CRISI DELL’IPPICA LA RABBIA SALE: PROTESTA A ROMA
Folla e tensione davanti a Montecitorio. La gente: «Risorse ma anche progetti»
E al dodicesimo giorno l’ippica entrò in Parlamento. La disperazione del mondo delle corse, in sciopero dal 1˚ gennaio, è sbarcata a piazza Montecitorio. Oltre mille rappresentanti di un settore di 33mila persone hanno urlato la loro rabbia, con momenti di tensione a fine giornata con cariche di alleggerimento della polizia, trovando unità su alcuni punti essenziali per ripartire. Programma Una giornata campale iniziata con la richiesta dei Monopoli ai concessionari di saldare i minimi garantiti non versati dal 2006 al 2009. Il tutto perché «non è possibile individuare misure di salvaguardia ulteriori rispetto a quelle già individuate e richieste dal Tar del Lazio». A stretto giro di posta la risposta di Assosnai che ritiene «inesigibili e illegittime le nuove richieste dei Monopoli in quanto stremati da una crisi sistemica». Stremati, dunque, comegli ippici che hanno chiamato al capezzale alcuni dei 200 parlamentari dell’associazione Amici del Cavallo: fronte comune, da destra a sinistra. A loro all’hotel Plaza è stato chiesto un aiuto concreto, su due punti: 1- Un emendamento nel decreto Milleproroghe (c’è tempo fino a lunedì) per garantire almeno nel 2012 la proroga della legge 185 (e quindi delle risorse economiche supplementari) per ridare fiato al montepremi dimezzato e sopravvivere nell’immediato; 2 - L’apertura dei lavori per un piano di sviluppo vero che rilanci il settore e permetta all’ippica di tornare a camminare con le sue gambe. Il progetto si snoderebbe su più tavoli: da una parte si è già ottenuto da Aams (che si è data 8 giorni) l’impegno di modificare la struttura delle scommesse e la modifica del prelievo e del payout percentuale sulle scommesse ippiche, maltrattate rispetto ad altri giochi. Dall’altro il ridisegno dell’ente di riferi- mento (Unire o Assi che sia), snellendo e migliorando la qualità del lavoro. Infine puntare sulla riqualificazione di tutto il sistema, impianti e livello delle corse compresi. Tutto con adeguata campagna pubblicitaria. Politici a cavallo Il senatore Antonio Tomassini ha assicurato l’impegno a inserire un emendamento nel Milleproroghe, il cui iter parlamentare dovrebbe comunquechiudersi fra 40 giorni. L’onorevole Giuseppe Marinello ha scritto subito dopo un’interpellanza urgente al Go- verno, invitando gli ippici a non lasciare la piazza e mantenere alta la pressione. Il problemaè che per avere i 120 milioni che l’ippica chiede c’è bisogno contemporaneamente, come ha ribadito il senatore Walter Vitali, di una sede di confronto in cui si arrivi a riorganizzare il settore (c’è anche un progetto di legge al riguardo che giace dal 2008 in Senato...). All’ora di pranzo tutti a piazza Montecitorio, in attesa di una risposta del ministro delle Politiche Agricole, Catania, al quale è stato chiesto un incontro urgente. In attesa Nessuna risposta è arrivata in aula e dal ministro. Arriveranno fra 7 giorni. Fatto questo che potrebbe precludere a un intervento del Governo in presenza di un piano di ristrutturazione. In pratica, potrebbe essere lo stesso relatore del Milleproroghe in commissione Affari Costituzionali, Gianclaudio Bressa, a inserire il contributo all’ippica. Le categorie, rappresentate da tutti i vertici arrivati a Roma, all’unisono hanno ribadito: «Ormai non è solo questione di soldi. Chiediamo una volta per tutte qualcosa di scritto che rimetta in piedi il comparto. Fino ad allora restiamo in piazza. Ognuno, politica in testa, si assuma le sue responsabilità». Pare scongiurata l’ipotesi che domenica si corra a Siracusa. Appuntamento a martedì, con il testo del Milleproroghe in aula: da lì il segnale forse decisivo per il futuro.