La Gazzetta dello Sport

Sabrina, se pungolata, crolla: non è abituata a questa pressione. Lei è fragile

- FILIPPO CONTICELLO CONCETTA SCAZZI

La folla di giornalist­i affamati ricordava quella di un anno fa, quando Avetrana, paesino semisconos­ciuto nel Tarantino, era diventato il centro di gravità della cronaca nazionale. Ieri la pressione dei media sembrava la stessa: al via a Taranto il processo per l’omicidio di Sarah Scazzi, la quindicenn­e strangolat­a ad Avetrana il 26 agosto 2010. In tutto gli imputati sono nove, madietro le sbarre c’erano le uniche detenute per il delitto: Cosima Serrano e la figlia Sabrina Misseri, zia e cugina della povera Sarah, accusate di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressio­ne di cadavere. Nell’aula, in un angolo, anche lo zio Michele Misseri, imputato solo di concorso in soppressio­ne di cadavere: lui, passato davanti alla famiglia di Sarah, si è accomodato vicino alle gabbie di moglie e figlia. Del resto, che la loro sorte sia legata lo ha ribadito ieri il pm Buccoliero: «Non c’è scampo: l’innocenza di Cosima e Sabrina passa dalla colpevolez­za di Michele». Immagini Sei ore di udienza tecnica, con la richiesta per l’am-

LA MADRE DI SARAH missione delle prove e la verifica delle parti. E la Corte di Assise si è pronunciat­a su un particolar­e delicato: le immagini tv potranno essere mandate in onda solo dopo la fine del pro-

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