La Gazzetta dello Sport

«Caro Prandelli, chiama Antonelli»

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dente del Genoa lo spiega sorridendo al centrocamp­ista, che comunque è d’accordo. «Al punto - ammette lo slovacco - che ho cambiato esultanza. Le capriole ormai portavano male. La cosa più bella però non è il mio gol, ma aver conquistat­o tre punti fondamenta­li per la salvezza». Consiglio per il c.t. E’ stato un regalo speciale per il ritorno allo stadio dopo una lunga squalifica del patron rossoblù, per l’occasione ignorato dagli ultras che negli ultimi mesi lo avevano sempre contestato. «Io - commenta Preziosi - non faccio la guerra a nessuno e sono pronto a stringere la mano a chiunque. In questo momento conta solo il bene del Genoa e mi sembra che si sia riusciti a rimediare agli errori». Tutti sorridenti, tranne Davide Ballardini, sempre misurato. «Due vittorie consecutiv­e sono importanti, ma dobbiamo conquistar­ne ancora molte per salvarci. Non abbiamo fatto nulla. Di una cosa, però, sono sicuro: Antonelli merita la nazionale. Lo dico con tutto il rispetto possibile per il c.t. che fa le sue scelte: è lui il miglior terzino azzurro». Umiltà Francesco Guidolin incassa lo stop che classe, senza fare particolar­i drammi. «Compliment­i al Genoa, squadra di grande forza fisica e sulla quale Ballardini ha fatto un gran lavoro in poche settimane. Forse avremmo meritato di più, in fondo l’equilibrio lo ha rotto una situazione da palla inattiva. Pazienza. C’era un campo su cui è meglio giocare palla alta che palla a terra, cosa che noi per ovvi motivi non siamo in grado di fare. Le difficoltà di Di Natale? Non può decidere sempre. Non mi preoccupa affatto. Invece sarà importante migliorare i nostri risultati in trasferta». La ricetta per l’immediato rilancio la propone l’esterno di centrocamp­o serbo Dusan Basta: «Più guardiamo in su - ammonisce - e meno punti facciamo. Restiamo umili».

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