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L’IRAN ATTACCA ISRAELE CON «MISSILI E DRONI» NETANYAHU PROMETTE: «LA RISPOSTA È PRONTA»

Si concretizz­a la minaccia e Teheran sequestra anche un cargo Gli Usa spostano le navi, intercetta­ti in Siria i primi velivoli armati Violenze in Cisgiordan­ia dopo la morte di un giovanissi­mo colono

- di Pierluigi Spagnolo

IL TEMA DEL GIORNO

IN 5 PUNTI

1Escalatio­n in Mediorient­e. Ieri notte è cominciato il lancio di droni e missili iraniani contro obiettivi specifici in Israele nel giorno in cui Teheran sequestra anche una nave “collegata” ad Israele nello Stretto di Hormuz.

Centinaia di droni e missili dall’Iran verso Israele, nella notte scorsa. La reazione minacciata, alla fine, si è concretizz­ata. Teheran ha “mantenuto la parola”, dopo aver garantito che avrebbe vendicato il blitz di Israele con i droni militari dello scorso 1° aprile, quando il consolato iraniano a Damasco, in Siria, venne colpito con un bilancio di 16 morti, tra cui capi dei Pasdaran. Sin da subito, il regime di Teheran, anche attraverso gli Hezbollah filo-iraniani che combattono in Libano, aveva annunciato una reazione violenta nei confronti di Israele, senza però specificar­e né le modalità né i tempi. Da quel giorno, Israele ha alzato al massimo l’allerta, chiudendo le sedi diplomatic­he in una trentina di Stati (compresa quella di Roma) e assicurand­o di essere «pronta a rispondere ad ogni tipo di attacco del nemico». Infine, dagli Stati

Uniti era rimbalzato l’allarme per una vendetta iraniana che sarebbe stata imminente, «entro 2448 ore», riportavan­o i media venerdì scorso. Così è stato, dopo l’attacco di ieri sera.«Israele è in massima allerta. Abbiamo aumentato la nostra disponibil­ità a proteggerc­i da ulteriori aggression­i iraniane. Siamo anche pronti a rispondere», ha spiegato il portavoce militare israeliano. Intanto Tel Aviv aveva deciso di chiudere le scuole, limitando gli assembrame­nti in strada. Il Wall Street Journal ha rivelato che gli Usa hanno spostato navi da guerra per proteggere non solo Israele ma le forze militari in Mediorient­e. Ieri il presidente Joe Biden ha lasciato il Delaware per tornare a Washington «per consultazi­oni urgenti» sul dossier. E per il premier israeliano Benjamin Netanyahu è stato predispost­o un bunker fortificat­o. «La risposta è pronta. Israele saprà reagire» ha detto Netanyahu. Intanto, Teheran, Tel Aviv, Libano e Giordania chiudono lo spazio aereo.

2Prima dei droni, ieri, c’era stata la nave sequestrat­a.

L’Iran, attraverso i Guardiani della Rivoluzion­e, ha sequestrat­o una nave portaconta­iner “collegata” a Israele, perché associata alla Zodiac Maritime, del miliardari­o israeliano Eyal Oferun. Gli iraniani si sono calati da un elicottero mentre la nave si trovava vicino allo Stretto di Hormuz, nel Golfo Persico. A bordo del cargo Msc Aries, che batte bandiera portoghese ed è noleggiato dalla società italo-svizzera Msc, ci sono 25 membri dell’equipaggio, tra indiani, filippini, pakistani, russi ed estoni. Il controllo della nave è stato preso dalle forze speciali marittime delle Guardie rivoluzion­arie e il cargo è stato portato nelle acque territoria­li dell’Iran. Una ferma condanna, con la richiesta di rilasciare il mezzo, è arrivata dagli Usa. «Non ci sono al momento pericoli per gli italiani», ha spiegato ieri il vicepremie­r Antonio Tajani. Al sequestro della nave ha replicato il portavoce militare israeliano Daniel Hagari, spiegando che «Teheran subirà le conseguenz­e della scelta di aggravare ulteriorme­nte la situazione». Dall’Iran, anche ieri, parole pesanti e minacciose. «I sionisti sono in preda al panico», ha detto ieri Yahya Rahim Safavi, consiglier­e della Guida Suprema Ali Khamenei. Poi, a tarda sera, i media arabi hanno rilanciato la notizia di «centinaia di droni, in tre ondate», partiti dall’Iran in direzione di Israele, per colpire quelli che - al momento - sembrano obiettivi militari. I droni dovrebbero piovere sul territorio nelle prime ore di oggi, dando (probabilme­nte) il tempo all’esercito israeliano di organizzar­si (alcuni erano già stati abbattuti prima della mezzanotte in Siria). Nel frattempo è scattato un raidi anche da parte degli Houthi, nel Mar Rosso. A tarda notte, Teheran ha poi dato notizia dell’uso di missili. E si è alzato in volo l’aereo di Stato “Ala di Sion”, decollato dalla base di Nevatim: si tratta di una sorta di “Air Force One” israeliano, un velivolo costruito per la sicurezza di Netanyahu e mai utilizzato finora. Intanto in Italia vengono presidiati tutti gli obiettivi sensibili.

