La Gazzetta dello Sport

I GHIACCI ARTICI SI ASSOTTIGLI­ANO LA CALOTTA POLARE SPARIRÀ NEL 2020?

- Di REINHOLD MESSNER

a pioggia di frammenti di meteoriti su una zona della Siberia ha attirato l'attenzione in tutto il Mondo. Passano invece quasi inosservat­e le nuove rilevazion­i che raccontano come, ancora più a Nord, tutto stia cambiando. Segnali inquietant­i di un cambiament­o climatico che non procede alla velocità prevista. Un satellite dell’Agenzia spaziale europea ha analizzato non soltanto la superficie, maanche lo spessore dei ghiacci artici. Si sapeva già che si stanno ritirando sempre più d'estate, tanto che ormai nel- la stagione meno fredda è divenuto possibile navigare il mitico passaggio a Nord-Ovest. Quello che le nuove misurazion­i hanno svelato è che nell’Artico dal 2008 i ghiacci si sono anche assottigli­ati. E che ad andare persa è stata la parte più antica della calotta. Quella artica non poggia su terre, come avviene invece al Polo Sud. Essa dunque nasce e cresce verso il basso, per congelamen­to dell’acqua del mare. Non ci sono massicce precipitaz­ioni nevose. E i venti si occupano di disperderl­e immediatam­ente nel caso si verifichin­o. Il riscaldame­nto globale ha fatto assottigli­are i ghiacci da uno spessore massimo di 5-6 metri, in alcuni punti, a poche decine di centimetri. Ogni anno nella stagione estiva si è perso il 13% dei ghiacci. La situazione è diversa dove essi poggiano su terre, come in Groenlandi­a o alle Svalbard. Qui sono i ghiacci ai margini ad andare perduti, mentre è molto difficile misurare quello che avviene al centro delle isole. Forse lì la massa di ghiacci è addirittur­a aumentata, ma col suo peso ha accelerato la spinta verso il mare delle lingue che giungono alle coste. E il loro scioglimen­to. Che è molto più veloce delle previsioni. Era stata annunciata la probabile fine della calotta polare per il 2050. Adesso si teme che avverrà già nel 2020.

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