La Gazzetta dello Sport - Verona
Lorenzo dà le carte
Oggi che è dall’altra parte della barricata, Jorge Lorenzo inizia a capire come il lavoro di giornalista e opinionista sia tutt’altro che facile, anche se il titolo ironico del podcast che ha lanciato da poco, “Duralavita”, tutto attaccato e in italiano («La verità è che tutto quel che faccio mi rende felice. La mia vita è Disneyland»), farebbe pensare il contrario.
3 Jorge, com’è la vita da ex pilota?
«Ex non del tutto, farò 4 delle 8 gare del GT italiano con l’Aston Martin. Poi, da telecronista, commenterò 9 gare del Mondiale per Dazn Spagna e, soprattutto, nel mio podcast dopo ogni gara con ospiti diversi parliamo di MotoGP. Per ora è solo in spagnolo, in futuro chissà... Infine lavoro a un progetto in cui intervisto personaggi spagnoli importanti».
3 Quindi è giornalista pure lei.
Ride. «Esatto. Sono passato al lato oscuro, e inizio a capire quanto sia difficile».
3 Insomma, si sta divertendo.
«Tanto. Mi dà stimoli. Mi piace imparare cose nuove, il mio lato perfezionista e molto esigente lo applico anche in questa avventura. Il podcast poi è una scoperta, è bello parlare rilassati con un gruppo di amici di quel che ci piace di più. La tv è istantanea, e devi cercare sempre di essere il più imparziale possibile, nel podcast chiacchieri libero».
3 Beh, in due gare abbiamo visto succedere un po’ di cose.
«L’inizio mi è piaciuto. Ci sono cose che non sono cambiate e altre tanto. La prima puntata del podcast l’ho titolata “La vida sigue quasi igual”, parafrasando una canzone di Julio Iglesias. Se per Martin e Bagnaia i livelli sono rimasti simili, è arrivato Marquez con la Ducati, è arrivato Acosta con la GasGas, due che possono cambiare un po’ gli equilibri».
3 Chi l’ha sorpresa di più?
«Nessuno dei due, hanno fatto esattamente quel che mi aspettavo, entrambi sono fenomeni».
3 L’impatto di Acosta è paragonabile a…
«Pedro appartiene alla nostra categoria. Mi ricorda molto l’inizio di Valentino negli anni 2000, come il mio, di Pedrosa, Stoner o Marquez. Subito velocissimi, volevamo dimostrare tutto, anche senza avere completamente la situazione sotto controllo».
3 Si chiama esperienza.
«Esatto. Vuoi mostrare il tuo po
Il 5 volte iridato: «Bagnaia senza difetti Jorge ha qualcosa in più come talento»
tenziale ed esageri. Anche Pedro. Si è visto con Bagnaia, certi sorpassi un po’ al limite, entrate con grandi scivolate del posteriore. Ma è una persona estremamente intelligente, furba, fa tutto senza rischiare eccessivamente».
3 Jack Miller dice che dovrà studiare la sua guida.
«Non lo capirà, Miller. È impossibile. Pedro lo ha già battuto, è andato più forte di Binder, sta arrivando e si allontanerà».
3 Vincerà presto, secondo lei?
«Se devo scommettere, lo metto vincitore a Jerez. Sempre che non piova, perché lì non è ancora pronto. Ma nel 2023 a Jerez le KTM andavano fortissimo, Binder ha vinto la Sprint e lui e Miller finirono dietro Bagnaia. Mentre già al suo debutto in Moto2, lì Pedro era andato fortissimo».
3 Prima c’è Austin, e Marquez...
«Teoricamente dovrebbe vincere lui, lì storicamente è stato spesso superiore, ma in MotoGP fare previsioni non è semplice».
3 Bagnaia vorrà la rivincita.
«Secondo me, a Portimao, Pecco ha visto che Martin stava vincendo, che Bastianini andava forte, che Viñales con l’Aprilia era davanti e che Acosta, un deb, l’aveva passato. Arrivava Marquez con la GP23 e Bagnaia si è detto che non si sarebbe fatto passare. Non controllando bene le emozioni ha preso una decisione un po’ rischiosa che ha visto finire tutti e due a terra. Un errore non abituale per Bagnaia, che sembra avere sempre più di tutti la situazione sotto controllo».
3 Bagnaia resta il favorito?
«È troppo presto, ma io vedo Martin molto forte. Lo era già un anno fa, come velocità pura forse ha qualcosa più, e se migliorerà mentalmente sarà dura per tutti. Unisci la testa di Pecco e la velocità di Jorge e creerai un pilota fortissimo. Ma tra poco Acosta sarà difficilissimo da battere per tutti. È un animale».
3 Chi sceglierebbe come compagno di Bagnaia per il 2025?
«Io sono di parte, conosco bene Martin, è venuto a casa mia, gli ho dato consigli. Bagnaia è un grande campione, è completissimo, ma Martin ha qualcosa in più di esplosività, talento e velocità».
3E Marquez?
«Mi sorprenderebbe se KTM non provasse a fare il dream team con Acosta. Sportivamente parlando sarebbe fantastico, anche se comporterebbe lo spostamento di Binder in GasGas. Ma se hai un’opportunità così...».
3 Ducati ha già preso Aldeguer.
«Férmin mi piace molto, è un martello, uno di quei piloti che parte in testa e non lo prendi più. Acosta ha dimostrato di più finora, ma entrambi mi sembrano fenomeni. Caratterialmente, Pedro lo è anche fuori dalla pista, è un ragazzo completamente naturale, spontaneo, simpatico, molto furbo. Per me è unico. Aldeguer è più timido e tranquillo, ma conta andare forte».
3 Altro talento: David Alonso.
«Lui ha molto cuore, nell’ultimo giro è furbissimo e ha una guida bellissima: in curva entra scivolando, tipo Moto2 o MotoGP, ma su una Moto3 non è semplice».
3 Ha visto l’ultimo giro della Superpole Race in Superbike tra Razgatlioglu e Bautista?
«Toprak mi è piaciuto sempre tantissimo, ha sensibilità e tecnica pazzesche. Fossi stato la Honda l’avrei preso in MotoGP. Non so se è al livello di Bagnaia, Martin, Marquez, ma non avrebbe fatto male».
3 Sorpreso dalla Honda?
«Cosa dovevano aspettarsi? Un fenomeno come Marquez a volte faticava a fare la top-10, immagina gli altri, grandi piloti ma non come Marc. In Honda abbiamo sofferto io, Pedrosa, Mir, Pol Esargaro, ma non mi aspettavo Marini ultimo e così lontano dal penultimo come è accaduto finora. Povero Luca, non sarà felice».
3E la Yamaha?
«Sta facendo passi giusti. Hanno preso dalla Ducati Max Bartolini come d.t., e questo non ha fatto piacere a Dall’Igna. Credo abbiano capito la strada, arriveranno».
3S e l e i f o s s e Quartararo ? L’Aprilia lo sta tentando.
su Bagnaia È un pilota fortissimo, ma in Portogallo ha preso una decisione rischiosa
su Martin Era già forte un anno fa, ma se migliorerà a livello mentale sarà dura per tutti
su Marquez Non mi ha sorpreso. Al suo debutto sulla Ducati ha fatto proprio quel che mi aspettavo
su Aldeguer Férmin è un martello, uno di quei piloti che se partono in testa poi non li prendi più
«È curioso che un uomo Yamaha voglia lasciarla per l’Aprilia. Cinque-sei anni fa era impensabile, invece succede. In questo sport conta solo l’oggi». 4’57”
1’23”