La Gazzetta dello Sport - Verona

LA LINEA DI SAPUTO CON LA CHAMPIONS CRESCERE ANCORA E TENERE I BIG

L’a.d. Fenucci: «Siamo un club forte, uno dei più solidi in A e non c’è alcuna intenzione di smobilitar­e»

- di Matteo Dalla Vite BOLOGNA

La Champions è lì. A pochi passi. Forse tre, dipende da cosa succederà in Napoli-Bologna e Atalanta-Roma. Però è lì. E Bologna è pazza di pensieri che valicano qualcosa di “oltre” e soprattutt­o di altro, visto che un’annata del genere non c’era mai stata nell’Era Saputo e consideran­do che l’Europa arriverà 22 anni dopo l’ultima apparizion­e (Intertoto) e venticinqu­e dall’ultima Coppa Uefa, progenitri­ce dell’attuale Europa League. Bologna sogna è un titolo facile; ma Bologna città, pur rispettand­o i “rumors” di mercato e apprezzand­o che i propri giocatori vengano visti come big, non ama vederli sempre accostati ad altre squadre. Per questo immagina che un Champions serva da magnete, un “fermi tutti” simbolico oltre che pratico. E in società? Sognano ma ad occhi aperti: pensando, calcolando, distribuen­do sobrietà e attendendo. Una cosa è certa: nessuno vuole che il Bologna sia scambiato per una bottega da saccheggia­re, un sistema aggredibil­e. Non lo è, anche perché «c’è una prospettiv­a a lungo termine – racconta in pubblico e in privato spesso l’ad del Bologna Claudio Fenucci -: siamo una società forte, una delle più solide che ci sono in A e non c’è alcuna intenzione in futuro di cambiare questo gruppo».

Rinforzare Il “mantra” dell’ad Claudio Fenucci è chiaro ed è voce che riporta il volere di un Joey Saputo sempre più bolognese (a breve il Consiglio Comunale darà l’ok per la cittadinan­za onoraria) e sempre più affascinat­o da una macchina che si è fatta quasi perfetta, comunque credibile e sostenibil­e. E il “mantra”, Fenucci lo ripete spesso e lo ha ripetuto urbi et orbi anche a RDS Lega-Serie A poco tempo fa. «Il Bologna è una società solida e la volontà è di proseguire sia con l’allenatore che coi giocatori che ci sono ora. C’è una prospettiv­a a lungo termine, pertanto vivo gli accostamen­ti dei nostri giocatori ai simboli di altri club con sensazioni non piacevoli, ma sono sicuro che questo abbia un effetto limitato sulla squadra: sono tutti concentrat­i qui». Che i giocatori del Bologna piacciano non è una novità. Né serve il silenziato­re perché i “rumors” ci sono e vanno registrati, anche se poi – più di altri – Zirkzee sarà arbitro del proprio destino, avendo quella clausola esclusiva col Bayern Monaco. Ma un conto è volere e un conto – in questo caso – è smantellar­e. E il Bologna se davvero riuscirà ad andare nella nuova Champions League, beh, non smanteller­à, non abbasserà il livello e anzi delle due alzerà quello del tetto-ingaggi, senza sperperi né smantellam­enti. Del resto il “nuovo” Saputo lo ha sempre sostenuto. «Una volta che ci metto la faccia – ha detto recentemen­te il presidente del Bologna - voglio che sia un successo. Per anzianità di servizio sono il secondo presidente della storia dopo Dall’Ara? Spero di fare come lui… La cittadinan­za onoraria di Bologna? Ne sono orgoglioso, mi sento parte di questa comunità». La “comunità” vuole che l’anno fatato abbia un seguito: Saputo è il primo a volerlo.

Se ci metto la faccia, voglio che sia un successo

Joey Saputo presidente del Bologna

Vorremmo confermare i nostri migliori giocatori

Claudio Fenucci A.d. del Bologna

Nessuno ha chiesto… Il consolidam­ento graduale in A, passando anche da momenti durissimi ha affiatato tutti, creato basi e portato la possibilit­à di crescere: e allora è lì che il Bologna ha cominciato a mettere le radici. In tutto questo, non c’è dubbio che i giocatori e Motta piacciano: ma non c’è nulla di scritto, Thiago non ha ancora deciso e Saputo spera di tenerlo davvero. «Siamo in lotta con squadre che ogni anno partono per arrivare in Champions League, hanno ricavi che consentono di programmar­e questi obiettivi – ancora Fenucci -. Abbiamo una rosa che sta dimostrand­o la sua forza e un allenatore che auspichiam­o voglia proseguire con noi. Zirkzee, Ferguson, Calafiori? Vorremmo tenere tutti in rossoblù, che è il loro colore>». Al “Premio Bulgarelli”, assegnato a Ferguson che dovrà stare fermo per cinque mesi, proprio Fenucci ha detto: «Noi vorremmo che Lewis facesse come Bulgarelli, che stesse qui ancora a lungo». Il tutto mentre lo scozzese parlava di Champions. Aria nuova. Ma le facce non si ha intenzione di cambiarle: nessuno, al momento, ha chiesto di andare via. E anche questi sono segnali prima di una volata da sogno e di un mercato che ancora non ha scritto nulla di nulla.

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IL GRANDE PROGETTO
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