Firenze fa violal Jovetic e Ljajic da urlo Nerazzurri in confusione Strama è sotto accusa
Il tecnico sbaglia le mosse: arriva l’8asconfitta in campionato Straordinari i gioielli slavi che portano Montella fuori dalla crisi
E dire che centinaia di tifosi viola lo volevano mandare in panchina dopo le ultime deludenti prestazioni. La città dei guelfi e ghibellini ritiene di avere il diritto di dividersi su qualsiasi argomento, anche su una polemica calcisticamente insensata. Jo-Jo in una notte si riprende tutto. L’amore della sua gente, il ruolo di trascinatore della Fiorentina, un valore di mercato superiore ai 30 milioni. Ma, attenti, il fuoriclasse slavo non ha già deciso di fare le valigie a giugno. Anzi, se la squadra di Montella conquisterà un posto in Europa, potrebbe restare un altro campionato. Obiettivo, tra l’altro, estremamente concreto. Grazie alla vittoria per 4-1 sul- l’Inter i viola salgono in classifica a quota 42, neppure la zona Champions è poi così lontana. L’altra faccia della medaglia è lo sguardo perso nel vuoto di molti giocatori nerazzurri. A sette giorni dal derby i ruoli si sono capovolti: ora c’è Balotelli davanti. Un bel pugno nello stomaco. Il black-out del Franchi porta tutto il pianeta nerazzurro sul banco degli imputati. Il presidente Moratti che all’improvviso ha deciso di non presentarsi alla stadio aveva annusato qualcosa? Il primo sotto accusa è Stramaccioni. Il tecnico sbaglia scelte e approccio. Tre gli errori evidenti: 1) lasciare libero Pizarro di creare calcio; 2) lasciare alla Fiorentina la possibilità di sviluppare il suo abituale titic-titoc rinunciando a pressare alto; 3) non accompagnare mai con più di due uomini le rare ripartenze. Ma c’è dell’altro. E’ vero che l’infortunio di Milito ha disarmato l’attacco, ma come spiegare la mancanza di conclusioni in porta? L’unico tiro vero ha fruttato il gol della bandiera. Confusione In questo caso le responsabilità di Cassano e Palacio sono parziali. E’ la manovra che è mancata. Stramaccioni è partito con il 4-3-1-2 con un centrocampo così organizzato: Cambiasso a destra, Kuzmanovic centrale e Kovacic a sinistra. Dopo il primo schiaffone il tecnico nerazzurro ha spostato tutti e tre i centrocampisti chiedendo a Kovacic di fare il playmaker. Ma la musica non è cambiata. Così come l’Inter non ha cambiato marcia quando in avvio di ripresa la squadra è passata al 4-3-3 con Alvarez al posto di Kovacic. Una confusione totale. Confusione tattica che si somma a un atteggiamento troppo moscio da parte di un gruppo mai in partita. Nel derby l’Inter dovrà resettare tutto. Che numeri Con Diego e Andrea Della Valle in tribuna riaffiora, dopo un mese di sofferenze, la vera Fiorentina. Montella finalmente mette la squadra al servizio di Jo-Jo proponendolo come centravanti alla Totti. Cioè, libero di andare dove lo porta il cuore. Senza Toni che gli chiude i corridoi e con l’amico Ljajic al fianco il montenegrino entra subito nel vivo della partita. E’ suo il tocco che consente a Ljajic di realizzare di testa il primo gol (13’ p.t.) ed è ancora suo il siluro che lascia immobile Handanovic (33’ p.t.) chiudendo in pratica la gara. Il fuoriclasse viola realizza anche la terza rete in avvio di ripresa (10’) sfruttando un tocco di Aquilani e un altro sbandamento di tutto il pacchetto arretrato dell’Inter. Per Jo-Jo è l’undicesimo centro in campionato. Ma, nella trionfale galoppata, come non sottolineare la regia illuminata di Pizarro, le accelerazioni di Cuadrado, i tocchi di Borja Valero e la doppietta di Ljajic. Altro giocatore nel mirino dei tifosi. Lo accusavano di non vedere la porta. Ha risposto con una doppietta. Progetto? Nel finale di gara l’Inter salva almeno la faccia con il gol di Cassano. Una conclusione imparabile da fuori area. In pratica, l’unico tiro nello specchio della porta. Un colpo isolato dentro una notte che lascia una ferita profonda e che rimette tutto in discussione. E’ vero che Stramaccioni ha avuto ancora poco tempo per fondere i nuovi arrivati con il vecchio blocco ma quale vuole essere il punto d’approdo del progetto tattico nerazzurro? E come spiegare il buio che è sceso all’improvviso su giocatori come Guarin, Nagatomo, Juan Jesus (protagonista di un brutto intervento su Jo-Jo), Ranocchia e gente dell’esperienza di Cambiasso e Zanetti? La zona Champions è ancora a portata di mano maoccorre un brusco cambio di rotta. Tutto sommato il derby arriva almomento giusto. Almeno le motivazioni non mancheranno.