La Gazzetta dello Sport

Genoa: blitz ultrà all’allenament­o «Ora basta con le brutte figure!»

- ALESSIO DA RONCH

GENOVA

Ormai a Genova va di moda. Dopo la contestazi­one, a suon di sputi, alla Samp, ecco la ramanzina rossoblù. Stavolta tutto avviene in maniera abbastanza civile. Un gruppetto di ultrà, circa una cinquantin­a, si riunisce in un piccolo parco giochi per bambini posto di fianco al centro sportivo Signorini, attende il termine dell’allenament­o, poi fa irruzione nello spogliatoi­o. Blitz L’azione è rapida, sorprenden­te e indolore, anche perché nessuno oppone resistenza: Marino ha appena fischiato la fine della partita in famiglia, i giocatori stanno raggiungen­do le docce e l’atmosfera si fa cupa. Ugo, l’addetto al cancello d’ingresso non fa in tempo a chiudere, anche perché qualcuno si pone subito davanti alla fotocellu- la, impedendog­li di manovrare. A bordo campo c’è un dirigente che affretta il passo e parla con alcuni invasori, concedendo poi loro il via libera. La maggior parte, comunque, era già a contatto con i giocatori. Ammoniti Non è uno scontro ma un chiariment­o. Frey e Pratto arrivano in ritardo, perché, inconsapev­oli, si sono fermati a discutere sul prato. Marchiori, Mannella e Krajnc sono in palestrama­sono i più giovani e nessuno vuole preoccupar­li, quindi restano là. Le parole sono più dure dei fatti: «Ora basta. Le brutte figure non verranno più sopportate — sono le frasi degli ultrà —, quindi vita da atleti e correre». Beh, qualcosa in più viene detto, condito da sguardi truci. Il tutto in meno di venti minuti, poi i tifosi se ne vanno a casa sorridenti e sicuri di aver fatto qualcosa di buono per il Genoa, quantomeno di aver scongiurat­o altre prove po-

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