La Gazzetta dello Sport - Verona
DELNERI: «DA FRIULANO DICO UDINESE MA CHE INTENSITÀ QUESTO VERONA »
Il tecnico le ha allenate tutte e due: «Chi perde farà fatica a riprendersi»
«Come la vedo? Tesa. Dura mentalmente. Perché tutte e due le squadre hanno un disperato bisogno di punti». Per Gigi Delneri Verona-Udinese, la delicata sfida salvezza che si gioca questa sera (20.45) al Bentegodi, non è una partita normale, ma è una partita speciale. L’esperto tecnico friulano ha allenato i gialloblù (nella stessa città ha compiuto anche il miracolo Chievo, oggi scomparso) dal 2015 al 2016 e poi ha guidato l’Udinese dal 2016 al 2017. Friulano, vive nella splendida Aquileia. E oggi seguirà con attenzione il suo “derby”. «Quasi certamente davanti alla tv – dice –: non credo che andrò, anche se l’Udinese, soprattutto in avvio di stagione, l’ho vista parecchio dal vivo».
3 Quindi immagina una sfida molto delicata.
«Assolutamente. E chi la perderà farà fatica a riprendersi. Perché a cinque giornate dalla fine una sconfitta può essere una brutta botta».
3 La situazione dell’Udinese?
«Dico subito che l’Udinese non doveva trovarsi in questa situazione. E’ una squadra che ha qualità, ma ha perso troppi punti nei finali di partita, anche nei recuperi. Se avesse fatto solo la metà dei punti che ha perso oggi sarebbe serena a braccia conserte a godersi da buona spettatrice questo finale di stagione. Va detto che ha avuto anche una buona dose di sfortuna. E la totale assenza di Deulofeu si è sentita eccome. E’ un giocatore molto importante e non si poteva immaginare che restasse fuori tutta la stagione».
3 La situazione del Verona?
«Il Verona ha immesso energia nuova dopo la rivoluzione di gennaio in cui ha venduto tanti giocatori di spessore. Ha, però, preso dei calciatori interessanti e ha aggiunto, col lavoro di un tecnico come Baroni, intensità, densità e pure qualità. La difesa a quattro che lui interpretava bene con il Lecce si è rivelata fondamentale. Ha saputo cambiare sistema rispetto ai predecessori che avevano sempre giocato diversamente».
3 Chi le piace in questo Verona che non molla mai?
«Certamente Folorunsho. E’ un calciatore di alto livello che sta facendo bene, tanto da guadagnarsi anche la convocazione in Nazionale, ma anche Noslin, arrivato a gennaio, sta mostrando grandi doti da attaccante e sta segnando gol pesanti. E poi Lazovic. Mi sembra che abbia ripreso ad essere il motorino instancabile che conoscevamo. Un elemento assolutamente fondamentale per l’Hellas».
3 Nell’Udinese?
«Pereyra è l’uomo che può davvero fare la differenza. L’argentino ha tanta qualità e dà ancora molto alla sua squadra anche se non è più un giovanissimo. A lui si aggiunge Samardzic che, giocando più libero, esattamente come Pereyra, dietro l’unica vera punta, può influire decisamente di più e mostrare tutto il suo talento. Penso che il 3-4-2-1 possa essere una soluzione ideale. Soprattutto in considerazione del fatto che fino a non so quando l’Udinese non potrà disporre di Thauvin col quale aveva trovato l’assetto giusto. La formula con lui e Lucca davanti stava dando i suoi frutti. E invece il francese si è infortunato. Lucca non è un centravanti che attacca tanto lo spazio, ha bisogno del palleggio. Vanno trovati spazi sugli esterni, mi sembra che Ferreira da dietro possa dare qualche garanzia e possa attaccare forte gli spazi».
3 Chi decide questa sfida?
«La serenità. Che in questo momento non c’è né all’Udinese e nemmeno al Verona perché la tensione è normale che regni. Lo 0-0 non basta. Può non servire a nessuno. Ma in questo tipo di sfide, che sono delle finali, partite della vita, o chiamatele come volete, servono nervi saldi, ma soprattutto tanta positività. Le motivazioni sicuramente non mancano. L’Udinese non poteva pensare di trovarsi nella zona salvezza, il Verona tutto sommato sì».
3 Lei da che parte sta?
«Sono friulano. Vivo in Friuli Venezia Giulia. Vorrei che l’Udinese si salvasse, credo che sia normale per chi vive questo territorio. Ma sono sicuro che ce la farà, ha le qualità per venirne fuori».
3 Chi vede bene e chi vede male in questa lunga corsa per restare in Serie A che probabilmente si concluderà proprio all’ultima giornata?
«Il Cagliari mentalmente mi sembra messo bene e ha un tecnico come Claudio Ranieri che sa trasmettere serenità ai suoi ragazzi. Il Sassuolo, invece, ultimamente lo vedo un po’ in difficoltà. Ma sarà una lunga corsa. Ci sono sette squadre in ballo per due posti e può ancora succedere di tutto».
Folorunsho Ha qualità, è molto bravo, ma ammiro pure Noslin e Lazovic è di nuovo un motorino
Baroni Ha dato intensità e densità. E la difesa a quattro si è rivelata una mossa importante
Pereyra È l’uomo che può fare la differenza. Ma anche Samardzic giocando più libero può incidere
L’Udinese Non dovrebbe trovarsi in questa situazione. Troppi punti persi nei finali