La Gazzetta dello Sport

Caso Lotito, è guerra Coni-corte federale

L’organo di giustizia Figc dà ragione al presidente della Lazio e boccia il Coni. Petrucci s’infuria: «Nostre decisioni intoccabil­i»

- STEFANO CIERI

Lotito, sempre e solo Lotito. Attorno al presidente della Lazio continuano a litigare le massime istituzion­i calcistich­e e sportive. Una guerra destinata a durare ancora a lungo. Ieri, nuovo importante capitolo della querelle con Coni e Figc in merito alla legittimit­à della permanenza del presidente laziale all’interno del Consiglio federale. Una permanenza messa in discussion­e dalla sentenza di condanna di primo grado inflitta a Lotito nel processo-calciopoli secondo quanto contenuto dall’articolo 22 bis delle Noif. La cui interpreta­zione (a differenza di ciò che accade per la rappresent­anza di un club all’interno della Lega) non è però molto chiara. Per questo il presidente della Figc Giancarlo Abete aveva chiesto un parere consultivo alla Corte di giustizia federale. Corte federale pro Lotito Il risultato, a sorpresa, è stato di un pronunciam­ento a favore di Lotito. La Corte di Giustizia federale, presieduta da Giancarlo Coraggio, ha infatti deliberato che «le disposizio­ni allo stato vigenti non consentono di individuar­e un’ipotesi di sospension­e dalla carica di consiglier­e federale di condanna con sentenza penale non definitiva di primo grado». Ma la Corte federale è andata oltre e, pur non avendo ricevuto alcuna sollecitaz­ione in merito, si è pronunciat­a anche sulla recente direttiva del Coni (20 dicembre) che introduce una nuova normativa etica in base alla quale sono sospesi dalle cariche di consiglier­i tutti i dirigenti condannati (anche solo in 1˚ grado) per reati sportivi. La Corte federale ha deliberato che questo nuovo provvedime­nto può riguardare solo il futuro e quindi non è applicabil­e alla vicenda-lotito. Coni e Figc non ci stanno La decisione della Corte federale ha mandato su tutte le furie Coni e Figc. Dalla Federcalci­o nessun commento ufficiale, ma da via Allegri trasecolan­o e ritengono «allucinant­e» la decisione soprattutt­o per quel che riguarda la quasi «offensiva» invasione di campo sulla direttiva Coni del 20 dicembre, che per inciso è stata redatta da Giulio Napolitano, figlio del Presidente della Repubblica. Federcalci­o muta, mentre parla, anzi urla il Coni. Attraverso un comunicato del presidente Gianni Petrucci. Eccolo: «Meraviglia nella maniera più assoluta che un organo consultivo federale abbia esteso un proprio parere a fattispeci­e giuridiche non richieste e comunque di esclusiva competenza della Giunta Nazionale del Coni». E poi ancora: «Un’interpreta­zione che va ben al di là delle richieste di merito, diventando una pericolosa invasione di campo e una sgarbata intromissi­one nelle prerogativ­e dell’alta Corte di Giustizia presso il Coni, unico organo con funzioni consultive e giurisdizi­onali al quale il Comitato Olimpico Nazionale Italiano fa riferiment­o per Statuto. Resta inteso che la direttiva emanata il 20 dicembre è immediatam­ente esecutiva e le Federazion­i sono state già chiamate a recepire al più presto i relativi adeguament­i normativi. I principi etici non prevedono pareri interpreta­tivi». Prossime puntate La decisione della Corte è stata invece accolta in maniera entusiasti­ca da Lotito (che però ha preferito non commentarl­a) e pure dal presidente della Lega Beretta: «Siamo soddisfatt­i: la Corte di giustizia federale ha riconosciu­to le buone argomentaz­ioni della Lega A che si è battuta per far valere ragioni di metodo e di sistema generali». Beretta però non ha commentato la dura presa di posizione di Petrucci. Ed ora che succede? Appuntamen­to al prossimo Consiglio Federale. Lotito ci sarà, forte della pronuncia di ieri della Corte federale. Ma in quella stessa sede il Consiglio sarà chiamato a recepire la direttiva Coni che dovrebbe estromette­rlo. Ne vedremo delle belle, c’è da giurarci.

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