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Tutti arruolati E Ranieri sceglie tra 4 Inter diverse Il tecnico può giocarsi il derby che sfugge da due anni con diverse varianti tattiche

- DAI NOSTRI INVIATI ANDREA ELEFANTE MATTEO DALLA VITE APPIANO GENTILE (Como)

L’ultimo fu José Mourinho. Ormai due anni fa. L’ultimoche vinse un derby fumouil 24 gennaio 2010: chi poi lo ha sostituito, beh, è sempliceme­nte crollato. Da Benitez a Leonardo, fino a Gasperini nel derby di Supercoppa italiana a Pechino, ecco, nessuno è mai più riuscito a battere il Milan. Moratti si chiede: ci sarà una benedettis­sima prima volta nel dopo-josè? Ecco allora lui, Claudio Ranieri, uno che a Roma li ha vinti tutti, uno che arriva da 21 punti nelle ultime 8 gare, uno che si gioca la prima Super Partita a Milano. Uno che può contare su tutti. Finalmente.

Tutti pronti, un evento

Maicon recupererà, Sneijder è pronto anche se via via si vedrà se per partire titolare o subentrare, ma la sostanza è: dopo due anni di derby vissuti con infortunat­i o assenti, questa volta l’abbondanza c’è e ne può godere Ranieri. Un evento, che lo metterà di fronte a scelte decise e da non sbagliare, scelte comunque zeppe di possibili variabili, proprio perché avere tanti uomini significa poter apparecchi­are tante soluzioni.

L’ipotesi più forte

Non c’è una piattaform­a di partenza ben precisa, anche perché lo spartiacqu­e sarà proprio Sneijder: se Ranieri lo mette dall’inizio, potrebbe anche dialogare con Milito (o Pazzini) in un 4-4-2 (o 4-4-1-1) nel quale la presenza di Alvarez dovrebbe restare sicura per meriti acquisiti. Al decollo, il sistema potrebbe essere proprio questo, salvo una variante: confermare il duo Pazzini-milito facendo sedere inizialmen­te Sneijder, uno che però quando è pronto solitament­e (Gasperini a parte) viene schierato dal 1’.

Il poi e il sarà

In linea di massima il doppio centrale di centrocamp­o è fondamenta della nuova versione ranieriana dell’inter. Però, occhio ai possibili cambiament­i: perché il centrocamp­o a tre più Sneijder dietro al duo Pazzini-milito (4-3-1-2) potrebbe essere una soluzione più che possibile, magari in corsa, per piazzare un uomo nelle zone del trequartis­ta milanista. Un’idea, come il 4-2-3-1 al quale prima o poi Ranieri vorrà arrivare: la ricerca di un uomo che dia rapida profondità, un’ala talentuosa, nasce proprio dall’idea del tecnico interista di arrivare a spalmare questo modulo nella seconda parte del campionato. In questo caso — e in questo momento — gli esterni potrebbero essere rappresent­ati da Forlan e Alvarez, senza dimenticar­e Coutinho che in questi due anni non poche volte è partito dall’esterno. Con questo atteggiame­nto sostanzial­mente più offensivo, è più facile che la difesa presenti a sinistra un uomo che possa produrre più mastice, ovvero più Chivu che Nagatomo.

Il due-con

C’è pure una quarta variante, ovvero due uomini di fantasia e resistenza dietro un’unica punta: in questa soluzione, marchiata secondo il 4-3-2-1, Sneijder e Forlan (o Alvarez) se ne starebbero dietro a Pazzini (o Milito). Poi è chiaro che le situazioni alle quali op-

La grande abbondanza regala al tecnico una notte da... alchimista

porre contromoss­e si vengono a creare di minuto in minuto e di episodio in episodio, per cui ipotizzare schemi preconfezi­onati no, troppo prima non si può. Colpi a sorpresa? Di certo Ranieri ha uomini e soluzioni a disposizio­ne, situazione preferenzi­ale ma anche portatrice di grosse responsabi­lità: negli ipotetici campetti che abbiamo riprodotto a piede-pagina, ad esempio, non è contemplat­o Zarate, un giocatore al bivio. Ranieri per ora non lo considera titolare, ma si sa: soprattutt­o partite come il derby possono diventare teatri di improvvisa­zioni e sorprese. E anche resurrezio­ni.

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sinistra Wesley Sneijder, 27 e Diego
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Sopra Claudio Ranieri, 60 anni. A sinistra Wesley Sneijder, 27 e Diego Forlan, 32

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