La Gazzetta dello Sport

Rossi non ci sta «Per un’ora dominio viola»

Il tecnico dei toscani: «Siamo sulla strada giusta, ma dobbiamo limare dei difetti»

- GABRIELLA GREISON

ROMA

È il momento di Luis Enrique. Parla lui. E lo fa, mettendo su quella sua espression­e simpatica, molto plastica. Sarà questa sua nuova barbetta di due giorni, però è molto più ruffiano del solito: «Nella prima parte siamo stati fortunati perché non abbiamo preso gol, la Fiorentina non faceva giocare, e ha fatto tre ripartenze pericolose. La nostra difesa è imbattuta, la chiave di questa partita sta in questo. Poi, le occasioni per i gol ce le siamo create. La dedica di questa vittoria è per tutti i tifosi, che sono venuti qui in una notte fredda. Totti è stato fondamenta­le per i passaggi, che poi hanno portato alla giusta finalizzaz­ione Lamela». E l’argentino commenta: «Dedico la doppietta alla mia fidanzata che sta in Argentina, ma sono più contento per la Roma che per me. Osvaldo? Lo rivogliamo in fretta». Dominio ed errori Il tono di voce di Delio Rossi non è molto diverso da quello dei romanisti. Perché l’allenatore della Fiorentina non ha poi così tanta voglia di essere triste: «Siamo stati bravi, la strada che sta percorrend­o la squadra è quella che voglio. Per i primi sessanta minuti abbiamo dominato il campo, peccato per i gol. Abbiamo cercato di comandare il gioco, ma poi abbiamo fatto errori. Dobbiamo lavorare e limare i nostri difetti. La società si sta muovendo sul mercato, perché è consapevol­e di eventuali rinforzi, ma l’ossatura è valida». Pure Carles Puyol, capitano del Barça, ha guardato la Roma, e lo ha fatto sapere su twitter: «Vamos Roma». Olè.

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