L’ira degli azzurri «Non si può giocare» Ora verrà rifatto
Cavani: «In casa non riusciamo ad esprimere il gioco, non è una scusa»
Sono sfilati in pochi dinanzi alle telecamere e ai taccuini dei cronisti. Tutti, però, si sono distinti per un unico lamento: le condizioni del terreno di gioco. Condivisibile, è bene chiarirlo subito, la protesta del Napoli. Già all’inizio della stagione il San Paolo ha avuto problemi del genere, tanto che è stato rizollato all’indomani della gara con la Fiorentina, in settembre. Intervento che, evidentemente, non è stato risolutore. Ma racchiudere il motivo della mancata vittoria contro la Sampdoria nelcampo spelacchiato non convince nessuno, a parte gli interessati. Avremmo voluto conoscere il pensiero di Mazzarri, ma l’allenatore ha preferito disertare la conferenza del dopo partita perché febbricitante. E così, dopo il disappunto del capitano Paolo Cannavaro, sul terreno di gioco si è pronunciato pure Cavani: «Una roba vergognosa per una squadra come la nostra che lotta fino all’ultimo secondo. Ogni qualvolta giochiamo al San Paolo non riusciamo mai ad esprimerci per quello che è il nostro gioco. Non è una scusa», ha detto l’attaccante uruguaiano. Sarà, resta però il fatto che l’unico tiro che ha messo in apprensione Romero è stato quello di Hamsik, che il portiere ha deviato sul palo per poi riprendersi il pallone. In ogni caso assicura il d.s. Bigon: «In settimana il campo verrà completamente rifatto, abbiamodovuto aspettare perché prima le condizioni atmosferiche non consentivano un intervento radicale». Campanello d’allarme Cambia poco o nulla nelle strategie del Napoli, in ogni modo. Il discorso scudetto è più che mai aperto anche se è stata sprecata l’opportunità di ridurre a due punti lo svantaggio dalla Juventus. Tra gli ottimisti c’è lo stesso Cavani: «Io ho fiducia nei miei compagni, siamo sempre stati uniti nei momenti negativi, an- che quando sembrava che avessimo mollato ci siamo sempre ripresi alla grande. Vedrete giovedì la nostra reazione. Affronteremo il Plzen come se fosse una finale: cercheremo di riprenderci dalla brutta figura dell’andata. Poi, dovremo vincere a Udine. Alla Juve penseremo dopo». Adigiuno Da quattro gare (tre di campionato e una di Europa League) Cavani non segna. E senza i suoi gol la squadra fa davvero tanta fatica, a dispetto di chi, invece, si offende quando si dice che il Napoli è Cavani-dipendente. Il giocatore allontana la crisi: «Il gol mi manca, certo, ma è un periodo così. Io vivo per segnare, oltre che per dare il mio contributo alla squadra, e quindi sono rammaricato».