La Gazzetta dello Sport

Alonso un inverno da ironman per il titolo

Il ferrarista mostra su Twitter le foto dei duri allenament­i Ora è pronto a scoprire la F138

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1 che cosa serva per un pilota barattare uno o due giorni sulla macchina con una settimana da ciclo-maratoneta. Domanda inutile per Alonso, che considera questo il vero segreto della sua incredibil­e «consistenz­a» alla guida. Gli allenament­i massacrant­i per lui non sono una tortura, ma una sfida. Non li vive in funzione della F.1, ma per il piacere che ne ricava da amante dello sport. Solo la palestra, dove mette alla prova i riflessi, lo annoia. A Dubai è arrivato a percorrere fino a 108 km in bici e 19 kma piedi, quasi una mezza maratona. In Val Gardena ha fatto ascensioni da 3 ore e 20 con gli attrezzi da scialpinis­mo fino ai rifugi, affrontand­o anche 1000 metri di dislivello al giorno. Hacosì migliorato sia la resistenza aerobica che quella muscolare di gambe, tronco e braccia, sotto la guida degli allenatori Fabrizio Borra ed Edoardo Bendinelli, che lo seguono dagli anni della Renault. Sensazioni La base di lavoro servirà per affrontare al top della forma le prime quattro

2 gare interconti­nentali, dall’Australia al Bahrain, poi al ritorno in Europa ci saranno altri periodi di allenament­o. La macchina Alonso però è già al massimo. Ora aspetta di calarsi nell’abitacolo della macchina vera, svezzata da Felipe Massa e Pedro De La Rosa la settimana scorsa a Jerez. L’ultima risposta sulla bontà della F138 verrà dalle sue sensazioni in pista. Sperando coincidano con quelle di Massa, che l’ha giudicata «di un altro pianeta» rispetto alla progenitri­ce F2012. Sul fronte dell’affi-

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