La Gazzetta dello Sport

Sento spesso Balotelli e gli dico di non buttarsi via. E di fumare poco

- DAL NOSTRO INVIATO STEFANO BOLDRINI

NEWCASTLE (Inghilterr­a)

Un saliscendi di colline, il lungofiume ristruttur­ato di recente, ponti imponenti di ferro e mattoni, molti giovani, la Scozia a 60 miglia, cielo basso e vento che muove le nuvole in un pellegrina­ggio senza fine. Davide Santon è finito quassù, a Newcastle, Nord-est dell’inghilterr­a: un bel posto per ricomincia­re la carriera. In tre anni, Davide è stato speranza, fenomeno, nuovo Facchetti, infortunat­o, rotto, perso. E’ finito al Newcastle, passando per Cesena. E’ partito piano, frenato da un problema al solito ginocchio, ma da un mese è titolare e se continua così celebrerem­o un recupero importante per il nostro calcio. La Newcastle di Santon? «Abito a Jesmond Dean, a dieci minuti dal centro. Esco spesso per fare un giro in città. La tappa fissa è lo Starbucks: cioccolata e caffè. Il primo compagno con il quale ho legato è Coloccini, che parla bene l’italiano. Ora che con l’inglese va meglio, ho rotto il ghiaccio. Divi- do la casa con mio cugino Fabio. Sta cercando una squadra. Giocava in D, nel Legnago, ma gli è saltato il crociato ed è rimasto fermo un anno». Come sta il ginocchio? «Sono guarito. Il mio problema è stato l’inesperien­za. Mi ero rotto il menisco esterno del ginocchio destro e ci ho giocato sopra, aggravando la situazione. Se mi fossi fermato, il recupero sarebbe stato più veloce. Hoavuto due operazioni: la prima per rimuovere il menisco, la seconda per fare pulizia». Come è stato ritrovarsi in un frullatore in cui Santon è stato fenomeno, rotto, perso? «Non è stato facile vivere tutte queste cose alla mia età, ma sono riuscito a uscirne fuori. E’ stata un’esperienza importante. Mi ha aiutato a crescere». Il Newcastle sembra la squadragiu­sta per ungiovane. Ci sono talenticom­e il portiere olandese Krul, il centravant­i senegalese­dembaba, il centrocamp­ista ivoriano Tiote. «Pardew vuole gli Under 26. Krul è un fenomeno, diventerà uno dei migliori al mondo. Manchester: l’inter ha venduto i suoi talenti. «Forse l’inter avrebbe dovuto proteggere di più i giovani, ma non sono arrabbiato. Un giorno potrei tornarci. Ora però sto bene qui. Ho firmato per 5 anni, sono felice della scelta». Balotelliè lontano un’ora emezza di auto. «Ci sentiamo al telefono. Presto andrò a trovarlo. Sono contento che gli stia girando bene. Mario può diventare uno dei migliori attaccanti al mondo, deve rendersi conto di quanto sia forte e impegnarsi. Glielo dico sempre: “Mario, non buttarti via”. Gli ho consigliat­o anche di andarci piano con il fumo». La Nazionale? «Una speranza. Per riconquist­arla devo giocare bene. Mi piacerebbe andare all’europeo». Un pensiero sull’italia? «Momento difficile. Il problema più serio è quello dei giovani: disoccupaz­ione, precariato e incertezze sul futuro. Non è bello essere giovani e non avere speranze».

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