Genoa: blitz ultrà all’allenamento «Ora basta con le brutte figure!»
GENOVA
Ormai a Genova va di moda. Dopo la contestazione, a suon di sputi, alla Samp, ecco la ramanzina rossoblù. Stavolta tutto avviene in maniera abbastanza civile. Un gruppetto di ultrà, circa una cinquantina, si riunisce in un piccolo parco giochi per bambini posto di fianco al centro sportivo Signorini, attende il termine dell’allenamento, poi fa irruzione nello spogliatoio. Blitz L’azione è rapida, sorprendente e indolore, anche perché nessuno oppone resistenza: Marino ha appena fischiato la fine della partita in famiglia, i giocatori stanno raggiungendo le docce e l’atmosfera si fa cupa. Ugo, l’addetto al cancello d’ingresso non fa in tempo a chiudere, anche perché qualcuno si pone subito davanti alla fotocellu- la, impedendogli di manovrare. A bordo campo c’è un dirigente che affretta il passo e parla con alcuni invasori, concedendo poi loro il via libera. La maggior parte, comunque, era già a contatto con i giocatori. Ammoniti Non è uno scontro ma un chiarimento. Frey e Pratto arrivano in ritardo, perché, inconsapevoli, si sono fermati a discutere sul prato. Marchiori, Mannella e Krajnc sono in palestramasono i più giovani e nessuno vuole preoccuparli, quindi restano là. Le parole sono più dure dei fatti: «Ora basta. Le brutte figure non verranno più sopportate — sono le frasi degli ultrà —, quindi vita da atleti e correre». Beh, qualcosa in più viene detto, condito da sguardi truci. Il tutto in meno di venti minuti, poi i tifosi se ne vanno a casa sorridenti e sicuri di aver fatto qualcosa di buono per il Genoa, quantomeno di aver scongiurato altre prove po-