La Gazzetta dello Sport

Lazio flop: crolla (0-3) con l’ultima Milan terzo

Emeghara spaventa Conte Allegri ringrazia il Siena

- DAL NOSTRO INVIATO SEBASTIANO VERNAZZA SIENA

Un’altra big impegnata nelle coppe cade in campionato In tribuna il tecnico juventino: domenica sfiderà i toscani

Sotto gli occhi di Antonio Conte e con la benedizion­e del Milan. Premiato a Coverciano con la Panchina d’oro, in serata l’allenatore della Juve ha fatto una capatina alla Montepasch­i Arena per dare un’occhiata al Siena suo prossimo avversario. Mai deviazione è stata più azzeccata, Conte si è reso conto dal vivo di quanto sia temibile la sua ex squadra. La cura Iachini ha rianimato i bianconeri di Toscana, che parevano spacciati. Qui due settimane fa ci aveva lasciato le penne l’Inter e qui ieri sera è caduta malamente la Lazio. Tonfo rumoroso, che retrocede i biancocele­sti al quarto posto, a vantaggio del Milan di Allegri che ha gli stessi punti con una miglior differenza reti. Senza Klose la spinta propulsiva della Lazio di Petkovic sembra essersi esaurita: due punti nelle ultime 5 gare, che miseria. Il Siena scavalca il Palermo, da oggi maglia nera del campionato, e aggancia il Pescara al penultimo posto. Exploit frutto dei 10 punti conquistat­i nelle ultime cinque partite: tre vittorie, un pareggio e una sconfitta. Senza penalizzaz­ione (meno sei) la Robur galleggere­bbe a quota 27, in zona salvezza. E’ nata una stella La partita l’ha vinta Innocent Emeghara. Il nigeriano naturalizz­ato svizzero ha segnato il primo e il terzo gol e con un colpo di tacco ha avviato l’azione del secondo. Le prime due reti come fotocopie. Cross di Rubin dalla sinistra e deviazioni vincenti in mezzo all’area: la prima di «Eme» con la testa, la seconda di Rosina in semi-acrobazia. Gravi colpe laziali in fase difensiva. Chi presidiava il fianco destro (Konko e Biava) è rimasto a guardare Rubin, chi doveva chiudere le diagonali difensive (Ciani) si è fatto bruciare. Il 3-0 rappresent­a al meglio le doti della nuova stella del Siena. Sul tocco di Valiani, Emeghara ha polverizza­to Biava sullo scatto e ha anticipato Marchetti in uscita bassa con tocco maligno. Quattro gol in tre partite da titolare, bellissimo­biglietto da visita. Emeghara ha la velocità di Oba Oba Martins e la tecnica di Jay Jay Okocha, per citare due suoi connaziona­li di livello. Sulle spalle porta il dieci ed è giusto, perché ha piedi tali che gli permettono di dettare tempi e modi dell’azione, ma è un nove e mezzo, nei sedici metri è letale. Attaccante completo, che se la canta e se la suona. Imposta, conclude e non dà riferiment­i ai difensori. Scompare, riappare e colpisce. Tipo molto interessan­te e se continuerà così, diventerà il soggetto del desiderio di molti squadroni. Lazio smarrita Aiuto, si è persa la Lazio. Chiave di lettura della giornata: abulia, scarse motivazion­i, confusione tecnico-tattica. Chiave di lettura del periodo: senza Klose è durissima, il tedesco faceva girare i compagni, costituiva un porto rifugio per ogni manovra, era la vela maestra da dispiegare in mare aperto. ASiena sciagurata la difesa. Inguardabi­le Ciani, travolto dagli eventi e sostituito poco dopo la mezz’ora, ma non sarebbe giusto tramutare il francese in capro espiatorio. Tutta la squadra si è comportata male e anche Petkovic ha le sue colpe. L’allenatore è partito con un 3-4-1-2 speculare al sistema del Siena, poi, tolto Ciani, è passato al 4-4-2 e ha chiuso con Saha e col 4-3-3. Girandola che ha tramortito molti giocatori, in primis Candreva, sballottat­o di qua e di là, tra destra, sinistra e trequarti.

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