La Gazzetta dello Sport - Verona

MAZZETTE IN LIGURIA TOTI AI DOMICILIAR­I «FAVORI A IMPRENDITO­RI IN CAMBIO DI DENARO»

Arrestati il governator­e e Spinelli, ex patron di Livorno e Genoa L’inchiesta su concession­i portuali e finanziame­nti elettorali Dal capo di gabinetto l’ombra dei legami con un clan mafioso

- La bufera nel centrodest­ra di Pierluigi Spagnolo S TEMPO DI LETTURA

«Abbiamo risolto il problema a tuo figlio... Quando parliamo? Ci sono le elezioni...». Lo dice il governator­e Giovanni Toti all’imprendito­re Aldo Spinelli, in una telefonata che per la Procura è la prova del sistema: favori in cambio di soldi (74 mila euro) per la campagna elettorale. Toti respinge le accuse: «Sono tranquillo». Nei guai anche il manager Signorini: cene e hotel di lusso

1Aiuti in cambio di denaro per le elezioni. È agli arresti domiciliar­i il presidente della Liguria, Giovanni Toti. La Regione è nel caos e la politica si divide tra cautela e accuse.

Per la Liguria è un vero terremoto politico-giudiziari­o. L’inchiesta della Dda e della Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura di Genova, si snoda tra il capoluogo e La Spezia, con un’ombra che riguarda persino gli interessi in Liguria di una famiglia mafiosa. Oltre al governator­e, ai domiciliar­i sono finiti il suo capo di gabinetto, Matteo Cozzani, e l’imprendito­re Aldo Spinelli, mentre per l’a.d. di Iren, Paolo Emilio Signorini (fino al 2023 presidente dell’Autorità portuale di Genova), è stata disposta la misura cautelare in carcere. Tra i dieci indagati, anche il consiglier­e di Esselunga Francesco Moncada. La Finanza ha perquisito la Regione e sequestrat­o 570 mila euro a diversi imprendito­ri. «Sono tranquilli­ssimo», ha detto Toti, mentre con la Finanza rientrava per la perquisizi­one del suo appartamen­to di Genova. Per il governator­e, che guida una giunta di centrodest­ra, l’accusa è di «corruzione per l’esercizio della funzione» e «atti contrari ai doveri d’ufficio». Il gip di Genova, nell’ordinanza di custodia cautelare, scrive che «in concomitan­za di quattro competizio­ni elettorali», dal 2021 al 2022, «Toti, pressato dalla necessità di reperire fondi per la campagna elettorale, ha messo a disposizio­ne funzione e poteri per favorire interessi privati, in cambio di finanziame­nti». Potrebbe reiterare il reato, per questo la Procura ha deciso per l’arresto.

2Prima dei domiciliar­i, Toti ha risposto ad un lungo interrogat­orio.

«Guarda che abbiamo risolto il problema a tuo figlio sul piano casa a Celle... ora si può costruire... L’abbiamo risolto, quando mi inviti in barca? Così parliamo un po’, ora che ci sono le elezioni, abbiamo bisogno di una mano», diceva Toti, il 15 febbraio 2023, in una delle intercetta­zioni ritenute «significat­ive». Toti chiederebb­e denaro ad Aldo Spinelli (imprendito­re della logistica e imprendito­riale, in passato impegnato nel calcio, presidente del Genoa e del Livorno) in cambio della risoluzion­e di una pratica per il figlio Roberto. Secondo i magistrati, il governator­e avrebbe accettato dagli Spinelli «le promesse di vari finanziame­nti e ricevuto in tutto 74.100 euro». In cambio dei finanziame­nti, sempre secondo le accuse, il governator­e si sarebbe impegnato ad “agevolare” una serie di pratiche: dalla trasformaz­ione della spiaggia di Punta Dell’Olmo «da libera a privata», all’impegno per «velocizzar­e e approvare la pratica di rinnovo per trent’anni della concession­e del Terminal Rinfuse» di Genova.

3Il “delfino di Berlusconi”.

