Il tecnico Rulfi: «Buoni segnali da Paris e dai giovani». Heel cambia scarponi
le condizioni sono radicalmente cambiate fra prove e gara». I giovani Ma non tutto di questa prima parte dell’anno secondo Rulfi è da buttare. «I nostri giovani sono cresciuti a cominciare da Paris, nono a Bormio e bene qui in prova nonostante l’allergia che lo perseguita; pure Klotz e Marsaglia hanno dato segnali positivi, almeno nelle prove. Tecnicamente sono tutti cresciuti. A mancare sono i big. Di Innerhofer sappiamo. Non è ancora a posto e spero si ritrovi per fine mese quando torneremo sulla pista di Garmisch. Deve recuperare fisicamente e ritrovare sicurezza e convinzio- ne. I risultati delle prove sono confortanti». E lui, Inner, non fa proclami: «Va meglio rispetto a Bormio, mi sono riposato e anche un poco allenato. Macerto lavori per far crescere la mia forza a questo punto della stagione non li posso fare perché mi imballerebbero. Spero di risalire poco alla volta». Heel e Fill Il grande acquisto per l’italia al «mercato di gennaio» sarebbe ritrovare Werner Heel. Sempre protagonista due stagioni fa, ha cambiato materiali e si è ritrovato all’inferno. Qui a Wengen ha potuto rimettere i vecchi scarponi Lange e la sua competitività è subito cresciu- ta. Ieri in prova, nonostante tre gravi errori, ha staccato il dodicesimo tempo a 1"09 dall’austriaco Reichelt, il più veloce. «Con questi scarponi le mie caviglie sono più libere e sento meglio la neve», spiega. Grande in allenamento sino ad ora non è riuscito a esprimersi in gara. Pare che alla base ci sia un problema di attacchi. «L’atomic ne ha distribuiti di nuovi, ma io ho preferito continuare con quelli vecchi, che sembra siano meno competitivi su nevi non ghiacciate. Dovrò adattarmi a quelli nuovi, dovrò farmeli piacere».
Ravetto I risultati non sono arri- vati, ma il gruppo complessivamente non è corroso dai dubbi. «Speriamo che proprio da Wengen cominci la rimonta— afferma il responsabile della squadra maschile Claudio Ravetto — abbiamo davanti tre piste su cui abbiamo sempre fatto bene, questa di Wengen, Kitzbuehel e Garmisch. Continuo a credere in questi ragazzi e nelle loro qualità, masono stati bersagliati dalla sfortuna. Nei momenti di difficoltà l’importante è non mollare. Certo è che in vista dei Giochi di Sochi 2014 dovremo imparare ad andare forte anche sulle nevi che non ci piacciono».