«Alonso migliore anche di Vettel Adesso ci siamo»
Fiducioso nella svolta di Fry «Abbiamo tutto per tornare a vincere»
MADONNA DI CAMPIGLIO
Quali erano i principali guai della Ferrari l’anno scorso? Lo abbiamo sentito ripetere sino alla noia: la grande fatica a mandare in temperatura le gomme e a sfruttare a fondo quelle di mescola più dura. Ora Maranello cerca di correre ai ripari, rispolverando una vecchia conoscenza del paddock: Hirohide Hamashima, 59 anni, giapponese che negli anni della presenza Bridgestone in F.1 (1998-2010) è stato responsabile dello sviluppo delle coperture giapponesi. «Il suo ruolo sarà quello di far interagire lo sviluppo della macchina con le gomme», ha detto Stefano Domenicali nel comunicare l’ingaggio. Tradotto: il robusto tecnico giapponese, che arriverà a giorni a Maranello, dovrà suggerire il modo migliore perché la rossa scaldi in maniera corretta le gomme, sfruttandole al massimo senza che si usurino all’eccesso. Modello Ma l’ingaggio di Hamashima, che si aggiunge a quello (confermato ieri) di Steve Clark, rappresenta un messaggio chiaro: tassello dopo tassello comincia a prendere forma la Ferrari targata Pat Fry, l’ex ingegnere della Mclaren al quale Montezemolo e Domenicali hanno affidato le chiavi della direzione tecnica. Lo dimostra perché, oltre ad aver pescato uomini nel bacino della sua ex scuderia («È naturale che chi ha queste responsabilità scelga persone che conosce»), con Hamashima Fry ha deciso di replicare il modello Mclaren, che in quello stesso ruolo (e con evidenti benefici) ha un altro giapponese ex Bridgestone: Hiroshi Imai. Ora che i tasselli sono a posto, la squadra non ha più scuse: «Non voglio dire che non ci sono più alibi, perché non è giusto mettere pressione alla gente, ma è chiaro — ha riconosciuto Domenicali— che ora abbiamo le carte in regola per fare un ottimo lavoro». Basterà? O qualcuno tirerà fuori dal cilindro la solita furbata? «È una domanda che pongo anche ai miei tecnici — ha ammesso il capo della Ges —, ma a quanto sembra nessuno ha progetti importanti anche se fino a quando non si vedono le macchine in pista...». Macchina La nuova rossa si vedrà il 3 febbraio a Fiorano e «an- drà in pista subito— ha annunciato il capo della Ges —. Sarà diversa, bruttina e speriamo veloce». Dal punto di vista meccanico una rottura con il passato, ma lo sarà davvero soltanto se si dimostrerà competitiva». Basterà per acchiappare la Red Bull? «Crediamo di aver fatto passi in avanti significativi e con la nuova regola sugli scarichi ci sarà una riduzione della performance da parte di chi sfruttava al meglio questa soluzione. Ma lo scopriremo solo il sabato a Melbourne». Alonso Un punto fermo in tutto questo almeno c’è, e si chiama Fernando Alonso: «Chiedergli più di quello che ha fatto la scorsa stagione è dura— ha sottolineato Domenicali —. Da quando è con noi è andato sempre oltre il limite per cercare di tirar fuori tutto dalla macchina. E questo è chiaro alla squadra. Lui crede alla Ferrari e al nostro potenziale vincente. Altrimenti avrebbe potuto scegliere altre strade. Ha dedicato più tempo a Maranello di chiunque io abbia visto in questi 20 anni che ho trascorso alla Ferrari. Più forte Fernando o Vettel? Sebastian ha avuto una straordinaria stagione avendo una macchina altrettanto straordinaria: però io penso che Fernando sia il migliore». In bilico Massa invece dovrà darci dentro, stando alle parole di Stefano, se vorrà continuare a essere ferrarista: «È un anno cruciale per il suo futuro e noi faremo di tutto per metterlo a suo agio. Sappiamo che dà il meglio di sé quando è sotto pressione per cui ci aspettiamo una grande annata». Infine Domenicali ha chiuso annunciando che «il motore per il 2014 sarà pronto entro l’estate» e che Marco Fainello lavorerà alla Gestione Industriale.