La Gazzetta dello Sport - Verona
Troppo Benfica per il Marsiglia Che show con Silva e Di Maria
I portoghesi superiori in tutto contro i francesi troppo immaturi Ma Aubameyang tiene vivo il ritorno
Bentornato a casa, mister Eriksson! È stato bello rivederti sul nostro campo Il Benfica sui social: il tecnico svedese ha assistito alla partita col Marsiglia Momento no
Troppo Benfica. E anche troppo facile per il Benfica. A questi livelli si vede tutta la differenza tra una squadra abituata a certe vette d’Europa e un’altra che in Europa rischia di non andarci neppure la prossima stagione. Insomma questo Marsiglia postGattuso è troppo immaturo per poter dire la sua, ammutolito da Rafa Silva e dall’intramontabile Di Maria. Anche se poi ad alzare la voce è stato Aubameyang, il giocatore più esperto dei francesi, che tiene accesa la speranza per il ritorno.
Armonia L’uno a zero del primo tempo sottolinea due insuf
ficienze globali. Una per parte, paradossalmente. Certo, il Benfica merita il vantaggio, anche per la personalità con cui lo ottiene e lo amministra. Nel senso che i padroni di casa concedono agli ospiti il primo quarto d’ora, lasciando la gestione del pallone, condotta al solito con foga che impedisce di creare vere occasioni. Anzi, il Marsiglia nel primo tempo non si procura neanche tiri in porta. Per questo, il
Benfica può permettersi di non consumare energie. Passata la pausa accademica, la squadra di Schmidt passa davanti facendo valere la miglior armonia e fluidità mnemonica di costruzione, esaltata da Rafa Silva che è all’incipit e alla conclusione del gol, cucito con un puntone a centro area (16’).
Qualità Rete che destabilizza il troppo incerto Marsiglia che con
Gasset in panchina, subentrato a Rino Gattuso poco meno di due mesi fa, sembrava avesse ritrovato il giusto piglio registrando cinque vittorie, seguite però da cinque sconfitte, inclusa quella di ieri. Lo stato d’animo dubitativo di una squadra fatalmente staccata di 10 punti in classifica dalla zona Champions, l’ha ben interpretato il Benfica trascorrendo il resto del primo round a far valere di tanto in tanto qualche sprazzo di qualità dei singoli: i tacchi e i cross di Di Maria, le accelerate del giovane Neves, i movimenti imprevedibili di Rafa Silva, le giocate di Neres. Ma senza mai mordere.
Facilità Da qui l’insufficienza per troppa sufficienza, che si somma all’imprecisione tecnica del Marsiglia (Harit su tutti) che tra l’altro, nell’assetto scelto da Gasset, tiene troppo distante dall’area l’unico che potrebbe fare la differenza: Aubameyang. Il Benfica trova subito il raddoppio nella ripresa, al 7’ con il 36enne Di Maria. L’ex esterno del Psg va a spasso palla al piede da metà campo, attende con calma l’inserimento sulla destra di Neres che gli restituisce palla per punire Lopez. Tutto troppo facile. Il Marsiglia si risveglia al 22’ sul primo tiro in porta: la rete la firma guarda caso Aubameyang, su filtrante di Ounahi, riportato al centro dell’attacco. Al ritorno servirà molto di più per sperare in un miracolo al Velodrome.
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