Caso Lotito, è guerra Coni-corte federale
L’organo di giustizia Figc dà ragione al presidente della Lazio e boccia il Coni. Petrucci s’infuria: «Nostre decisioni intoccabili»
Lotito, sempre e solo Lotito. Attorno al presidente della Lazio continuano a litigare le massime istituzioni calcistiche e sportive. Una guerra destinata a durare ancora a lungo. Ieri, nuovo importante capitolo della querelle con Coni e Figc in merito alla legittimità della permanenza del presidente laziale all’interno del Consiglio federale. Una permanenza messa in discussione dalla sentenza di condanna di primo grado inflitta a Lotito nel processo-calciopoli secondo quanto contenuto dall’articolo 22 bis delle Noif. La cui interpretazione (a differenza di ciò che accade per la rappresentanza di un club all’interno della Lega) non è però molto chiara. Per questo il presidente della Figc Giancarlo Abete aveva chiesto un parere consultivo alla Corte di giustizia federale. Corte federale pro Lotito Il risultato, a sorpresa, è stato di un pronunciamento a favore di Lotito. La Corte di Giustizia federale, presieduta da Giancarlo Coraggio, ha infatti deliberato che «le disposizioni allo stato vigenti non consentono di individuare un’ipotesi di sospensione dalla carica di consigliere federale di condanna con sentenza penale non definitiva di primo grado». Ma la Corte federale è andata oltre e, pur non avendo ricevuto alcuna sollecitazione in merito, si è pronunciata anche sulla recente direttiva del Coni (20 dicembre) che introduce una nuova normativa etica in base alla quale sono sospesi dalle cariche di consiglieri tutti i dirigenti condannati (anche solo in 1˚ grado) per reati sportivi. La Corte federale ha deliberato che questo nuovo provvedimento può riguardare solo il futuro e quindi non è applicabile alla vicenda-lotito. Coni e Figc non ci stanno La decisione della Corte federale ha mandato su tutte le furie Coni e Figc. Dalla Federcalcio nessun commento ufficiale, ma da via Allegri trasecolano e ritengono «allucinante» la decisione soprattutto per quel che riguarda la quasi «offensiva» invasione di campo sulla direttiva Coni del 20 dicembre, che per inciso è stata redatta da Giulio Napolitano, figlio del Presidente della Repubblica. Federcalcio muta, mentre parla, anzi urla il Coni. Attraverso un comunicato del presidente Gianni Petrucci. Eccolo: «Meraviglia nella maniera più assoluta che un organo consultivo federale abbia esteso un proprio parere a fattispecie giuridiche non richieste e comunque di esclusiva competenza della Giunta Nazionale del Coni». E poi ancora: «Un’interpretazione che va ben al di là delle richieste di merito, diventando una pericolosa invasione di campo e una sgarbata intromissione nelle prerogative dell’alta Corte di Giustizia presso il Coni, unico organo con funzioni consultive e giurisdizionali al quale il Comitato Olimpico Nazionale Italiano fa riferimento per Statuto. Resta inteso che la direttiva emanata il 20 dicembre è immediatamente esecutiva e le Federazioni sono state già chiamate a recepire al più presto i relativi adeguamenti normativi. I principi etici non prevedono pareri interpretativi». Prossime puntate La decisione della Corte è stata invece accolta in maniera entusiastica da Lotito (che però ha preferito non commentarla) e pure dal presidente della Lega Beretta: «Siamo soddisfatti: la Corte di giustizia federale ha riconosciuto le buone argomentazioni della Lega A che si è battuta per far valere ragioni di metodo e di sistema generali». Beretta però non ha commentato la dura presa di posizione di Petrucci. Ed ora che succede? Appuntamento al prossimo Consiglio Federale. Lotito ci sarà, forte della pronuncia di ieri della Corte federale. Ma in quella stessa sede il Consiglio sarà chiamato a recepire la direttiva Coni che dovrebbe estrometterlo. Ne vedremo delle belle, c’è da giurarci.