Vuelta, 10 arrivi in salita E taglia mezza Spagna
C’è la terribile Bola del Mundo di Nibali Indurain: «Non sarei riuscito a vincerla»
Settentrionale, perché il punto più a sud (in chiusura, il 9 settembre) sarà Madrid, che della Spagna è il più classico baricentro. Montagnosa, perché 10 tappe su 21 finiscono con la strada che sale. E spettacolare. Una certezza più che un auspicio, visti il percorso e la storia recente: da 4 anni la differenza in classifica finale tra 1˚ e 2˚ non supera i 55".
Gala La 67ª Vuelta è stata svelata ieri al Teatro Baluarte, nel cuore di Pamplona: in platea Cobo, ultimo re, poi Menchov, Rodriguez, Anton, Sanchez. Ma il protagonista non poteva che essere uno dei figli illustri di Navarra, Miguel Indurain, che pure una Vuelta non l’ha mai vinta da corridore (2˚ nel ’91) nonostante i 5 Tour e i 2 Giri d’italia in bacheca. «E mi sa che, con un percorso così, non avrei conquistato neanche questa edizione», ha sorri- so. Percorso a cui lui stesso ha contribuito disegnando la cronosquadre d’apertura del 18 agosto (16 km) nella sua Pamplona, che toccherà il percorso del mitico encierro di luglio, il «trasferimento» dei tori verso l’arena più famoso del mondo. C’è poi una sola crono individuale, 40 km a Pontevedra (11ª tappa). No, il grande Miguel non avrebbe gradito...
Filosofia «E’ stata una scelta precisa— ha detto Javier Guillen, direttore di corsa —, anche se non è una Vuelta disumana, perché le tappe non sono molto lunghe (nessuna oltre i 200 km, ndr), e le salite sono concentrate alla fine. Questo vuole il pubblico». E se il sud di Spagna salta un turno, ma tornerà protagonista nel 2013 (probabile finale alle Canarie), gli scalatori possono sbizzarrirsi: 6 arrivi in salita ufficiali e altri 4 mascherati. Diverse le novità, come il Cuitu Negru e il Mirador de Ezaro, che promettono rampe fino al 28%. Sull’onda del successo 2011, si torna nei Paesi Baschi; dopo 13 anni c’è un traguardo a Barcellona. E dalla Catalogna, trasferimento in aereo dall’altra parte di Spagna, in Galizia, per il primo riposo.
Protagonisti Insomma, non è un caso che un tipo come Rodriguez sorridesse convinto: «Potrebbe essere la mia Vuelta». Ma anche Basso, via twitter, non ha nascosto la soddisfazione: «Davvero un percorso molto bello». E che sia di buon auspicio anche la riproposizione della Bola del Mundo al penultimo giorno: lì Nibali suggellò il trionfo 2010.