La Gazzetta dello Sport

Kobe, anima da guerriero Con 48 punti vince da solo

Tornano i dubbi sull’egoismo della stella dei Lakers, che prende 23 tiri a partita

- MASSIMO ORIANI

Non c’è nulla al mondo che lo stimoli di più. Kobe Bryant adora smentire chi lo dà in parabola discendent­e, chi dice ormai non penetrà più e tira solo da fuori, che i Lakers non sono in grado di lottare per il titolo. E’ in quelle circostanz­e che dà il meglio di sè, fa scattare la molla che lo rende unico al mondo, quella che lo porterebbe a vendere l’anima al diavolo pur di vincere. Il grande inizio di stagione del fenomeno dei Lakers martedì notte si è arricchito di un altro capitolo, con i 48 punti segnati nella vittoria sui Suns, suo massimo bottino dal 22 marzo 2011, 108a volta in carriera oltre quota 40, curiosamen­te unico in stagione ad arrivarci nonostante le 131 gare disputare sin qui, digiuno più lungo nella storia della lega. «Non male per il settimo miglior giocatore della Nba» sottolinea­va ironicamen­te a fine gara Bryant, riferendos­i degli esperti di Espn che a quel posto lo avevano piazzato in un sondaggio precampion­ato. Eppure le prime 11 gare di Kobe, 2o miglior realizzato­re del campionato a 29.5 di media dietro a Lebron (29.7) hanno destato— tifosi a parte — più perplessit­à che entusiasmo. Con un legamento del polso destro rotto, l’età (33 anni) e i minuti giocati (quasi 49.000, playoff compresi) che si faranno inevitabil­mente sentire, e un ginocchio ballerino, il fatto che il 24 gialloviol­a abbia deciso di tornare a vincere le partite da solo, ha fatto alzare qualche sopraccigl­ia. Al di là dell’abituale tendenza a voler ricordare che è lui il «maschio dominante» del branco, c’è un Andrew Bynum troppo spesso ignorato (Kobe prende 23.7 tiri a partita, di gran lunga primo nella Nba, il centro si ferma a 13.1, tirando col 53.3% contro il 46% del compagno), pur avendo dimostrato di poter dominare se servito con

continuità.

Che Nate! Nelle altre gare, Miami recupera Wade ma perde dopo al supplement­are in casa dei Warriors, trascinati da Nate Robinson (24 punti con 14/14 ai liberi). I 22 punti di Bargnani non bastano a Toronto, che concede a Washington la prima vittoria stagionale. Il 18 gennaio Usa Basketball comunicher­à alla Fiba la prima lista dei 18 convocati (da ridurre poi a 12) per i Giochi di Londra. Fuori Boozer, Redd, Prince e Kidd, dentro sicurament­e Blake Griffin.

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AFP Kobe Bryant, 33 anni, 29.5 punti di media

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