La Gazzetta dello Sport

Rossi al primo bivio per l’europa

- ALESSANDRA GOZZINI Delio Rossi, 51 anni, allenatore della Fiorentina

FIRENZE

La strada per l’europa passa da qui, e se il dichiarato obiettivo di inizio anno (tornare nelle Coppe) resta il traguardo da centrare, questa è una tappa da non fallire. Affidarsi a un percorso alternativ­o (la risalita in campionato) sarebbe rischioso; non che vincere a Roma sia una passeggiat­a, ma per arrivare a destinazio­ne qualche ostacolo si trova dappertutt­o; Rossi ha perso per la via Babacar, ancora k.o., Santiago Silva, a un passo dal ritorno in Argentina e Kharja volato in coppa d’africa. La scelta di far rotta su Neto e non su Boruc è invece voluta dall’allenatore. Che sulla Coppa Italia come percorso per l’europa ha le idee chiare: «Giochiamo per un trofeo che fa la storia, si deve tentare tutto per passare il turno». Ad assistere ai preparativ­i prima della partenza c’era anche Andrea Della Valle che ha voluto incitare il gruppo. Ancora Rossi: «La Romavorrà rifarsi dal ko in campionato. Luis Enrique è stato sostenuto anche nei momenti più bui, è stata una rivoluzion­e culturale per una città che di solito è poco paziente. Dovremmo essere altrettant­o arrabbiati».

Messi Se la strada per l’eu- ropa è complicata, ancora più in salita è il cammino di Cerci: «Io voglio 16-17 giocatori di livello, più qualche giovane. Cerci accetta questo scenario? Non vedo perché non dovrebbe farlo, non è che stiamo parlando di Messi». Sul mercato Rossi analizza: «L’attaccante? Sarebbe meglio trovare qualcuno già pronto, ma la prima cosa è che abbia le caratteris­tiche che ci servono. Con la difesa a tre stiamovalu­tando se c’è un’opportunit­à da cogliere anche in questo reparto; Jovetic è il riferiment­o del nuovo progetto, a meno di proposte indecenti non credo che i Della Valle vogliano tirare a campare, ma riaprire un ciclo».

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