La Gazzetta dello Sport - Verona

«Mentalità europea e Gasperini ha ragione: ora non deve scegliere»

«L’Atalanta ormai è un modello anche fuori dall’Italia E si sta meritando un finale così»

- di Matteo Brega

Èun prodotto umano bergamasco e calcistico atalantino. Normale che Roberto Donadoni segua con entusiasmo e piacere la stagione idilliaca dell’Atalanta.

3 Che cosa le piace di più di questa Atalanta che è ancora in corsa su tre tavoli a maggio?

«Mi consenta una precisazio­ne: questa Atalanta ha un alto profilo anche dal punto di vista societario. Ed è da qui che poi parte tutto il ragionamen­to e iniziano le valutazion­i. Una società solida che ha scelto la continuità di gestione da molti anni diventa di conseguenz­a un modello, un riferiment­o non solo a livello nazionale».

3E di conseguenz­a poi sul campo...

«Di conseguenz­a poi sul campo i giocatori trasferisc­ono questo atteggiame­nto che nasce nelle stanze di Zingonia. Ogni stagione si comincia in un modo e si finisce con i valori dei giocatori aumentati, accresciut­i accresciut­i. E in questo il lavoro di Gian Piero Gasperini è evi evidente stagione dopo stagione. Lui cresce uomini e giocatori».

3E com’è Gasp Gasperini in campo?

«Bisognereb­be seguirlo direttamen­te da vicino (sorride, ndr). Ma M è sicurament­e esigente e attento. E i giocatori lo percepisco­no, ne traggono benefici e non si accont accontenta­no. Cercano sempre di andare oltre, di superare i limiti propri e di squadra».

3 Tra il primo e il secondo tempo del ritorno dei quarti di Europa League contro il Liverpool a Bergamo, Gasperini chiese ai suoi giocatori di abbassare la linea di pressione: gli risposero che andava bene attaccare alti i Reds per “andarli a prendere più su”. Per l’allenatore della Dea fu una soddisfazi­one enorme...

«Significa che la squadra, grazie al suo lavoro e a quello della società, ha raggiunto ormai una consapevol­ezza qualitativ­a delle giocate e dell’interpreta­zione della partita che le permette di gestire anche gare di altissimi livello come quella contro il Liverpool. Il tutto questo sostenuto da una condizione fisica eccellente anche alla fine della stagione con molte partite in pochi giorni. Sentirsi dire quelle parole, per un allenatore è un segnale impagabile».

3A proposito di mentalità, l’Atalanta ha ottenuto un ottimo 1-1 a Marsiglia, dentro a un Velodrome infernale...

«E’ un risultato positivo, anche se non valgono più doppi i gol in trasferta. Perché quello stadio è difficile, con un’atmosfera complicata».

3E domani sera?

«A Bergamo sarà uno spettacolo vedere il pubblico sostenere la Dea. Ma non sarà comunque una gara in discesa. Paradossal­mente il Marsiglia, senza la pressione di tutto il loro stadio, potrà giocare in maniera più sciolta. Quindi grande attenzione anche domani sera».

3 Ormai l’Atalanta si allena giocando visto che ogni tre giorni mediamente ha un impegno ufficiale...

«Ci si abitua, si acquisisce la mentalità per farlo. Ed è fondamenta­le avere una panchina adeguata, di qualità,per permettere a Gasperini le giuste e dovute rotazioni. Ed è un altro merito dell’allenatore, aver tenuto il gruppo intero sulla stessa linea di ten

sione positiva».

3 Gasperini non ha scelto: corsa al quinto posto, finale di Coppa Italia, semifinale di Europa League. E’ corretto?

«Quando ci si ritrova in queste situazioni non si fanno scelte. Anche perché se si arriva a questo punto, vuol dire che ce lo si è meritati. Il campionato permette di andare in Champions, la Coppa Italia è un trofeo da alzare e si gioca in gara secca e poi c’è una finale europea da raggiunger­e. Come si fa a scegliere?».

3 La finale di Coppa Italia ha una favorita?

«No, è una gara apertissim­a».

3E una finale di Europa League eventualme­nte contro il Bayer che non perde da 48 partite?

«La vedrei una bellissima partita, l’Atalanta avrebbe ancora più gusto a provare a vincerla contro una squadra che sembra imbattibil­e. E poi per crescere, nel suo percorso, bisogna giocare con quelli forti».

3 Da ex c.t., lo convochere­bbe Scamacca?

«Se lo deve conquistar­e sul campo l’Europeo. Però se continua a segnare così è difficile lasciarlo a casa. Ame sembra cresciuto molto in condizione, in cattiveria agonistica. Visto da fuori sembrava poco “cattivo”. Adesso i gol gli hanno dato più convinzion­e ed è merito del lavoro quotidiano».

3 E’ cresciuto molto anche De Ketelaere...

«Charles è tornato a fare le cose per cui aveva incantato il Milan. Forse a Bergamo ha ri

trovato anche quell’atmosfera che c’era a Bruges».

3 Koopmeiner­s è diventato il primo olandese dai tempi del suo ex compagno Ruud Gullit a segnare almeno 12 gol in A...

«E’ un giocatore che farebbe la fortuna di qualsiasi allenatore: mette qualità in tre ruoli diversi, non se ne trovano molti di giocatori così».

3 Secondo lei l’Atalanta è il miglior spot del calcio italiano?

«E’ un modello, sa avere pazienza. La proprietà è in maggioranz­a americana, ma la famiglia Percassi continua a dare la sua impronta. Le proprietà straniere tendono a stravolger­e e a non dare continuità. A Bergamo invece la commistion­e Italia-Usa funziona benissimo.»

Percassi sr. Il club è solido e ha scelto la continuità anche con l’ingresso dei soci americani

«L’1-1 di Marsiglia ha mostrato lo spirito Coppa Italia? Aperta»

«Se Scamacca continua a segnare è difficile non chiamarlo all’Europeo»

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Roberto Donadoni, 60 anni, è di Cisano Bergamasco
GETTY Bergamasco di nascita Roberto Donadoni, 60 anni, è di Cisano Bergamasco
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Gasperini Esigente e attento. Per questo i giocatori lo capiscono e vogliono andare sempre oltre
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