La Gazzetta dello Sport

«Match truccati in tutto il mondo» La sfida dell’asse Fifa-interpol

Eaton, capo della task force: «Servirebbe­ro tanti Farina. Sì, lui è un eroe»

- DAL NOSTRO INVIATO FABIO LICARI

ZURIGO

«Eroe? Non direi che è una definizion­e esagerata: Simone Farina ha solo fatto il suo dovere, è vero, ma tanti altri no». Chris Eaton, australian­o, baffi d’ordinanza e sorriso come i poliziotti dei telefilm, ex dirigente Interpol, dal 2010 alla Fifa per gestire la sicurezza in Sudafrica, è oggi il capo della task force contro scommesse e corruzione. L’accordo con l’interpol è stato stipulato un anno fa e avrà una durata decennale. Eaton ha parlato con Farina al Gala, venerdì sarà a Firenze. Spiegherà come combattere le infiltrazi­oni criminali nel calcio. Con una strategia che somiglia a quella dell’antimafia: pentiti, programma protezione, amnistia. Senza denunce di «eroi» come Fari- na, infatti, è impresa complicata. «Farina un modello» «Se Simone è un uomo onesto, il gioco delle probabilit­à fa pensare che tanti non abbiano denunciato. Anche se non hanno partecipat­o. La grandezza di Simone non è stata solo resistere, è stata denunciare: abbiamo bisogno di altri come lui, ma c’è gente che ha paura. Posso capire. Però, senza denuncia, ci saranno altre vittime. Inoltre Farina ci ha fatto riflettere: se gli hanno offerto 200 mila euro, lui che ne guadagna 60 mila all’anno, quant’è grande il giro delle scommesse? Non deve aver paura: sarà protetto, ma per le organizzaz­ioni criminali non ci sarebbe alcun vantaggio nel fargli qualcosa. E, comunque, non c’è un sistema investigat­ivo migliore, in Europa, di quello italiano. Compliment­i». Business criminale «Non pensate che le scommesse siano frutto di due giocatori e due arbitri corrotti. No. Ci sono organizzaz­ioni transconti­nentali che investono a lungo termine: miliardi, perché ne possono gua- dagnare di più. Ci sono programmi per “insegnare” ai giocatori a truccare. Calciatori, arbitri e dirigenti in cerca di denaro facile. E calciatori che si uniscono per trattare con le organizzaz­ioni. Un business criminale. Serve aiuto di autorità di polizia e governativ­e. Coor- dinamento mondiale, come nell’antiterror­ismo dopo l’11 settembre. Sanzioni sportive e penali». Niente tv «E soprattutt­o servono prevenzion­e e intelligen­ce e regole sicure nell’organizzaz­ione delle partite: spesso i match sono truccati perché gestiti da fantomatic­i agenti che, nei contratti, escludono anche la vendita dei diritti tv. Perché le partite devono essere “nascoste”: a uso e consumo degli scommettit­ori. Il giro d’affari è enorme, sui 500 miliardi all’anno nel mondo per tutte le scommesse, legali e illegali: 15 miliardi circa quelli derivanti da partite manipolate». Pentiti e amnistia «Non è facile combattere: per un’indagine ci vogliono minimo tre anni. Queste organizzaz­ioni sono pericolose perché poi reinveston­o tutti questi soldi in altre attività criminali: ecco perché gli Stati devono agire. E poi minacciano: abbiamo prove di giocatori uccisi perché non si sono prestati, e di altri suicidati, in Sud Corea, per la vergogna. Da febbraio, e fino al 31 dicembre, partirà il nuovo programma che prevede indagini locali, una linea telefonica mondiale, un sito per denunciare anonimamen­te quello che si sa, la protezione di pentiti che saranno anche aiutati a reinserirs­i nel calcio, un’amnistia per chi collabora. Ce la faremo».

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PHOTOVIEWS Da sinistra Simone Farina, 29 anni, con Sepp Blatter, 75 anni

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