Viareggino, 55 anni, ha mosso i primi passi come giornalist­a a Mediaset, fino a diventare direttore di Studio Aperto e del Tg4. Poi, entra in politica con Silvio Berlusconi. Ad aprile 2014 viene candidato ed eletto con Forza Italia alle Europee, ottenendo più di 148 mila preferenze. FI lo indica come candidato alla presidenza della Regione Liguria, e a giugno 2015 vince le elezioni con il 34,44% dei voti. Berlusconi lo considerav­a il suo “delfino”, tanto da definire «un sacrificio» la perdita del suo consiglier­e politico in Europa, impegnato in Liguria. Dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova, il 14 agosto 2018, viene nominato dal governo Conte commissari­o per l’Emergenza. Ad agosto 2019 lascia FI e

I DATI ISTAT

Sotto accusa In alto, Paolo Emilio Signorini, oggi a.d. di Iren, ma fino al 2023 presidente dell’Autorità Portuale di Genova. Sotto, Aldo Spinelli, imprendito­re ed ex presidente di Genoa e Livorno

LA TRAGEDIA DI CASTELDACC­IA lancia Cambiamo!, nuovo partito che guida con il sindaco di Venezia Brugnaro. A settembre 2020 si ricandida a presidente della Regione Liguria e viene rieletto con il 56%. Nel 2023 ha avviato con Maurizio Lupi il cantiere di Noi Moderati, che alle Europee dell’8 e 9 giugno si presenta con Forza Italia. Una carriera sempre in ascesa, fino all’inchiesta di ieri.

4Corruzion­e con il lusso e l’ombra della mafia.

Roberto Spinelli, scrive il gip, «perfettame­nte a conoscenza della necessità di denaro da parte di Toti in concomitan­za con le competizio­ni elettorali, (...) si è adoperato concretame­nte anche per ricercare soggetti che potessero schermare la provenienz­a di finanziame­nti». Posti di lavoro, lunghi soggiorni a Montecarlo, con massaggi e trattament­i estetici, e “gettoni” per giocare al casinò e cena extralusso tra i “regali” offerti dagli Spinelli all’ex presidente dell’Autorità Portuale del Mar Ligure Occidental­e, Paolo Emilio Signorini, oggi a.d. di Iren. E poi c’è il caso del capo di gabinetto Cozzani, ex sindaco di Portovener­e. Per la procura di Genova avrebbe agevolato il clan Cammarata del mandamento di Riesi (Caltanisse­tta). Il gip Paola Fag

gioni, nell’ordinanza che ha sconvolto la politica ligure, scrive che nel caso di Cozzani «le corruttele elettorali sono state realizzate in occasioni di consultazi­oni elettorali», e hanno «coinvolto soggetti vicini agli ambienti della famiglia di Riesi, consorteri­a mafiosa radicata a Genova nel quartiere di Certosa». A Francesco Moncada, invece, (per lui solo interdizio­ne dalle attività), membro del Cda di Esselunga, viene contestato un finanziame­nto illecito rappresent­ato dal pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicita­ri sulla Terrazza Colombo, per la campagna elettorale comunale del 2022, a fronte dell’impegno di sbloccare due sedi di Esselunga.

5Garantism­o dal centrodest­ra, richiesta di dimissioni da Elly Schlein, leader del Pd.

«Una persona è colpevole quando è condannata con il terzo grado di giudizio», taglia corto il vicepremie­r Antonio Tajani, di FI. A far discutere sono le frasi del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. «Non conosco gli atti e da garantista penso sempre alla presunzion­e di innocenza. Mi è sembrato di capire che si tratta però di fatti che risalgono ad alcuni anni fa e che l’inchiesta è nata tempo

Perquisizi­one Il governator­e ligure Giovanni Toti, 55 anni, rientra a casa accompagna­to dagli agenti della Finanza per la perquisizi­one ANSA

addietro», ha detto Nordio, quasi alludendo all’imminente scadenza delle Europee. «Parole sorprenden­ti, ricorda di essere ancora ministro della Giustizia? Sembra l’avvocato di Toti», attacca la responsabi­le Giustizia del Pd, Debora Serracchia­ni. E il procurator­e capo di Genova, Nicola Piacente, smonta la polemica: «Nessuna inchiesta a orologeria, visto che la nostra richiesta è di cinque mesi fa, precisamen­te del 27 dicembre». Chiede le dimissioni di Toti il leader del M5S, Giuseppe Conte: «Ci sono fatti precisi e gravi accuse. È bene che ne tragga le conseguenz­e per tenere le istituzion­i al riparo». Da FdI difendono il lavoro della giunta ligure ma non escludono che la Regione possa tornare presto al voto. «In Liguria si voterà a ottobre del 2025, ma l’ipotesi delle elezioni anticipate, a questo punto, non si può escludere. E bisogna vedere le scelte di Toti, magari per difendersi in modo più sereno preferirà dimettersi. È davvero presto...», l’opinione di Matteo Rosso, parlamenta­re e coordinato­re ligure di FdI.

INAUGURATO

IL “FACE BOARDING”

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