Rossi al primo bivio per l’europa
FIRENZE
La strada per l’europa passa da qui, e se il dichiarato obiettivo di inizio anno (tornare nelle Coppe) resta il traguardo da centrare, questa è una tappa da non fallire. Affidarsi a un percorso alternativo (la risalita in campionato) sarebbe rischioso; non che vincere a Roma sia una passeggiata, ma per arrivare a destinazione qualche ostacolo si trova dappertutto; Rossi ha perso per la via Babacar, ancora k.o., Santiago Silva, a un passo dal ritorno in Argentina e Kharja volato in coppa d’africa. La scelta di far rotta su Neto e non su Boruc è invece voluta dall’allenatore. Che sulla Coppa Italia come percorso per l’europa ha le idee chiare: «Giochiamo per un trofeo che fa la storia, si deve tentare tutto per passare il turno». Ad assistere ai preparativi prima della partenza c’era anche Andrea Della Valle che ha voluto incitare il gruppo. Ancora Rossi: «La Romavorrà rifarsi dal ko in campionato. Luis Enrique è stato sostenuto anche nei momenti più bui, è stata una rivoluzione culturale per una città che di solito è poco paziente. Dovremmo essere altrettanto arrabbiati».
Messi Se la strada per l’eu- ropa è complicata, ancora più in salita è il cammino di Cerci: «Io voglio 16-17 giocatori di livello, più qualche giovane. Cerci accetta questo scenario? Non vedo perché non dovrebbe farlo, non è che stiamo parlando di Messi». Sul mercato Rossi analizza: «L’attaccante? Sarebbe meglio trovare qualcuno già pronto, ma la prima cosa è che abbia le caratteristiche che ci servono. Con la difesa a tre stiamovalutando se c’è un’opportunità da cogliere anche in questo reparto; Jovetic è il riferimento del nuovo progetto, a meno di proposte indecenti non credo che i Della Valle vogliano tirare a campare, ma riaprire un ciclo».