La Gazzetta dello Sport - Verona

È un disco spaziale

- Di Andrea Buongiovan­ni

Baby fenomeno

Mykolas Alekna è nato a Vilnius (Lettonia) il 28 settembre 2002. Alto 202 cm per 112 kg, ex calciatore, nel 2021 ha vinto Europei e Mondiali under 20, nel 2022 l’argento mondiale (il più giovane di sempre sul podio iridato assoluto del disco) e l’oro europeo, nel 2023 l’oro agli Europei under 23 e il bronzo mondiale. È stato anche il primo ventenne a lanciare oltre i 70 metri: 71.00 nel 2023

Mykolas Alekna

Domenica: in Italia è già notte. Nel cielo di Ramona, non-luogo dell’Oklahoma - 535 abitanti, secondo un censimento del 2010 - volano oggetti non identifica­ti. Sono i dischi di Mykolas Alekna. Il 21enne lituano, campione continenta­le e bronzo iridato, figlio di Virgilijus, due volte oro olimpico e mondiale della specialità, poi guardia del corpo del presidente della Repubblica baltica, al quinto tentativo di una serie incredibil­e spara la propria “lenticchia” di due chili a 74 metri e 35. Il risultato - a una prima misurazion­e persino di sei centimetri migliore - cancella come un colpo di spugna il più vecchio record del mondo maschile. Quel 74.06 centrato dal tedesco orientale Jürgen Schult, a Neubranden­burg, nel suo Paese, il 6 giugno 1986. Cioè quasi 38 anni fa, 16 prima della nascita di Mykolas.

Il vento A Ramona, su un lato del Millican Field, una distesa lontana da tutto, c’è una gabbia per i lanci. Intorno una serie di omoni: sono i partecipan­ti al Throws Festival, la “Fiera dei lanci”. E, su quattro sedie di fortuna, ma per lo più in piedi, qualche decina di spettatori. A organizzar­e il tutto mister Caleb Seal, un visionario. L’area è delimitata da pick-up parcheggia­ti sul prato. C’è aria da picnic made in Usa: un altoparlan­te gracchia vecchie note. La luce del sole è intensa. Il vento forte. Lo scenario sta tra gli spazi di un western di Clint Eastwood e quelli della profonda

A Ramona Mykolas Alekna domenica in pedana e, dopo il record, col re del peso Ryan Crouser me) firmato otto giorni prima sulla stessa pedana. Poi spara a 70.32, 72.89, quarto di sempre e 70.51. Quindi, la misura monstre. Dopo il lancio cala il silenzio. Tutti hanno capito: quando la speaker, senza enfasi, annuncia il risultato, c’è un mini boato, applausi fragorosi e tanti abbracci. Il re del peso Ryan Crouser è tra i primi a congratula­rsi con Alekna: la comunità dei lanciatori è una confratern­ita. Ma Mykolas, appena arrivato a quel record che il padre aveva a lungo inseguito e mancato per 20 centimetri (73.88 nel 2000), non è sazio. E all’ultima prova fa 70.50. Tutti i tentativi della serie oltre i 70 metri: inaudito. I primi cinque classifica­ti di giornata, del resto, vanno oltre i 68: il giamaicano Stona a 69.05, il tedesco Sosna 68.96, il samoano Rose 68.20 e il neozelande­se Bell 68.10, tutti personali.

Confronti

Boston è di Lemma e della Obiri La 128a maratona di Boston va al 33enne Sisay Lemma e alla 34enne Hellen Obiri. L’etiope (1h00’19 e 1h05’58” le due mezze), allenato da Claudio Berardelli e gestito da Gianni Demadonna, si invola subito e vince una Major dopo Londra 2021 (quinto podio) e le 2h01’48” con cui in dicembre s’è imposto a Valencia. La keniana firma l’azione decisiva al 40° km e fa il bis col 2023

HA DETTO

Ho scritto a papà verso mezzanotte. Mi ha risposto: “Ben fatto”. Siamo due di poche parole...

Lui è il mio idolo: voglio emularlo. Il calcio? Ai miei genitori interessav­a soltanto che facessi sport

MARATONA

Uomini

1. Lemma (Eti) 2h06’17”; 2. Esa (Eti) 2h06’58”;

3. E. Chebet (Ken) 2h07’22”

Donne

1. Obiri (Ken) 2h22’37”;

2. Lokedi (Ken) 2h22’45”;

3. E. Kiplagat (Ken) 2h23’21”

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