New York Sì alla fiducia a D’antoni Ma a tempo
I Knicks vincono a fatica la 3a partita di fila. Mike: «I successi aiutano» L’assistente: «Serve comprensione»
ridimensiona le ambizioni: «Mike ha detto che arriveremo in finale? E’ un inguaribile ottimista. Però stiamo andando nella direzione giusta». La mitica arena è in ebollizione: appoggio totale alla squadra, ma solo a tempo molto determinato. Così, quando New York sprofonda sullo 0- 10, il «po-po-po-po-po-po» gorgheggiato dal loggione diventa subito un «buh» di disapprovazione. «Andate all’inferno», gridano un paio di giovanotti in piccionaia, dove si pagano comunque 75 dollari. Aumento Qualche metro più giù siamo già oltre i 300, a bordo campo dove l’altra sera sedevano Spike Lee, alcuni giocatori dei New York Giants e parte dell’amatissimo cast dei Soprano, si può arrivare anche a più di 4000 a poltroncina. Un aumento del 50% rispetto al 2010/11, con la consueta promessa di showtime. New York ha gusti esigenti e poca pazienza: aspetta un titolo da 38 anni, ha assistito a una prima fugace apparizione ai playoff l’aprile passato dopo nove campionati fallimentari. Dice Atkinson: «Quanti team abbiamo cambiato negli ultimi 3 anni? Almeno 8. Serve un minimo di comprensione». Intanto i Knicks tirano da tre con un fallimentare 1/10. «Non sembra proprio una squadra allenata da D’antoni», sussur- Kaman 20), (Iguodala 20, L.williams 15; Hibbert 19, Da. West 15), New Jersey-atlanta 101-106 (Morrow 20, Brooks 19; J.smith 26, J. Johnson 22), New York-charlotte 91-87 (Stoudemire 25, Anthony 22; Diaw 19, White 25), Chicago-detroit 92-68 (Boozer 23, Rose 22; Monroe 14, Knight 13).