La Gazzetta dello Sport - Verona
L’assist al bacio e una prova da vero Chiesa Così Fede scorda l’incubo Olimpico
Due anni fa il ginocchio fece crac contro la Roma, stavolta è solo il palo a fermarlo. È in forma... Europeo
L’Olimpico ieri sera aveva un altro odore, persino il sudore aveva un altro sapore. Federico Chiesa su questo prato si fece male in un giorno di gennaio di due stagioni fa, giocando proprio contro la Roma. Crociato rotto, l’inizio di una lunga agonia, una cicatrice che ogni tanto ancora si fa sentire nei giorni in cui tutto sembra andare male. Ieri però Fede ha scacciato via i brutti ricordi del passato con una prestazione da Sinner, come direbbe Luciano Spalletti.
Leader «Federico è il nostro fuoriclasse», l’aveva accarezzato il c.t. in autunno, quando Chiesa stava vivendo il suo momento migliore, in azzurro e con la maglia numero 7 in bianco e nero. Nel 2024 invece le cose non sono andate altrettanto bene, nom solo per i pochi gol ma anche per le prestazioni non sempre al top. Contro la Roma è tornato quello dei tempi migliori, capace di mandare in tilt la difesa di De Rossi e di muoversi a tutto campo. Libero di svariare, di saltare l’uomo, di crossare e di sgattaiolare dentro l’area di rigore. Un assist (per la testa di Bremer), un palo, un pallone delizioso per Vlahovic, un tiro che ha costretto Svilar a metterci la manona. È mancato solo il gol, ma non certo perché lui non lo abbia cercato: la fortuna non l’ha aiutato.
Europeo e futuro Stavolta quando Allegri l’ha richiamato in panchina non c’era accenno di delusione sul suo volto. Era stanco ma soddisfatto perché sapeva di aver dato tutto. È stato il bianconero che ha calciato di più (insieme a Vlahovic) e anche quello che ha fatto più cross. Il suo obiettivo adesso è finire al meglio la stagione per prepararsi all’Europeo, dove vuole essere protagonista. Il futuro si vedrà, forse dipenderà anche da ciò che succederà alla Juve. Ha un contatto in scadenza nel 2025 e a Champions acquisita inizieranno i dialoghi per il rinnovo. Intanto si gode il momento, la forma fisica ritrovata e la serata da leader. Ora l’Olimpico non porta più brutti pensieri.