La Gazzetta dello Sport

Cosentino, no al carcere: «Io vittima»

La Camera nega l’arresto dell’ex sottosegre­tario del Pdl: i Radicali sono stati decisivi

- CARLO ANGIONI

Nicola Cosentino non andrà in carcere. Il deputato del Pdl ed ex sottosegre­tario all’economia del governo Berlusconi, accusato dai pubblici ministeri di Napoli di essere il referente politico del clan dei Casalesi, è stato salvato dalla Camera, che ha ribaltato il parere positivo dato dalla Giunta per le autorizzaz­ioni: 309 parlamenta­ri si sono espressi contro l’autorizzaz­ione all’arresto (il voto era segreto, ndr), 298 a favore. Diciotto deputati non hanno votato (8 Pdl, 2 Pd, 2 Lega, uno Udc), e il no dei Radicali eletti nelle liste del Pd è stato decisivo. La giornata di Cosentino è stata molto lunga, e nel primo pomeriggio, quando il presidente di Montecitor­io, Gianfranco Fini, ha letto i risultati, tutti i deputati del Pdl sono corsi a congratula­rsi con lui. Che era già stato salvato dai colleghi della Camera il 10 dicembre del 2009: «Sono la vittima di un trattament­o ingiusto e di un’aggression­e politica e in parte giudiziari­a— ha detto—, ringrazio il Parlamen- to e non la Lega Nord per il dibattito proficuo e produttivo che si è svolto sul mio caso. Dimettermi da coordinato­re del partito in Campania? Prima di farlo devo sentire i vertici regionali e nazionali». Le reazioni Il voto ha, ovviamente, spaccato l’aula. E di spaccatura si parla soprattutt­o deve essere differenza tra deputati e cittadini normali. Se non ci fosse stata la parolina "onorevole" davanti al nome di Cosentino, probabilme­nte sarebbe stato arrestato». La replica del Senatur è stata altrettant­o immediata: «La mancata autorizzaz­ione all’arresto di Cosentino scontenta Maroni? Non è che ci mettiamo a piangere per questo, la Lega non è forcaiola». E gli altri? Silvio Berlusconi esulta: «Non ho convinto Bossi, il fumus persecutio­nis era chiaro, è una decisione giusta e in linea con la Costituzio­ne». Con un’aggiunta: «Il parlamenta­re Cosentino affronterà il processo da uomolibero come è giusto che sia». E c’è anche la voce del pm Antonello Ardituro, uno dei magistrati che ha condotto l’inchiesta in cui è coinvolto Cosentino: «A me interessa che il mio lavoro venga esaminato dai giudici e quando questi lo valutano positivame­nte significa che io ho lavorato bene, questa è la mia unica soddisfazi­one».

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ANSA Nicola Cosentino bacia Alfonso Papa dopo il «no» di Montecitor­io: Papa è stato tre mesi in carcere, a Napoli, per la vicenda P4

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