­ento.

Oggi sarà una giornata di lutto in tutta la Russia, ha annunciato Putin nel messaggio tv alla popolazion­e. Poco prima, il direttore dei servizi di sicurezza lo aveva informato dell’arresto di undici persone, tra cui i quattro - presunti - attentator­i del Crocus City Hall di Mosca. Due di loro con passaporto del Tagikistan, secondo le autorità russe, anche se da quello Stato definiscon­o «false le notizie del coinvolgim­ento di nostri cittadini nell’attacco terroristi­co». Da Mosca confermano che «sono coinvolti tutti cittadini stranieri, e non russi», com’era stato riferito all’inizio. Putin ha aggiunto che, dalle prime indagini, i quattro terroristi «si stavano dirigendo verso l’Ucraina, dove era stata preparata per loro una “finestra” per poter passare il confine». E anche la Bielorussi­a avrebbe aiutato Mosca, bloccando i terroristi prima della fuga in Ucraina, a bordo di un’auto, successiva­mente fermati nella regione di Bryansk. E ora Putin promette di reagire con forza. «Identifich­eremo chiunque sia dietro a questo barbaro e sanguinoso attacco terroristi­co. Pagheranno per questo», ha detto senza mezzi termini. I responsabi­li della strage al Crocus City Hall «hanno ucciso indiscrimi­natamente, come dei nazisti». Il capo del Cremlino ha anche annunciato che «nella regione di Mosca e in tutto il Paese, sono state introdotte ulteriori misure antiterror­ismo e antisabota­ggio. Non si ripeterà», ha concluso Putin, glissando però sull’allarme Usa forse sottovalut­ato il 7 marzo. Le parole del presidente russo lasciano pensare ad un ulteriore inasprimen­to degli attacchi in Ucraina, o addirittur­a a raid contro la dirigenza del Paese, come ha suggerito il “falco” ed ex presidente Dmitry Medvedev. Ma da Kiev, Volodymyr Zelensky ribadisce: «Putin sta cercando di scaricare le colpe sull’Ucraina».

2L’Isis rivendica ancora. Si parla anche di soldi per compiere l’azione di venerdì.

Dopo il primo messaggio, arrivato venerdì notte dai canali Telegram, ieri l’Isis ha offerto maggiori dettagli sull’attacco alla sala da concerto, di cui il gruppo si attribuisc­e la responsabi­lità. La rivendicaz­ione è dell’Isis-K, conosciuto anche come Stato islamico del Khorasan. Ma da Mosca si allude apertament­e ad un ruolo attivo dell’Ucraina. E secondo il sito indipenden­te Meduza, i media i stituziona­li avrebbero avuto l’ordine da Putin di “enfatizzar­e”, nelle loro ricostruzi­oni, l’ipotesi di un ruolo svolto da Kiev. Sempre su Telegram, l’Isis ha diffuso foto dei presunti terroristi e un’immagine molto chiara: dentro l’auto si vedono due uomini, uno al volante, l’altro accanto e con un cappellino. Emergono poi stralci degli interrogat­ori dei sospettati. «Ho sparato alle persone. Perché? Per soldi», confessa uno di loro. In un video, rilanciato da Russia Today, uno degli arrestati dichiara di avere 26 anni, di aver partecipat­o all’attacco dopo le lezioni di un predicator­e, di essere stato reclutato per 500 mila rubli (circa 5.000 euro), la metà pagata in anticipo. Da capire quanto sia credibile.

3Fuori dal teatro bruciato, in tanti portano dei fiori.

Il giorno dopo l’irruzione, gli spari con il mitra, il sangue e il terrore, prima delle fiamme, l’area è diventata meta di un silenzioso pellegrina­ggio. Il bilancio delle vittime, ancora provvisori­o per le condizioni gravi di molti feriti, è salito a 143 (per altre fonti, 133) . I feriti sono 147, di cui 107 ricoverati in ospedale, tre di loro sono minorenni. E si continua a cercare i corpi di chi potrebbe essere rimasto sepolto dal crollo del tetto, dopo che le fiamme – generate dal lancio di granate e bottiglie incendiari­e – so

no divampate e hanno divorato un’ala della struttura. L’incendio è stato spento solo ieri pomeriggio.

4Condanna unanime e timori di escalation.

La Casa Bianca ha confermato di aver «ricevuto informazio­ni su un imminente attacco terroristi­co a Mosca», il 7 marzo, e di averle «condivise con la Russia». Putin, però, lo bollò come un tentativo per destabiliz­zare il Paese. E da Washington, il presidente Joe Biden – nonostante la tragedia - non telefonerà allo “zar”. Sono lontani i tempi della cooperazio­ne Russia-Usa: nel 2001, dopo gli attacchi alle Torri Gemelle, Putin fu il primo leader a contattare George W. Bush, offrendo collaboraz­ione nella lotta al terrorismo islamico. Poi, a tarda sera, dalla Casa Bianca è arrivata la «ferma condanna» dell’attacco e l’Isis viene definito «un nemico comune, che deve essere sconfitto». «Il mondo si unisca contro il terrore jihadista», ha detto il capo dello Stato israeliano, Isaac Herzog. E di «attacco intollerab­ile» ha parlato anche il segretario dell’Onu, Antonio Guterres, così come i vertici dell’Ue e della Nato. Pur condannand­o fermamente l’attentato, il premier polacco Donald Tusk ha sottolinea­to che «ci auguriamo che questa terribile tragedia non diventi per n e s su n o u n p re te sto p e r un’escalation della violenza e dell’aggression­e a Kiev».

5L’attentato di Mosca spinge anche l’Italia ad alzare la soglia di allerta.

Ambasciate, stazioni, aeroporti, luoghi di culto o genericame­nte affollati. «Massima allerta ma nessun allarmismo», sottolinea­no dal ministero dell’Interno, spiegando che si procede in una duplice direzione. Da un lato, presidiand­o gli obiettivi sensibili; dall’altro, con l’attività di prevenzion­e antiterror­ismo. Ma non ci saranno cambiament­i sostanzial­i, anche perché in Italia il livello di allerta è alla soglia massima sin dallo scorso 7 ottobre, dopo l’attacco di Hamas in Israele, con il conseguent­e peggiorame­nto dello scenario internazio­nale. A tutte le Prefetture, già in quell’occasione, era stato chiesto di aggiornare gli obiettivi sensibili. Intanto, proprio giovedì scorso si era riunito al Viminale il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, per l’attività di prevenzion­e in vista di Pasqua. E domani, sempre al ministero, si terrà un’altra riunione dello stesso Comitato, con un’analisi specifica della situazione dopo l’attentato terroristi­co a Mosca.

Dopo questo attacco intollerab­ile, spingiamo tutti i Paesi a cooperare per garantire che l’Isis non colpisca in altre parti del mondo

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