Gola profonda è ungherese «E il ruolo di Corvia reale»
I pmsi sentono a una svolta anche grazie alla deposizione di Horbat «Indagine più forte, Paoloni non millantava: riscontri per Genoa-lazio»
CREMONA
Una gola profonda, l’iphone «parlante» e un’inchiesta sempre più letale per i calciatori truffaldini. Accade così che persino l’interrogatorio di Cristiano Doni finisca in secondo piano, digerito e quasi dimenticato. Sono altre le notizie del giorno: gli inquirenti hanno riscontri precisi che dimostrerebbero le tante combine, gare di A comprese a iniziare da Genoa-lecce (4-2) e quel Lazio- Genoa ( anche questa 4-2) segnalato dal pentito Gervasoni con gli zingari a zonzo nei dintorni di Formello; la versione di Paoloni («millantavo nomi e situazioni: era tutta opera della mia fantasia») si sgretola sotto i colpi degli accertamenti tecnici eseguiti in questi mesi sul suo cellulare e questo potrebbe portare grossi guai per il leccese Daniele Corvia; ma forse il contribuito più prezioso per i magistrati arriva da uno special guest inatteso, tale Gabor Horbat o qualcosa di simile, un ungherese arrestato nel suo Paese sempre per storie legate a scommesse illecite e partite taroccate. Nuovi spunti Questo Horbat agli inquirenti di Budapest avrebbe spiegato per benino anche una serie di truffe italiane, facendo nomi e cognomi dei calciatori coinvolti e l’elenco delle partite. Da quello che si è appreso i particolari più succosi sarebbero su Lecce-lazio (2-4), ma le gare sono diverse. Top secret, invece, la lista dei giocatori. Certo, gli investigatori puntano soprattutto a ottenere conferme riguardo alcune dichiarazioni di Gervasoni che aveva indicato, ad esempio, il laziale Stefano Mauri (nel frattempo la società ieri ha sottolineato l’estraneità alla vicenda del club e dei suoi giocatori) e il genoano Omar Milanetto come possibili referenti degli zingari. Acremona stanno già preparando la richiesta per acquisire le rivelazioni messe a verbale da Horbat e magari potrebbero decidere di fare ulteriori domande andandolo a «trovare» a domicilio. Terremoto Siamo, insomma, molto lontani dalle «sensazioni» espresse la scorsa estate dal pm Di Martino e che tanto avevano fatto discutere (persino il Csm si era scomodato per stigmatizzarne l’uscita). In un gennaio anomalo, con temperature e sole primaverili, il procuratore di Cremona si gode una bella rivincita. L’inchiesta che conduce sta inmodo inesorabile scoperchiando unmondo fatto di menzogne e combine in nome delle scommesse. Un mondo che prosperava nella pancia del calcio italiano favorito da parecchi occhi chiusi e una spaventosa omertà. L’inchiesta potrebbe avere il merito di spazzare entrambe le cose. Presto saranno iscritti nel registro degli indagati almeno 1 Il gol di Floro Flores in Genoa-lecce 4-2 del 23 aprile 2011 2 Il colpo di testa vincente di Biava in Lazio-genoa 4-2 del 15 maggio 2011 3 La rete di Piatti in Lecce-lazio 4-2 del 22 maggio una trentina di giocatori che a vario titolo, secondo Gervasoni, hanno partecipato ai tarocchi: da loro ci si aspettano ammissioni e collaborazioni come alla fine anche Doni è stato costretto a fare. Ma soprattutto si alza sempre più il livello di qualità. Non è un caso che lo stesso Di Martino ieri ha detto: «Sono tanti gli elementi che rafforzano l’indagine: le combine sono chiare. Così come le millanterie di Paoloni non erano millanterie. Questo vuol dire che il ruolo di Corvia diventa reale. Non solo, su Lazio-genoa oltre alle indicazioni fatte da Gervasoni abbiamo trovato riscontri anche da alcuni accertamenti tecnici. Proprio per queste ragioni credo che ci saranno presto altre persone che parleranno. E’ nel loro interesse, tanto arriviamo lo stesso a scoprire la verità...». Frasi nette che pesano come macigni: se continua così nei prossimi mesi oltre a nuovi indagati, forse ci saranno altri arresti. Anche perché la cattura di Gegic (il capo degli zingari) tuttora latitante è per un investigatore «solo questione di tempo e allora sì che ne potremmo sentire delle belle...». Quanti giocatori resteranno insonni nell’attesa?