La Gazzetta dello Sport

JUVE E MILAN A CONFRONTO TRA CONTE E BOA

- di MARCELLO LIPPI

Juve in prima fila per il titolo d’inverno? Può darsi, forse per un calendario in teoria più semplice. Ma la strada per lo scudetto è lunga. Finora la Juve ha tratto vantaggio da due situazioni. La rivoluzion­e estiva l’ha obbligata a diventare presto squadra con un enorme e necessario lavoro tecnico, tattico e psicologic­o. 2) La libertà da impegni di coppe infrasetti­manali ha reso più agevole il lavoro. Non c’è dubbio che riposare il mercoledì sia importante. Che avere settimane per migliorare l’organizzaz­ione tattica e facilitare l’inseriment­o dei nuovi sia cruciale.

Juve in prima fila per il titolo d’inverno? Può darsi, forse per un calendario in teoria più semplice. Mala strada per lo scudetto è lunga. Finora la Juve ha tratto vantaggio da due situazioni. 1) La rivoluzion­e estiva l’ha obbligata a diventare presto squadra con un enorme e necessario lavoro tecnico, tattico e psicologic­o. 2) La libertà da impegni di coppe infrasetti­manali ha reso più agevole il lavoro. Non c’è dubbio che riposare il mercoledì sia importante. Che avere settimane per migliorare l'organizzaz­ione tattica e facilitare l’inseriment­o dei nuovi sia cruciale. Ma Antonio ha ragione quando ricorda le nostre tre finali di Champions, negli anni 90, giocate dopo aver vinto lo scudetto quasi all’ultima giornata: quel cammino vincente si trasformav­a in una straordina­ria iniezione di fiducia. Ricordo che dicevo ai

miei giocatori: «A questo punto non sono 4 o 6 partite in più a fare la differenza: a patto che ci sia un gruppo di alto livello e tutti siate convinti di essere parte importante di un progetto». Nel progetto Juve stanno entrando ancora nuovi giocatori. Serviva Borriello? Sì e i dirigenti e Conte hanno dimostrato d’avere idee molto chiare: scelto dal tecnico il modulo principale, la società ha cercato giocatori con determinat­e caratteris­tiche fisiche e tecniche. Borriello è una scelta mirata, una prima punta vera, anche se oggi c’è la tendenza a giocare quasi senza centravant­i, con attaccanti molto mobili e intercambi­abili. Ci sarà spazio per lui e Matri, anche assieme, in casa, contro squadre chiuse. Presumo che la società insegua anche un’alternativ­a a Pirlo (qui però è più difficile) e un altro difensore: Caceres è una buona soluzione, è centrale e laterale, conosce bene l’ambiente. Potrebbe mancare un sostituto per Vidal o Marchisio in caso d’infortunio, ma Pepe e Giaccherin­i sono stati trasformat­i con buon successo in interni. Inoltre che non ci siano stati problemi fisici non è casuale: piuttosto, il risultato di una preparazio­ne ideale. Antonio è stato bravissimo non solo sul piano tecnico: ha trasmesso emozioni e creato presuppost­i psicologic­i che l’ambiente non vedeva l'ora di riprovare. Col ritorno di Buffon su valo- ri mondiali (temporanea­mente persi per infortunio), il fantastico rendimento di un motivatiss­imo Pirlo e l'esplosione definitiva di Marchisio, penso nei prossimi mesi a una Juve molto molto tosta… Il Milan è diverso. L’allenatore è collaudato, vincente al primo tentativo, ha un ottimo feeling con l'ambiente, è intuitivo e pragmatico, ha fatto scelte decise e coraggiose senza guardare in faccia a nessuno: tipo Thiago Silva centrale di centrocamp­o nel periodo di grandi infortuni ( ricordo d’aver fatto altrettant­o con

Tudor). Inoltre Allegri ha gestito alla perfezione i nuovi centrocamp­isti Aquilani e Nocerino: Aquilani può giocare in diverse posizioni, ma da mezzala a tutto campo rende il massimo; Nocerino è cresciuto molto e per il tempismo negli inseriment­i mi ricorda Galia. Come Allegri penso che, avendo attaccanti con determinat­e caratteris­tiche, il trequartis­ta debba essere uno che si inserisce molto senza palla: e, se la perde, si mette subito a disposizio­ne del centrocamp­o per partecipar­e alla fase difensiva. Io ho avuto due grandissim­i interpreti di questo ruolo, Zidane e Nedved, diversi come interpreta­zione ma fantastici. Boateng per caratteris­tiche tecniche e atletiche, fatte le debite proporzion­i, può avvicinars­i a Nedved. Dopo aver perso speriamo solo per poco Cassano, il miglior Cassano degli ultimi anni, il più continuo e affidabile, non c'è dubbio che per mantenere l’altissimo tasso tecnico lì davanti, accanto a un Ibra determinan­te, sarebbe stato utile Tevez se Pato fosse andato via. Eppure, tra questi grandi, potrebbe accadere che a essere determinan­te nel finale sia uno dai piedi non certo vellutati, ma dal cuore e dalla determinaz­ione che gli hanno permesso di fare una carriera da fuoriclass­e sul campo e fuori: Gattuso se lo meriterebb­e dopo aver tante volte tirato lui la volata ai compagni. Juve e Milan sono due grandi squadre che faranno bene a dare un’occhiatina dietro, all’udinese, per evitare brutte sorprese. Chi vincerà? Il Milan in fondo alle coppe potrebbe essere un piccolo vantaggio per la Juve.

 ??  ??
 ?? LAPRESSE ?? Ibra tra Barzagli (a sin.) e Pirlo: era il 2 ottobre 1011, finì 2-0 per la Juve. Poi il Milan ha cambiato marcia
LAPRESSE Ibra tra Barzagli (a sin.) e Pirlo: era il 2 ottobre 1011, finì 2-0 per la Juve. Poi il Milan ha cambiato marcia
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy