Patò de P Paris
Offerti al Milan 28 milioni dal Psg Galliani vuole di più e tratta La cessione del brasiliano era preventivata soltanto per il mercato estivo, ma il sacrificio è visto come necessario per arrivare a Tevez
Il Paris Saint Germain s’è fatto avanti per Pato, e questo potrebbe segnare un cambiamento anche nella trattativa per Carlitos Tevez. Una svolta sorprendente, visto che il Milan sembrava intenzionato a cedere il brasiliano nel mercato estivo, non prima. Ma il sacrificio in questo momento viene accettato in ottica Tevez: se l’affare andrà in porto, il Milan potrà modificare la sua proposta, arrivando alla formula del prestito con obbligo di riscatto che è quella che il City richiede per lasciar partire l’argentino.
La telefonata fra i vecchi amici Leonardo e Galliani apre la trattativa Se l’affare andrà in porto, il Milan potrà modificare la sua offerta per Tevez Se partisse Pato, nelle liste europee ci sarebbe posto per Inzaghi e pure El Shaarawy
c’era stato un chiarimento che per la verità non aveva chiarito molto: l’allenatore aveva detto, davanti alla squadra, che per dubbi e motivi di scontento l’indirizzo giusto era il suo, oppure quello dell’ufficio di Galliani, certo non le colonne dei giornali. Sempre a Dubai era atteso Leonardo e si era parlato di un incrocio con Galliani che sarebbe dovuto arrivare dal Brasile dov’era in vacanza. Invece nessuno dei due si era presentato in tribuna Telefono amico La trattativa con il Milan è partita via telefono: ovviamente tra i due vecchi amici Leonardo e Adriano Galliani. L’ultimo contatto c’è stato ieri mattina con una valutazione che comincia a diventare interessante, ma non può soddisfare il dirigente rossonero: 28 milioni di euro più bonus. Sinora il Milan ha evitato di dare pubblicità alla vi
cenda perché l’idea originaria era appunto quella di valutare la cessione del talento brasiliano solo nel mercato estivo. La prova sta nella proposta presentata al City per Tevez: nel primo dei nove punti della email inviata giovedì a John Mcbeath è chiaro che il Milan condiziona il riscatto dell’argentino alla «vendita entro il 31 agosto di uno tra Pato e Robinho». Una mossa congegnata per preparare un’asta europea. Ma la determinazione di Leonardo e l’ingresso in scena dell’inter stanno cambiando le carte in tavola: giorno dopo giorno. Prime voci Non è un caso che proprio ieri il sito francese Rmc info abbia diffuso la notizia di un’offerta da 22 milioni di euro, ma con l’ammissione di un no rossonero. Evidentemente è un passaggio di qualche giorno fa. Nel frattempo l’offerta del club di Al Thani è lievitata a 28 milioni di euro più bonus. Una quotazione che comincia a diventare corposa, mache non può soddisfare i vertici di via Turati. Il Milan è partito da una quotazione da 45 milioni di euro, ma è da mettere nel conto che potrebbe essere soddisfacente anche il prezzo di 40. Quindi l’affare non è in dirittura d’arrivo: occorrerà ancora del tempo. L’impressione, però, è che la vicenda sia entrata nel vivo. E nella prossima lista Champions, a questo punto, dovrebbe esserci posto sia per Inzaghi che per El Shaarawy. Feeling Anche perché ci sono tutti gli ingredienti giusti perché l’affare si faccia: Pato ha recentemente ricordato in una intervista quanto buono fosse il suo rapporto con Carlo Ancelotti in confronto allo scarso feeling con Allegri. A Dubai, pochi giorni più tardi
per l’amichevole fra Psg e Milan: troppo assorto l’uno nella trattativa con Tevez, l’altro dalle incombenze derivate dall’arrivo improvviso di un nuovo allenatore, Carlo Ancelotti.
Barbara okay E il cerchio si chiude: con Leo, Carletto e Pato a Parigi ci sarebbe aria di vecchio Milan. Perché il brasiliano è giovane, ma è ormai rossonero da tanto di quel tempo da essere equiparato a un veterano. E se anche la fidan- zata Barbara Berlusconi fa sapere che non si opporrebbe alla cessione, vuol dire che forse per tutti è l’occasione buona per cambiare, sempre che il Psg aggiunga milioni alla primaofferta. Significativo il quadretto di Bergamo: Pato sostituito che svicola per non incrociare Allegri, il quale se ne sta fermo senza guardarlo, con le mani in tasca. Sembra il primo passo di un addio lungo, ma già cominciato.
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