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Tutti arruolati E Ranieri sceglie tra 4 Inter diverse Il tecnico può giocarsi il derby che sfugge da due anni con diverse varianti tattiche
L’ultimo fu José Mourinho. Ormai due anni fa. L’ultimoche vinse un derby fumouil 24 gennaio 2010: chi poi lo ha sostituito, beh, è semplicemente crollato. Da Benitez a Leonardo, fino a Gasperini nel derby di Supercoppa italiana a Pechino, ecco, nessuno è mai più riuscito a battere il Milan. Moratti si chiede: ci sarà una benedettissima prima volta nel dopo-josè? Ecco allora lui, Claudio Ranieri, uno che a Roma li ha vinti tutti, uno che arriva da 21 punti nelle ultime 8 gare, uno che si gioca la prima Super Partita a Milano. Uno che può contare su tutti. Finalmente.
Tutti pronti, un evento
Maicon recupererà, Sneijder è pronto anche se via via si vedrà se per partire titolare o subentrare, ma la sostanza è: dopo due anni di derby vissuti con infortunati o assenti, questa volta l’abbondanza c’è e ne può godere Ranieri. Un evento, che lo metterà di fronte a scelte decise e da non sbagliare, scelte comunque zeppe di possibili variabili, proprio perché avere tanti uomini significa poter apparecchiare tante soluzioni.
L’ipotesi più forte
Non c’è una piattaforma di partenza ben precisa, anche perché lo spartiacque sarà proprio Sneijder: se Ranieri lo mette dall’inizio, potrebbe anche dialogare con Milito (o Pazzini) in un 4-4-2 (o 4-4-1-1) nel quale la presenza di Alvarez dovrebbe restare sicura per meriti acquisiti. Al decollo, il sistema potrebbe essere proprio questo, salvo una variante: confermare il duo Pazzini-milito facendo sedere inizialmente Sneijder, uno che però quando è pronto solitamente (Gasperini a parte) viene schierato dal 1’.
Il poi e il sarà
In linea di massima il doppio centrale di centrocampo è fondamenta della nuova versione ranieriana dell’inter. Però, occhio ai possibili cambiamenti: perché il centrocampo a tre più Sneijder dietro al duo Pazzini-milito (4-3-1-2) potrebbe essere una soluzione più che possibile, magari in corsa, per piazzare un uomo nelle zone del trequartista milanista. Un’idea, come il 4-2-3-1 al quale prima o poi Ranieri vorrà arrivare: la ricerca di un uomo che dia rapida profondità, un’ala talentuosa, nasce proprio dall’idea del tecnico interista di arrivare a spalmare questo modulo nella seconda parte del campionato. In questo caso — e in questo momento — gli esterni potrebbero essere rappresentati da Forlan e Alvarez, senza dimenticare Coutinho che in questi due anni non poche volte è partito dall’esterno. Con questo atteggiamento sostanzialmente più offensivo, è più facile che la difesa presenti a sinistra un uomo che possa produrre più mastice, ovvero più Chivu che Nagatomo.
Il due-con
C’è pure una quarta variante, ovvero due uomini di fantasia e resistenza dietro un’unica punta: in questa soluzione, marchiata secondo il 4-3-2-1, Sneijder e Forlan (o Alvarez) se ne starebbero dietro a Pazzini (o Milito). Poi è chiaro che le situazioni alle quali op-
La grande abbondanza regala al tecnico una notte da... alchimista
porre contromosse si vengono a creare di minuto in minuto e di episodio in episodio, per cui ipotizzare schemi preconfezionati no, troppo prima non si può. Colpi a sorpresa? Di certo Ranieri ha uomini e soluzioni a disposizione, situazione preferenziale ma anche portatrice di grosse responsabilità: negli ipotetici campetti che abbiamo riprodotto a piede-pagina, ad esempio, non è contemplato Zarate, un giocatore al bivio. Ranieri per ora non lo considera titolare, ma si sa: soprattutto partite come il derby possono diventare teatri di improvvisazioni e sorprese. E anche resurrezioni.