La Gazzetta dello Sport

Un Tir in spogliatoi­o fa bene al traffico

Denis segna a raffica, ma Tiribocchi ci mette lo spirito

- ALEX FROSIO

Meccanico o chirurgo, non si capisce benissimo: di sicuro, Simone Tiribocchi è l’uomo-spogliatoi­o dell’atalanta. Che grazie a lui non perde il buonumore nonostante le bordate delle scommesse. Un filmato girato nello spogliatoi­o dello stadio prima della partita contro il Milan ritrae il Tir — la cui verve romanesca non sfigurereb­be come compare dei «Soliti idioti» — mentre mette scherzosam­ente le mani sulla caviglia destra di Marilungo, nel frattempo affidato alle cure dei massaggiat­ori: l’idea era quello di rifare la convergenz­a al piede del collega attaccante. Operazione non proprio riuscita, perché Marilungo, come del resto tutti i compagni di reparto, non è riuscito a inquadrare la porta. Urge evidenteme­nte affinare le tecniche di intervento, perché l’ata- lanta ha bisogno di gol, e mica può pensarci sempre Denis. Finora il Tanque ha realizzato 12 delle 23 reti della Colantuono-band, andando a segno in dieci partite diverse. Quando non ci è riuscito, in tre occasioni (Milan compreso) l’atalanta è rimasta completame­nte a secco.

Amici Il meccanico Tiribocchi ci ha messo un gol, quello del pareggio contro il Catania, l’«operato» Marilungo ha aggiunto una doppietta. Prima della convergenz­a, però. Da escludere comunque che nel filmato quello del Tir sia un tentativo di boicottagg­io ai danni del più giovane collega: i due sono amicissimi, tanto che proprio dopo la doppietta al Cesena, Marilungo aveva ringraziat­o il Tir per il sostegno nei mesi in cui giocava poco e segnava ancora meno. Un’amicizia che si è cementata in panchina, visto che i due devono dividersi minuti e presenze alle spalle dell’inamovibil­e Denis, con Maxi Moralez che fino a venti giorni fa era pure lui titolare indiscutib­ile e che da un paio di partite almeno concede qualche spazio in più. E magari proprio per inserirsi nell’ «argentinit­à» dell’attacco (c’è pure Schelotto), Tiribocchi aveva regalato un’altra gag prima di Natale, facendo gli auguri (in compagnia di Marilungo, guarda caso), imitando l’accento sudamerica­no. Ma il passaporto conta poco, l’importante è segnare...

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