La Gazzetta dello Sport

Ibra&co. con 50 gol sul podio di Berlusconi

Il Milan attuale vanta il terzo miglior attacco dei 26 anni con Silvio patron. E il merito è anche di difesa e centrocamp­o...

- MARCO PASOTTO

MILANO

Il gioco non sarà quello del Barcellona come vorrebbe Berlusconi, ma la missione offensiva che il Cavaliere da sempre trasferisc­e alle sue squadre sta venendo pienamente rispettata: quello attuale è il terzo Milan più prolifico dei suoi 26 anni di gestione. Dopo 24 partite stagionali (17 di campionato, 6 di Champions e la Supercoppa), i rossoneri hanno fatto 50 gol tondi, con una media dunque di poco più di due reti a gara. Solo in due annate il Milan era riuscito a fare meglio: nel ’ 92-93, con 67 gol e una media mostruosa di 2,79 reti a partita (che poi nella seconda parte di stagione scese vistosamen­te dopo l’infortunio di Van Basten), e nel 2005-06 con 54 centri. Distribuzi­one Tutte le altre stagioni, anche quelle di grazia, registrano attacchime­noprolific­i. Per dire: nel 2002-03, che consegnò Champions e Coppa Italia, dopo 24 partite i gol erano 45; nel 2006-07 (Champions) soltanto 31; e un anno fa furono 37 (quota 50 fu toccata dopo 30 partite, quindi 6 in più). Ciò significa che non si tratta di scienza esatta: segnare molto non equivale ad avere la garanzia assoluta di successo. Ma senz’altro aiuta. Soprattutt­o se i gol vengono distribuit­i bene. Coop Sotto quest’ultimo aspetto il Milan è in piena media ri- spetto alle due stagioni più prolifiche: soltanto due, nell’arco delle 24 gare, le sfide chiuse senza gol all’attivo. E’ successo a Firenze (gara stradomina­ta con gol regolare annullato) e a Torino, il Grande Flop dopo il quale i rossoneri hanno inserito il turbo. Se il Milan è così produttivo sotto porta, molto del merito va anche ai gol che non ti aspetti. Con 13 giocatori in rete, la squadra rossonera è la seconda cooperativ­a del gol del torneo (preceduta proprio dall’in- ter, con 14 uomini) e l’apporto da chi di mestiere non fa l’attaccante è notevole. Dei 50 gol realizzati, 27 arrivano dal reparto avanzato. Non molti. Il resto è tutta roba di difesa e centrocamp­o, con Nocerino e Boateng nelle vesti di bomber particolar­mente ispirati. Senza trascurare l’apporto dei vari Nesta, Yepes, Thiago Silva e Zambrotta. Brasiliani cercasi All’appello, effettivam­ente, manca qualche gol delle punte. In particolar modo dei brasiliani. Pato e Robinho fra campionato e Champions hanno segnato entrambi 3 reti. Poche, sebbene la pubalgia di Binho e la coscia destra del Papero li abbiano tenuti lontani dalla scena per molte settimane. Anche Cassano, prima dello stop, ne aveva fatti 3, ma a differenza dei compagni di reparto aveva prodotto assist in quantità industrial­e. E a fine stagione? Ma il Milan quest’anno potrebbe riuscire a chiudere la stagione diventando il più prolifico di sempre dell’era Berlusconi? Volendo proporre un giochino puramente statistico, la risposta è sì. Mantenendo l’attuale media-gol, servirebbe­ro 55 partite. Ovvero altre 31. In altre parole: bisognereb­be che i rossoneri arrivasser­o in semifinale sia in Champions che in Coppa Italia. Un’impresa che non appare fuori dalla portata; piuttosto sarebbe molto dura mantenere l’attuale media gol. Ma con un Ibra così...

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AFP Zlatan Ibrahimovi­c, 30 anni, è alla seconda stagione in rossonero

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