La Gazzetta dello Sport - Verona
SEGNA DUE GOL MA NON BASTA IL CATANZARO NON MUORE MAI
Prima Tsadjout e poi Ciofani, ma c’è il solito blackout. Biasci la riapre subito e Vivarini dopo il 2-2 per poco non la vince
Come buttare via una partita dominata. Come sprecare un vantaggio che avrebbe permesso di giocare il ritorno in tutta tranquillità. La Cremonese getta al vento l’ennesima grande occasione e adesso trema: era andata sul 2-0 (Tsadjout e Ciofani) al 50’, era in totale controllo, ma poi senza un perché si è afflosciata, come già successo in questa stagione, in cui gli improvvisi blackout sono stati la costante. Così un Catanzaro mai domo e brillante, nonostante arrivasse dai supplementari con il Brescia solo tre giorni prima, grazie a Biasci e Brignola è riuscito a rimediare e quasi vincere (miracolo di Saro e palo di Donnarumma nel finale) una partita che sembrava persa. Durante la stagione regolare questa sfida non aveva entusiasmato nessuno, con due scialbi 0-0. Stavolta invece gol, pali, emozioni, spettacolo: di tutto, di più. È la bellezza dei playoff: sabato allo Zini la Cremonese potrà permettersi anche di pareggiare per andare in finale, ma visto il crescendo del Catanzaro, squadra che gioca bene e dalle mille risorse, nulla è scontato, anzi. La sfida è più aperta di quello che sembri, nonostante la differenza di organico.
Stroppa azzecca tutto Vivarini è partito con Oliveri terzino destro e un centrocampo mobile in cui Petriccione e Pontisso hanno cercato di liberarsi dalla morsa di Pickel e Castagnetti. Dall’altra parte Stroppa ha sorpreso con la coppia d’attacco formata da Ciofani e Tsadjout, con Coda partito dalla panchina: mossa azzeccatissima. La Cremonese, da grande squadra quale è, ha preso subito in mano le redini della gara. Vazquez ha giocato da mezzala e si è mosso nelle zolle di Pontisso, impedendo al centrocampista del Catanzaro di far scorrere il solito giro palla dei calabresi. In tutto questo, il Mudo non ha perso la solita efficacia in avanti. Anzi, da una sua magia è arrivato il gol del vantaggio della Cremonese, poco prima del quarto d’ora. Castagnetti ha battuto un angolo corto per Vazquez lasciato completamente libero dalla difesa del Catanzaro: gran sinistro con la palla respinta dalla traversa su cui si è avventato come un falco Tsadjout. Sul Ceravolo esaurito è sceso il gelo. Anche perché il Catanzaro fino alla fine del primo tempo non era riuscito a combinare granché.
Catanzaro in crescendo La ripresa è stata scoppiettante. La Cremonese ha trovato il raddoppio grazie a una splendida girata di testa di Ciofani che a quasi 39 anni (li farà a fine luglio) non finisce di stupire. Tutto finito? Macché. Il Catanzaro è una squadra che non si arrende mai, abituata a lottare fino alla fine, come già visto con il Brescia. E infatti prima è arrivato il gol della speranza con un capolavoro di Biasci, che ha spedito la palla all’incrocio dei pali dal limite dell’area. E poi il 2-2 con Brignola, che quando è entrato ha fatto la differenza: accelerazioni, cambio di ritmo e un gol (su assist di Iemmello) pesantissimo. La Cremonese si è intimorita e chiusa troppo nella sua metà campo. Il Catanzaro ha avuto il match point con Donnarumma (bravo Saro) che poi ha colpito anche un palo clamoroso. Alla fine applausi per tutti e appuntamento a un sabato che promette di essere scoppiettante.