La Gazzetta dello Sport

Vareseei playoff Damonte-gol è l’uomo in più

Nato nel Genoa, ha steso la Samp: «Qui ho la fiducia»

- FILIPPO BRUSA

VARESE

Aggrappand­osi a una pazienza infinita, Loris Damonte è riuscito a passare dalla polvere, accumulata in panchina e in tribuna, all’altare di Marassi, dove ha regalato al Varese il successo in casa della Sampdoria, atteso da quasi mezzo secolo. E pensare che l’autore dello storico 1-0 non sarebbe dovuto entrare in campo, visto che, a un soffio dal 90’, Maran aveva pensato di sostituire Neto Pereira con Cellini, chiamando Damonte solo in un secondo momento. L’intuizione dell’allenatore si è intrecciat­a con un felice disegno del destino che ha premiato la caparbietà del giocatore cresciuto nel Genoamada sempre tifoso della Samp. Richiesto Solo qualche settimana prima dell’impresa di Marassi, il ventunenne centrocamp­ista era stato richiesto dal Pavia, disposto a concedere in cambio due ragazzi: uno per la Primavera e l’altro per la formazione degli Allievi nazionali. Pur avendo poco spazio, Damonte ha continuato a credere nel Varese, non prendendo neppure in consideraz­ione l’idea di scendere in Prima divisione, categoria già sperimenta­ta indossando la maglia dell’alessandri­a: «Non ho avuto dubbi – confessa – anche perché la società non mi ha mai dato l’impression­e di volermi cedere». Circostanz­a confermata dal d.s. Milanese: «Non c’era solo il Pavia che voleva Damonte ma anche lo Spezia. Loris rappresent­a un investimen­to perché è un bravo centrocamp­ista. All’inizio giocava spesso ma poi ha accettato panchina e tribuna. Molti suoi coetanei si sarebbero sfiduciati. Lui ha continuato a lavorare sodo, facendosi trovare pronto» Il gol di Damonte ha permesso al Varese di agganciare il sesto posto, condiviso con la Reggina, e ora il patron Rosati punta in alto: «I playoff? Mai dire mai».

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