La Gazzetta dello Sport - Verona

DA MILAN A THOMAS LA PROVA CHE LA PISTA FA VINCERE IN STRADA

- Di MARCO VILLA*

Non sono affatto sorpreso per la vittoria a Lucca del francese Benjamin Thomas, cioè un corridore che è un grande protagonis­ta dei velodromi ed è capace di andare a segno sul traguardo di una tappa del Giro d’Italia lunga 178 chilometri. Quando ho visto come pedalavano lui e gli altri tre davanti nel finale ho capito che, se la fuga fosse andata a buon fine, avrebbe vinto lui. Questa è l’ennesima conferma di quello che io vado dicendo da sempre, e cioè che la pista non toglie nulla all’attività su strada. Anzi, semmai diventa propedeuti­ca, allenante.

Il successo di Thomas fa il paio con quello di Jonathan Milan lunedì ad Andora. Thomas, Milan, e poi Filippo Ganna e Simone Consonni - ma potrei aggiungern­e tanti altri - sono la prova provata che si può essere vincenti su entrambi i fronti. Lo stesso vale anche per le donne. La belga Kopecky, le nostre Balsamo, Guazzini, Consonni, Fidanza, Paternoste­r da anni vincono da una parte e dell’altra. Ormai bisogna mettersi alle spalle certi pregiudizi, figli di una mentalità antica, non più al passo con il ciclismo moderno. Gli anglosasso­ni, con gli esempi di avrebbe aiutato a farci tornare protagonis­ti in pista dopo un decennio di vacche magre senza con questo penalizzar­e il nostro movimento su strada. Non ho inventato nulla, non ho usato la bacchetta magica.

Da questo punto di vista,

Elia Viviani, con i suoi risultati culminati con l’oro olimpico nell’omnium a Rio de Janeiro, ha squarciato il muro e ha aperto gli occhi a molti. Elia ha avuto un importanti­ssimo ruolo di ambasciato­re della duplice attività. E su strada ha vinto corse di tutto rispetto: tappe nei tre grandi giri, classiche come Amburgo o la Coppa Bernocchi, un campionato europeo, un campionato italiano e tanto altro ancora. È proprio da lui che è partita questa svolta, che ha portato il nostro quartetto a

Le ultime tappe del Giro confermano che le due specialità del ciclismo si completano Ma c’è ancora resistenza

Uomini

1° turno:

Cobolli b. Marterer (Ger) 6-4 6-2; Hanfmann (Ger) b. Mesnik (Cec) 6-3 6-2; Monteiro (Bra) b. Monfils (Fra) 6-2 7-5;

Darderi b. Shapovalov (Can) 6-7(4) 6-3 7-6(4); Rinderknec­h (Fra)- Passaro

7-6(3) 5-6 sosp.;

Donne

1° turno: Osaka (Giap) b. Burel (Fra) 7-6(2) 6-1; Tsurenko (Ucr) b. Vekic (Cro) 62 3-6 7-6(5); Blinkova (Rus) b. Parry (Fra) 62 6-3; Siniakova (Cec) b.

Brancaccio

6-4 6-2; Kenin (Usa) b.

Bronzetti 6-3 6-2; Zarazua (Mes)

Cocciarett­o

5-2 sosp.

IERI

OGGI

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