Cerci, anche il Toro ha il suo top player
Dopo Lentini e Sala, un’altra grande ala destra per i tifosi
Unmese di tempo per conquistare la Nazionale, per mettere al sicuro il suo Toro da brutte sorprese. Alessio Cerci è al bivio della stagione e, forse, della sua carriera. Contro l’Atalanta ha messo tutti d’accordo, trovando anche il gol che solo la traversa gli aveva negato ad Udine. Partita da trascinatore, avanti e indietro come un Frecciarossa, immarcabile sulla corsia di destra. In tribuna all’Olimpico Cesare Prandelli non ha potuto che applaudirlo. Da qui all’amichevole del 21 marzo contro il Brasile, Cerci avrà gli occhi puntati e l’occasione per dimostrare che il lavoro e la fiducia di un allenatore pagano.
Top player E’ lui il giocatore che i tifosi del Torino, e Ventura in primis, sognavano. I primi da un secolo, da quando Gigi Lentini lasciò Torino per un contratto sontuoso al Milan (1992), l’allenatore dal 2007-’08, dai tempi di Pisa quando, con un Alessio ancora acerbo, centrò i playoff di B. Ventidue anni dopo il debutto di Lentini in azzurro, a 42 anni dalla prima di Claudio Sala in nazionale, un’altra ala destra con la maglia granata può lasciare il segno. «Alessio è sulla buona strada— spiega Giampiero Ventura —, ora sta a lui scegliere: se continua con il lavoro duro sul campo e sul suo carattere può diventare un giocatore di livello europeo, in caso contrario rischia di perdersi di nuovo. Ho avuto il piacere di allenare il primo Cerci, un giocatore dieci volte più devastante di questo. Ha gamba, tecnica, potenza e sta lavorando sodo anche in fase difensiva. Può tornare utile alla nazionale, ma prima al Toro».
Più Sala o Lentini? «Per il tipo di calcio e di personaggio è più simile a Lentini, anche se Cerci è Cerci, e a Torino ha trovato l’ambiente ideale per rendere al meglio». Alessio in estate ha scelto il Toro ed il suo «maestro», ha accettato il bastone e la carota alla base del rapporto con Ventura, fiducia ricambiata con 4 reti e 9 assist in 24 partite. «Sono contento per il Toro— le parole di Alessio— i complimenti fanno sempre piacere. Prandelli in tribuna per me? Ci sono altri compagni che meritano questo onore».