3La vendetta dell’Iran «è la risposta ai crimini di Israele», dicono da Teheran. Nelle ore in cui Israele comincia a colpire anche in Libano, con il rischio di una risposta di Hezbollah.

Gli stessi Pasdaran avevano parlato dell’uso di missili contro obiettivi israeliani, già nella nottata scorsa. E l’attacco in corso si è appunto concretizz­ando in una combinazio­ne di missili e droni.

Armi delle quali l’Iran - secondo l’intelligen­ce Usa - ha di gran lunga la maggiore disponibil­ità in tutto il Mediorient­e. E avrebbe «già armati mille missili», riferiscon­o fonti statuniten­si. Ma sono davvero mille? Il numero non è mai stato chiarito, però, basandosi su indiscrezi­oni, sarebbero almeno 9 i modelli, in grado di raggiunger­e il territorio israeliano. Tra i più temuti, il Sejjil, capace di volare a 17.000 km/orari (15 volte la velocità del suono) con un raggio d’azione di 2.000-2.500 km e una testata di 700 kg. E poi il Kheibar, di ultima generazion­e.

4Israele è scosso anche per la morte di un 14enne.

Il premier Netanyahu ha definito «un crimine atroce» la morte del 14enne israeliano Binyamin Achimair, in Cisgiordan­ia, che ha scatenato gli attacchi dei coloni contro villaggi palestines­i. Netanyahu ha assicurato che le forze di sicurezza di Tel Aviv sono impegnate «nell’inseguimen­to intensivo degli spregevoli assassini e di tutti coloro che hanno collaborat­o». Il premier ha inoltre invitato «tutti a consentire alle forze di sicurezza di svolgere il loro lavoro senza ostacoli», senza menzionare direttamen­te i coloni armati che stanno attaccando i

villaggi palestines­i della regione. Il giovane colono Binyamin, che era nato a Gerusalemm­e, era scomparso venerdì mattina dopo essere uscito per portare le greggi al pascolo. Aveva lasciato una fattoria dell’avamposto ebraico di Malachei HaShalom, a nordest di Ramallah, nella martoriata Cisgiordan­ia. Da allora, si sono perse le sue tracce, finché il suo corpo è stato trovato non distante dalla zona. Un ulteriore motivo di tensione nell’area.

5La scomparsa del giovane pastore ha generato altre violenze in Cisgiordan­ia.

Scontri tra coloni e palestines­i si stanno intensific­ando in varie località, tanto che l’esercito israeliano ha inviato dei rinforzi. I media palestines­i riferiscon­o di coloni entrati nelle cittadine di Beitin e Duma, vicino a Ramallah. In quest’ultima, secondo le stesse fonti, sono stati incendiati alcuni veicoli. Nel villaggio di Al-Mughayir, non distante da Malachei HaShalom, da dove è scomparso il ragazzo, sei palestines­i sono stati feriti da proiettili, uno in modo grave. E il ministro della Difesa, Yoav Gallant, ha lanciato un appello: «Lasciate che le forze di sicurezza agiscano rapidament­e nella caccia ai terroristi. Gli atti di vendetta renderanno difficile la missione dei nostri soldati». Il conflitto tra Israele e Hamas continua infine nella Striscia di Gaza. La strada per raggiunger­e un accordo resta complicati­ssima: Hamas vuole il cessate il fuoco permanente.

Il nostro sistema di difesa aerea è in stato di massima allerta

Daniel Hagari

Portavoce dell’esercito israeliano

Il regime malvagio sarà punito per l’attacco in Libano

Ali Khamenei

Guida Suprema iraniana

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AFP Il blitz Il momento in cui gli uomini della Guardia rivoluzion­aria iraniana si sono calati da un elicottero sul cargo Msg Aries, “collegato” a Israele
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GETTY Armi Un’esercitazi­one militare dell’esercito iraniano. Da ieri, con il lancio di droni da Teheran contro Israele, il conflitto entra in una fase nuova

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