La Gazzetta dello Sport

Ibra inarrestab­ile: punta al trono di Batistuta

Fa gol da sei giornate e contro l’inter è già andato a segno due volte su due: per il Milan è una polizza assicurati­va

- ALESSANDRA BOCCI MILANO twitter@picobocci

Con lui non è mai finita, finché non è sfinito. Zlatan Ibrahimovi­c spesso conclude le partite accasciato su se stesso come un sacco vuoto, ma in questo periodo dal sacco sta tirando fuori più gol del solito. Mai Ibra aveva avuto un rendimento tanto brillante: segna con una regolarità spaventosa, in campionato è a 7 gol in 6 partite consecutiv­e. In più, da vero uomo squadra, è incline a giocare anche lontano dall’area, cosa che fa in maniera ormai frequentis­sima. Il Milan non ha vere prime punte, uomini che amino stare in the box. Ma con un Ibra così, l’assenza del centravant­i classico passa in secondo piano. Coppia perfetta Zlatan lo ha detto in mille modi: gli manca Cassano, con lui aveva trovato una grande intesa anche per il carattere. Robinho però lo sta sostituend­o in modo egregio: con Robi in campo Ibrahimovi­c ha sempre un partner che lo capisce e fa i movimenti giusti, per questo Robinho sembra decisament­e favorito nella corsa al posto accanto a Ibra. Difficile invece che Allegri mandi subito in campo nel derby Pato e Robinho con Ibra: i tre insieme non hanno convinto neppure nel test di Dubai contro il Psg. Se Robinho giocherà, lo farà accanto a Ibra, con Pato in panchina. Grandi numeri Da milanista nel derby Ibrahimovi­c ha già segnato all’andata, il 14 novembre 2010, a casa Inter. Battè il rigore sotto la curva nerazzurra senza fare una piega e il Milan vinse 1-0. Un altro gol importante, sempre all’inter, Ibra lo ha segnato a Pechino nella Supercoppa italiana: grazie allo svedese il Milan pareggiò la rete di Sneijder, poi con Boateng arrivò la vittoria. Per l’ibra milanista, dunque, due derby, due gol. Sarà difficile arrivare allo straordina­rio traguardo dei milanisti Shevchenko e Nordahl: 14 reti all’inter, record. O pensare di raggiunger­e Meazza, primatista assoluto con 20 gol (19 realizzati con la maglia dell’inter, uno con quello del Milan), o i fratelli Cevenini, un’istituzion­e per il derby di Milano. Il bilancio di Ibra è di quattro gol, due segnati da interista e due da milanista. Non sono certo numeri che scaldano lo svedese, che pare ignorare le statisti- che. Anche in questo senso, Zlatan è un attaccante anticonven­zionale. Marcia regolare Anticonven­zionale, e diretto. «Credo che il mio libro sia piaciuto perché è onesto. E’ un buon libro, lo scrittore ha fatto un bel lavoro, ma io l’ho voluto soltanto perché avevo cose da dire, non ho pensato alle vendite», ha detto parlando della sua autobiogra­fia. Un libro che ha avuto successo anche in Italia, ma che ancora una volta ha diviso come molte delle cose che fa Ibra. Una però è incontesta­bile: il suo rendimento in campionato con relativa sfilza di titoli vinti. E se certi record sono irraggiung­ibili, ce n’è uno proprio a portata di mano, quello delle reti consecutiv­e che neppure Nordahl e Shevchenko hanno sfiorato. La via è ancora lunga, visto che il viola Gabriel Batistuta segnò per 11 giornate senza fermarsi, e passa anche per il confronto con l’inter. Anche se a Ibra le statistich­e interessan­o poco, l’importanza di questa non sfuggirà: segnare ancora e battere l’inter significhe­rebbe forse mettere kappaò una rivale che lui per primo considera pericolosi­ssima.

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Zlatan Ibrahimovi­c, 30 anni PHOTOVIEWS
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Robinho, 27, sa esaltare Ibra FORTE

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