Dal reality ai Giochi Azzurre, che fenomeno!
Tra le qualificate all’olimpiade, due erano a «Ginnaste» Ferlito: «Ora tutte le ragazze seguono il nostro sport»
LONDRA
Costanza, rigore, fatica, disciplina. Difficile che ingredienti come questi facciano il successo di un programma televisivo, quasi impensabile se si tratta di un reality. Niente cubiste plastificate o palestrati semianalfabeti pronti a tutto per un passaggio televisivo, a «Ginnaste - Vite parallele» vanno in onda solo ragazze determinate sì, ma a raggiungere un sogno sportivo: l’olimpiade. Un risultato centrato proprio ieri al Test event di Londra, dove le azzurre hanno conquistato il pass per i Giochi.
Febbre
Il docu-reality andato in onda su Mtv è diventato ben presto un programma di culto per migliaia di giovanissimi che si sono appassionati alle vicende delle atlete del centro federale di via Ovada a Milano. Carlotta Ferlito, Eleonora Rando, Giulia Leni, Sara Ricciardi, Jessica Mattoni e Alessia Scantamburlo insieme ai tecnici Claudia Ferrè e Paolo Bucci sono diventati celebrità grazie al passaparola degli spettatori. «Nessuno di noi se lo sarebbe immaginato— racconta la Ferrè —. Essere riconosciute per strada, in borghese, da persone che si avvicinano e ti fanno i complimenti o chiedono comefare a mandare i figli al centro tecnico». Un maxi spot per la ginnastica a costo zero: «Subito dopo le prime puntate abbiamo iniziato ad avere le linee telefoniche intasate di persone che volevano venire a vedere gli allenamenti. Una società trentina è venuta a seguire una giornata di lavoro. Non eravamo abituati a gestire tutto questo entusiasmo. Addirittura qui a Londra c’è una famiglia napoletana venuta apposta per vedere gareggiare le ragazze». Anche dalla federazione raccontano di giovanissime che chiamano perché «vogliono iscriversi a "Ginnaste"». Per sei mesi atlete e tecnici sono stati seguiti costantemente dalle telecamere, in palestra e fuori: « All’inizio non è stato facile — ammette Paolo Bucci— perché il rischio di distrarsi c’era. Il nostro è uno sport di fatica precisione e concentrazione. Ma i ragazzi di Mtv sono stati bravissimi, discreti, e alla fine quasi non ci abbiamo fatto più caso. È strano pensare di aver partecipato a tre olimpiadi ed essere riconosciuto solo perché sei andato in tv. Ma questo è comunque un treno importante per la ginnastica. Ed è anche bello vedere che la gente si è appassionata a persone normali, che faticano sei ore al giorno in palestra, senza eccessi». Carlotta e Betta La Ferlito, grintosa ed estroversa è diventata una specie di idolo per le coetanee e le fans del programma, con quasi 28.000 «Mi piace» sulla sua pagina di atleta su Facebook: «Insistenti? Ma no non danno fastidio, è bello avere tante persone che ti seguono. A volte me la sono presa un po’ per il montaggio quando mi facevano apparire nei momenti peggiori, quando piangevo o mi incavolavo. Ma l’unica cosa che conta è che ora tutti conoscono come funziona la ginnastica». Forse è stato meno facile per Elisabetta Preziosa, più silenziosa e introversa: «La privacy era azzerata, ma alla fine ci hanno anche portato fortuna: da quando ci seguono abbiamo fatto sempre bene». Visto com’è andata a Londra ci vorrebbe un sequel: «Ginnaste - vite a cinque cerchi».