JUVE E MILAN A CONFRONTO TRA CONTE E BOA
Juve in prima fila per il titolo d’inverno? Può darsi, forse per un calendario in teoria più semplice. Ma la strada per lo scudetto è lunga. Finora la Juve ha tratto vantaggio da due situazioni. La rivoluzione estiva l’ha obbligata a diventare presto squadra con un enorme e necessario lavoro tecnico, tattico e psicologico. 2) La libertà da impegni di coppe infrasettimanali ha reso più agevole il lavoro. Non c’è dubbio che riposare il mercoledì sia importante. Che avere settimane per migliorare l’organizzazione tattica e facilitare l’inserimento dei nuovi sia cruciale.
Juve in prima fila per il titolo d’inverno? Può darsi, forse per un calendario in teoria più semplice. Mala strada per lo scudetto è lunga. Finora la Juve ha tratto vantaggio da due situazioni. 1) La rivoluzione estiva l’ha obbligata a diventare presto squadra con un enorme e necessario lavoro tecnico, tattico e psicologico. 2) La libertà da impegni di coppe infrasettimanali ha reso più agevole il lavoro. Non c’è dubbio che riposare il mercoledì sia importante. Che avere settimane per migliorare l'organizzazione tattica e facilitare l’inserimento dei nuovi sia cruciale. Ma Antonio ha ragione quando ricorda le nostre tre finali di Champions, negli anni 90, giocate dopo aver vinto lo scudetto quasi all’ultima giornata: quel cammino vincente si trasformava in una straordinaria iniezione di fiducia. Ricordo che dicevo ai
miei giocatori: «A questo punto non sono 4 o 6 partite in più a fare la differenza: a patto che ci sia un gruppo di alto livello e tutti siate convinti di essere parte importante di un progetto». Nel progetto Juve stanno entrando ancora nuovi giocatori. Serviva Borriello? Sì e i dirigenti e Conte hanno dimostrato d’avere idee molto chiare: scelto dal tecnico il modulo principale, la società ha cercato giocatori con determinate caratteristiche fisiche e tecniche. Borriello è una scelta mirata, una prima punta vera, anche se oggi c’è la tendenza a giocare quasi senza centravanti, con attaccanti molto mobili e intercambiabili. Ci sarà spazio per lui e Matri, anche assieme, in casa, contro squadre chiuse. Presumo che la società insegua anche un’alternativa a Pirlo (qui però è più difficile) e un altro difensore: Caceres è una buona soluzione, è centrale e laterale, conosce bene l’ambiente. Potrebbe mancare un sostituto per Vidal o Marchisio in caso d’infortunio, ma Pepe e Giaccherini sono stati trasformati con buon successo in interni. Inoltre che non ci siano stati problemi fisici non è casuale: piuttosto, il risultato di una preparazione ideale. Antonio è stato bravissimo non solo sul piano tecnico: ha trasmesso emozioni e creato presupposti psicologici che l’ambiente non vedeva l'ora di riprovare. Col ritorno di Buffon su valo- ri mondiali (temporaneamente persi per infortunio), il fantastico rendimento di un motivatissimo Pirlo e l'esplosione definitiva di Marchisio, penso nei prossimi mesi a una Juve molto molto tosta… Il Milan è diverso. L’allenatore è collaudato, vincente al primo tentativo, ha un ottimo feeling con l'ambiente, è intuitivo e pragmatico, ha fatto scelte decise e coraggiose senza guardare in faccia a nessuno: tipo Thiago Silva centrale di centrocampo nel periodo di grandi infortuni ( ricordo d’aver fatto altrettanto con
Tudor). Inoltre Allegri ha gestito alla perfezione i nuovi centrocampisti Aquilani e Nocerino: Aquilani può giocare in diverse posizioni, ma da mezzala a tutto campo rende il massimo; Nocerino è cresciuto molto e per il tempismo negli inserimenti mi ricorda Galia. Come Allegri penso che, avendo attaccanti con determinate caratteristiche, il trequartista debba essere uno che si inserisce molto senza palla: e, se la perde, si mette subito a disposizione del centrocampo per partecipare alla fase difensiva. Io ho avuto due grandissimi interpreti di questo ruolo, Zidane e Nedved, diversi come interpretazione ma fantastici. Boateng per caratteristiche tecniche e atletiche, fatte le debite proporzioni, può avvicinarsi a Nedved. Dopo aver perso speriamo solo per poco Cassano, il miglior Cassano degli ultimi anni, il più continuo e affidabile, non c'è dubbio che per mantenere l’altissimo tasso tecnico lì davanti, accanto a un Ibra determinante, sarebbe stato utile Tevez se Pato fosse andato via. Eppure, tra questi grandi, potrebbe accadere che a essere determinante nel finale sia uno dai piedi non certo vellutati, ma dal cuore e dalla determinazione che gli hanno permesso di fare una carriera da fuoriclasse sul campo e fuori: Gattuso se lo meriterebbe dopo aver tante volte tirato lui la volata ai compagni. Juve e Milan sono due grandi squadre che faranno bene a dare un’occhiatina dietro, all’udinese, per evitare brutte sorprese. Chi vincerà? Il Milan in fondo alle coppe potrebbe essere un piccolo vantaggio per la Juve.