La Gazzetta dello Sport - Verona
Charles sogna il colpo «Stavolta possiamo mettere pressione»
«Nell’ultimo tentativo mi sono giocato tutto, ma ho esagerato. Nella Sprint sono partito bene: però se faccio ancora meglio...»
Ci proviamo Siamo in due dietro Max, è la nostra migliore possibilità
Primo e secondo tra gli umani. Verstappen non fa testo, anche se qui, almeno in qualifica, sembrava vulnerabile. Dava l’impressione di esserlo per quanto si è lamentato dello scarso grip, perché in nessuno dei due precedenti a Miami aveva fatto la pole, e per i distacchi che nell’ultimo tentativo di Q3 sembravano recuperabili. Ma niente, ha sempre ragione lui, peraltro con quel mezzo secondo abbondante su Sergio Perez che dà l’idea di quanto ci metta di suo. E dunque è da trovare un equilibrio tra la delusione per l’occasione che i due ferraristi hanno perso in quell’ultima chance, e la soddisfazione per essere comunque lì. «Perché su questo circuito è quasi impossibile fare il giro perfetto - ha detto Carl os S a i n z - c’ è s e mp re u n punto in cui scivoli, o in cui il vento ti colpisce in modo diverso da come ti aspettavi». In fondo però era stato lo stesso Carlos, arrivando a Miami, a dire che questo tracciato è più favorevole per la rossa di quanto non fosse quello di Shanghai. E in definitiva la prima cosa da fare era fugare i dubbi emersi in Cina
Scortato
e ribadire quantomeno di essere seconda forza. E che l’inseguimento continua. Peraltro sempre più da vicino. Mai così tanto. Charles è rimasto a poco più di un decimo. Un distacco minino pagando oltretutto un errore nella chicane tra le curve 15 e 16. «Ho tentato tutto, e ho esagerato un po’», ha ammesso . «C’ e ra no le condizioni per sperare persino qualcosa di più – ha infatti detto Fred Vasseur – ma nel complesso è un gran risultato». Anche perché Sainz ha chiuso con appena 73 millesimi più: «È stata una qualifica pulita – ha detto – anche se è stata dura accendere le gomme». Il morale insomma è buono. Lo è soprattutto quello di Charles. «Abbiamo un buon passo. Possiamo mettere più pressione su Max. Nella Sprint sono riuscito a partire bene, in gara proverò a fare altrettanto, o anche meglio ancora». Poi però, sulla scorta di quanto accaduto nella Sprint, il Principino ha fatto una considerazione che ha un po’ tradito il timore di ritrovarsi dietro Max: «L’importante sarà cercare di restare nel DRS, perché se esci dal raggio di utilizzo poi rientrarci diventa durissima».
Vasseur sorride: «Credo sia un gran risultato, potevamo anche sperare in qualcosa di più»
Imparare dalla Sprint La precedente Sprint allora deve essere considerata come istruttiva. Proprio perché si era rivelata una rincorsa vana. Leclerc aveva provato ad incollarsi a Verstappen. Non riuscire a raggiungerlo era nell’ordine delle cose. Ma altrettanto non scontato era restargli in scia fino a pagargli appena poco più di 3 secondi. Sainz invece ha tallonato tutto il tempo la Racing Bulls di Daniel Ricciardo, e non riuscire ad acchiapparlo è stato «molto frustrante», parole sue. Da qui anche un giudizio diverso, tra i due ferraristi, circa l’assetto più carico rispetto agli avversari. Promosso da Charles, rimandato da Carlos. «Non avevamo molta velocità sul dritto», ha lamentato. Ma è vero che non sono stati i soli a non riuscire a sorpassare. Il problema è stato molto diffuso: «Era difficile soprattutto perché fuori traiettoria la pista era molto sporca, si perdeva grip, il rischio di sbagliare era alto», ha spiegato Sainz. Ragion per cui è stato ben chiaro a tutti che la qualifica era determinante. E in definitiva chiuderla al secondo e terzo posto è incoraggiante. «Siamo in due dietro Max, è la miglior possibilità che potessimo avere»: parola di Carlos. 2’47”