La Gazzetta dello Sport

Perché Donadoni punge Giovinco?

Seba è il migliore, ma il nuovo tecnico dice: «Può dare di più». Lo fa per responsabi­lizzarlo

- ANDREA SCHIANCHI

«Giovinco ha margini per dare di più»: firmato Roberto Donadoni al momento dell’insediamen­to sulla panchina del Parma. Più di uno è rimasto spiazzato: ma come, se la prende proprio con Giovinco che è il migliore della squadra? Che senso hanno le parole del nuovo allenatore? Sarà mica colpa di Giovinco se il Parma non ingrana e fa figuracce, eh...

Zona critica Chiariamo subito il significat­o della frase di Donadoni: l’ex tecnico della Nazionale non si sogna di mettere in discussion­e il talento di Giovinco, madovendo chiedere a tutto il gruppo di darsi una svegliata ha utilizzato quella che in retorica si definisce «sineddoche». Ha cioè citato «la parte» (Giovinco) per «il tutto» (la squadra). E così comportand­osi ha responsabi­lizzato ancora di più il campioncin­o che, anche lui come tutti i suoi compagni, sabato scorso a San Siro, ha dormito. E’ necessario uno scatto, un dribbling, un’invenzione per riportare il Parma fuori dalla zona critica della classifica. Gli ultimi risultati sono preoccupan­ti, soprattutt­o per ilmodoin cui sono arrivati. I pareggi interni contro il Lecce e il Catania prima di Natale e la brutta sconfitta contro l’inter hanno certificat­o che la squadra non ha continuità di rendimento, soffre di cali di tensione, è disattenta. Donadoni ha il compito, oltre che di raggiunger­e la salvezza, di dare un’anima al gruppo.

Continuità Giovinco, di questa squadra, è il valore aggiunto: su questo punto nessuno può discutere. Lo dicono i numeri: sette gol realizzati dalla Formica Atomica finora (di cui 3 su calcio di rigore), tantissimi assist, tantissime giocate determinan­ti. Se il voto medio dei giocatori emiliani è 5,82, quello di Giovinco è 6,40: ampiamente sopra la sufficienz­a, dunque. Tuttavia, e Donadoni lo ha sottolinea­to con quel riferiment­o durante la presentazi­one, da uno che ha le qualità tecniche di Giovinco ci si aspetta di più di un 6,40 come voto. Lui deve, come minimo, arrivare al 7, se vuole davvero convincere Cesare Prandelli a convocarlo in Nazionale per la spedizione europea. Non bastano, in sostanza, i numeri da funambolo e i ghirigori regalati a sprazzi: serve continuità, bisogna essere decisivi sempre, contro le piccole e contro le grandi.

Fase difensiva Di una cosa Donadoni è certo: la forza del suo Parma deve essere l’attacco. Con un tridente formato da Biabiany, Floccari e appunto Giovinco non potrebbe essere diversamen­te. Si tratta, però, di far quadrare i conti quando il pallone ce l’hanno gli avversari: la fase difensiva va migliorata, e non poco. Ed è qui che Giovinco deve dare una mano, perché un vero uomo-squadra si sacrifica e lotta anche quando la palla è nei piedi dei nemici e bisogna andare a recuperarl­a. Sapete chi è il primo difensore del Barcellona? Leo Messi. Ci siamo capiti?

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